Lab Test Results: Balkan Pharmaceuticals Primobol 10ml Vial

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Nota: Questa serie di post è volta a riportare il risultato dei test svolti su diversi prodotti venduti da UGL riportati dal sito https://anaboliclab.com/. Questa iniziativa è solo a scopo informativo e non rappresenta un invito all’acquisto di farmaci dopanti attraverso il mercato nero.

Balkan  Pharmaceuticals Primobol è presentato in una vial multidose da 10 millilitri con un contenuto riferito in etichetta di  100 milligrammi di methenolone enantato per millilitro. Campioni di questo prodotto sono stati acquistati da una fonte europea basata su Internet tra le date del 15 luglio 2016 e il 30 agosto 2016.

I campioni sono stati inviati e ricevuti dal laboratorio di analisi SIMEC AG il 30 agosto 2016. Il laboratorio SIMEC ha eseguito il test di dosaggio quantitativo  HPLC-UV test dosaggio quantitativo,  test ‘totale del aerobial conteggio microbiologico’ (TAMC) e il test della ‘conta totale di lieviti e muffe’ (TYMC). La relazione è stata completata il 26 settembre 2016.

Il numero di lotto  indicato nella confezione era S: 006 e la data di scadenza era giugno 2018.

Affermazione di Etichetta: Balkan Pharmaceuticals Primobol (10ml vial) dichiara in etichetta un contenuto di 100 mg / ml di Metenolone Enantato.
Contenuto effettivo: Balkan Pharmaceuticals Primobol (10ml vial) è stato determinato avere un contenuto effettivo di 98,1 mg / ml di Metenolone Enantato.

Non sono state rilevate contaminazione microbiologica.

 

Prostaglandine PGF2-alfa e crescita muscolare

 

 

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Pgf2-alfa

 

Da oltre un decennio si sono diffuse, partendo dalla cerchia ristretta del BodyBuilding di vertice per poi arrivare nel cassetto del “culturista medio”, delle nuove strategie di supplementazione chimica capaci di incrementare ancora di più il già esasperato limite della massa e della potenza muscolare raggiungibile riducendo allo stesso tempo il grasso corporeo. Dopo i già trattati GH, IGF-1, Insulina: effetti e applicazioni vorrei parlarvi di altre molecole che sono state incluse nel novero dei grandi anabolizzanti non steroidei, le Prostaglandine. E’ dalla mia prima lettura dei lavori del dott. Berry Sears (2005) che conosco questa classe di sostanze, le loro differenze ed effetti fisiologici. Ed è proprio di queste sostanze, delle loro caratteristiche e delle loro applicazione, che tratterò in questo articolo.

Storia e caratteristiche delle Prostaglandine

Si tratta di una classe di sostanze che il nostro organismo produce spontaneamente a livello locale, direttamente nei tessuti.

Le Prostaglandine insieme ai Trombosani, alle Prostacicline e ai Leucotrieni fanno parte della famiglia degli Eicosanoidi che si formano nei nostri tessuti a partire dagli acidi grassi in seguito alla loro ossigenazione da parte del l’enzima ciclo -ossigenasi. Gli Eicosanoidi sono presenti praticamente in ogni tessuto del l’organismo dove esercitano sia un’azione autocrina (agiscono sulle stesse cellule che li hanno prodotti ), che paracrina (agiscono sulle cellule circostanti ). Non sono veri e propri ormoni e neppure neurotrasmettitori, ma sono in ogni caso considerati corollario del sistema endocrino. La scoperta delle Prostaglandine risale al 1930 quando due ginecologi di New York osservarono come il fluido seminale maschile fosse in grado di stimolare “in vitro” la contrazione dei tessuti muscolari dell’utero. Un paio d’anni più tardi in Svezia, Ulf Von Euler ne confermò l’effetto sulla muscolatura viscerale liscia e osservò la riduzione della pressione sanguigna a seguito della loro infusione. Le misteriose sostanze presero così il nome di Prostaglandine dalla prostata, l’organo che produce il fluido seminale. Il composto di sintesi originariamente elaborato in laboratorio con metodi molto onerosi fu sostituito a partire dal 1969 con Prostaglandine di origine naturale di cui sono ricche le gorgonie. Ad oggi la produzione di sintesi è così efficace e poco costosa da non richiedere il ricorso ad altre fonti.

ALCUNE DELLE FUNZIONI PIU’ CONOSCIUTE DELLE PROSTAGLANDINE

Infiammazione e dolore. Le Prostaglandine promuovono molti aspetti della risposta infiammatoria. Sono inoltre associate all’insorgere della febbre.

Sistema riproduttivo. Influenzano l’ovulazione, le funzioni del corpo luteo nelle ovaie e le contrazioni uterine. Il loro eccesso è responsabile del travaglio prematuro, dell’endometriosi, della dismenorrea e di altre affezioni ginecologiche. Iniezioni di prostaglandine nei corpi cavernosi del pene, curano la disfunzione erettile maschile.

Intestino. Le Prostaglandine inibiscono la secrezione gastrica e influiscono sull’ assorbimento dei fluidi.

Sistema respiratorio. A seconda del tipo prodotto possono produrre vasocostrizione o vasodilatazione degli alveoli polmonari. Influiscono sull’asma.

Vasi sanguigni. Alcune Prostaglandine sono vasodilatatrici, altre vasocostrittrici, l’effetto è determinato dal predominare delle une o delle altre.

Trombi. I trombosani stimolano una eccessiva produzione di piastrine, predisponendo i vasi ad una eccessiva aggregazione e vasocostrizione. Le prostacicline prodotte dall’endotelio vascolare inibiscono il processo.

Reni. Prodotte dalla parte midollare del surrene aumentano il flusso del sangue, l’escrezione di acqua e di sali.

Sintesi proteica. Regolano la sintesi del muscolo scheletrico. Le PGF2 provocano catabolismo, mentre le PGF2-alfa stimolano l’anabolismo.

Adipogenesi. La formazione degli adipociti è inibita dalle PGF2-alfa.

Le Prostaglandine sono messaggeri intercellulari naturali. Senza di esse, molte delle azioni delle sostanze anabolizzanti non riescono a favorire la sintesi proteica. Il rapporto fra l’aumento di alcuni livelli di Prostaglandine e la riduzione del catabolismo è un fatto clinico. Possono quindi essere in parte il ripetitore fra i siti recettori e la traduzione per risposte specifiche, ovvero i messaggeri secondari. La ricerca ha mostrato che le Prostaglandine esercitano nelle cellule un’azione anabolizzante diretta piuttosto forte. Introducendo le Prostaglandine come il PGF2-alfa e il PGE-2 nelle cellule muscolari, la sintesi proteica si verifica a un ritmo incredibile. Se insieme al PGF2-alfa e il PGE-2 è introdotta anche l’Insulina, si verifica una potente risposta sinergica. Ciò pone alcune Prostaglandine fra gli attivatori anabolizzanti più potenti. Ciò indica anche che le potenti azioni anabolizzanti di IGF-1, Insulina e amminoacidi (per citarne alcuni) sono tutte mediate in un modo o in un altro dalle Prostaglandine.

A questo punto è utile spiegare il processo di produzione delle Prostaglandine. Alcune Prostaglandine come le PGE-2 sono sintetizzate partendo da un acido grasso presente nelle membrane plasmatiche delle cellule, l’Acido Aranchidonico. In condizioni normali, di non allenamento, la maggior parte dell’Acido Aranchidonico è presente in forma esterificata (legata) all’interno dei fosfolipidi della membrana. Dal momento che solo l’Acido Aranchidonico libero (non legato) può produrre Prostaglandine della serie PGE-2, la loro sintesi di base è molto lenta. Un po’ come è considerato normale l’equilibrio tra sintesi e degradazione proteica (omeostasi). In seguito all’azione dell’enzima fosfolipasi A2 , l’Acido Aranchidonico esterificato (legato) si libera. L’Acido Aranchidonico libero è convertito in PGE-2 da un altro gruppo di enzimi detti ciclossigenasi (COX). Il COX-1 e il COX-2 si trovano entrambi all’interno della maggior parte delle cellule e sono responsabili per il rilascio normale di Prostaglandine. Comunque, solitamente il COX-2 non è presente nelle cellule in condizioni normali. Durante un allenamento (condizione di stress), il COX-2 è sintetizzato rapidamente e ciò a sua volta stimola fortemente il rilascio di Prostaglandine. Alcune Prostaglandine sono mediatori dell’infiammazione ma in questo articolo ci concentreremo sul PGF2-alfa, un potente stimolante anabolizzante (gli inibitori specifici del COX-2 come il Celebrex bloccano parzialmente questa attività). (Le Prostaglandine non sono depositate come succede per alcuni ormoni. Sono sintetizzate velocemente e poi distrutte velocemente. Non ci sono riserve di Prostaglandine).

PGF2-alfa e crescita muscolare

La stimolazione meccanica intermittente dello stretching muscolare, provoca la produzione a livello locale di PGF2 e PGF2-alfa. Le prime aumentano la degradazione muscolare, le seconde la sintesi di nuovo tessuto. L’ ipertrofia infatti è prodotta usualmente da un moderato catabolismo e dal successivo incremento della sintesi proteica. Le prostaglandine in questione creano appunto queste condizioni. Il meccanismo coinvolge le proteine G che, incassate nella membrana cellulare, incrementano la produzione di ciclo-ossigenasi, l’enzima che forma le prostaglandine a partire dall’acido arachidonico. Va ricordato come la modulazione della sintesi muscolare avvenga sostanzialmente a due livelli, la cosiddetta fase breve e la fase lunga. Nella fase breve l’alterazione del ritmo di sintesi avviene grazie all’aumento dei ribosomi e dei fattori eucariotici di iniziazione (eIFs), già dopo pochi minuti dallo stimolo scatenante. La fase lunga si attua con la proliferazione dei nuclei cellulari e coinvolge ormoni e fattori di crescita (GH, IGF-1) che attivano le cellule staminali. Naturalmente (senza chimica esogena) occorrono fino a quindici giorni perché questa fase si concluda. Riguardo alla fase breve, il ruolo delle PGF2-alfa è ipotizzato in base alla loro influenza sui flussi di calcio, sull ‘attività del canale ionico della membrana plasmatica e sui nucleotidi. Sono tutti fattori fondamentali per lo sviluppo di nuovo tessuto muscolare. Nella fase lunga le PGF2-alfa sono potenti induttrici della proliferazione cellulare e dei nuclei che le cellule contengono. Si tratta di un’azione fondamentale perché per svilupparsi rapidamente le fibre devono produrre molto mRNA, un processo a carico del nucleo cellulare. Quindi più nuclei ci sono, più mRNA viene prodotto.

Comunque, oltre allo stretching un altro metodo naturale efficace per indurre la sintesi di Prostaglandine è il bruciore muscolare intenso. Questo perché l’accumulo di acido lattico stimola il rilascio di Prostaglandine.

Da più di un decennio circolano nel mercato nero le prostaglandine sintetizzate. Gli atleti che si sono sottoposti a protocolli contenenti PGF2-alfa iniettato in siti specifici 3-5 volte al giorno hanno sperimentato trasformazioni incredibili. Le iniezioni sono state fatte direttamente nel gruppo muscolare allenato quel giorno (iniezione post-workout, solitamente con Insulina ad azione rapida come l’Humulin-R o l’Humalog). A causa dell’indolenzimento estremo, la parte corporea sottoposta all’iniezione non è stata allenabile per alcuni giorni. Dato che le Prostaglandine sono sito specifico, la crescita dell’addome non sembra verificarsi come con l’IGF-1.

La PGF2-alfa è la Prostaglandine più attiva. Alcuni atleti di élite hanno sperimentato una marcata ipertrofia muscolare (crescita) con una dose di 1-2mg per 3-5 volte al girono (3-10mg in totale al giorno). L’effetto collaterale è stato un forte indolenzimento in tutto il muscolo dove era stata iniettata la Prostaglandine (come un grosso crampo, molto peggiore del Testosterone in sospensione o del Winstrol Depot). E’ prassi consueta evitare di iniettare il PGF2-alfa in prossimità dell’intestino (le Prostaglandine della serie 2 fanno si che i muscoli lisci come l’intestino e lo stomaco si contraggano fortemente, qualcuno ha sperimentato gravi problemi di evacuazione). Se iniettata, una piccola quantità di PGF2-alfa raggiunge il sangue, ciò spiega la crescita complessiva sperimentata. Comunque, il motivo per il quale sono necessarie iniezioni così frequenti è l’emivita molto breve delle Prostaglandine.

Alcune note interessanti:

  • Il Cortisolo (sia naturale che sintetico) inibisce la produzione di Prostaglandine bloccando la fosfolipasi A2 (l’enzima che mette a disposizione l’acido arachidonico) e la ciclo-ossigenasi (converte l’acido arachidonico in prostaglandine).
  • L’Insulina stimola la sintesi proteica e la fosfolipasi. Questo determina un incremento delle PGF2- alfa ma al tempo stesso sopprime la produzione di GLUT4 il principale transporter del glucosio nella cellula muscolare.
  • Gli Acidi grassi omega-3 (olio di pesce, olio di lino) diminuiscono la produzione di prostaglandine infiammatorie. Gli acidi grassi omega-6 (olii di granoturco e di oliva) aumentano viceversa la produzione di Prostaglandine pro e anti-infiammatorie.
  • I farmaci anti infiammatori non steroidei (FANS) come aspirina, ibuprofene, naproxene, inibiscono l ‘attività della ciclo-ossigenasi e quindi la produzione di Prostaglandine. Si è osservato tuttavia che l’uso di questi farmaci in concomitanza con l’infusione esogena di PGF2-alfa ne incrementa l’effetto anabolico.
  • L’uso degli AAS con le Prostaglandine si è rivelato una “parziale” cattiva idea. Spesso gli utilizzatori hanno affermato che i loro muscoli avevano difficoltà a funzionare a causa dei forti pompaggi. Il vantaggio è stato che, dopo i cicli di PGF2-alfa, i cicli di AAS si sono fatti maggiormente efficaci. Secondo parte della letteratura disponibile, l’uso del PGF2-alfa sembra aumentare il numero dei recettori a un ritmo molto accelerato.
  • Il PGF2-alfa ha impedito gli effetti di aumento del grasso dei protocolli di Insulina attraverso la differenziazione durante l’aumento del TGF (Fattore di Crescita Trasformante). Ciò si è rivelato un vantaggio durante i periodi pre-gara o per i soggetti insulino-resistenti. Nelle donne, il PGF2-alfa ha indotto forti crampi mestruali.
  • L’acido arachidonico si trova nella carne rossa in quantità piuttosto alte. Sfortunatamente, l’attività di un enzima detto 5-lipossigenasi (5-LO) sull’acido arachidonico in presenza degli estrogeni è stata legata al cancro alla prostata. Un fatto interessante è che l’inibizione dell’enzima 5-LO stimola l’apoptosi massiccia (morte cellulare programmata) nelle cellule cancerose della prostata umana. Il ginger sembra inibire questo enzima e gli acidi grassi omega-3 hanno un effetto protettivo contro il cancro alla prostata.
  • Nel muscolo non allenato iniezioni locali di 0,9 -1,9 mcg/Kg/die di IGF-1 equivalgono allo stimolo dell’allenamento intenso. Aumenta l’area trasversa della fibra muscolare, il deposito proteico, il contenuto di DNA. Si tratta di risultati ottenibili con dosaggi minimi, ma localizzati. Aggiungere le PGF2-alfa accelera il processo coadiuvando come si è visto l’azione dell’IGF-1 con risultati maggiori.

Come detto in precedenza, l’allenamento intenso e lo stretching innescano il rilascio di Prostaglandine attraverso l’azione sugli enzimi A2 responsabili per la loro formazione: la fosfolipasia A2 aumenta e ciò si traduce in una maggiore formazione di acido aranchidonico libero (non legato) all’interno delle cellule muscolari. Poi le contrazioni muscolari aumentano il COX-2 che trasforma l’acido aranchidonico libero in Prostaglandine. Il processo può continuare per giorni dopo un allenamento intenso. Inizialmente, le Prostaglandina che aumenta di più è il PGF-2alfa, anche la sintesi di FGF-2 (Fattore di crescita dei fibroblasti-2) aumenta ma in misura minore, almeno inizialmente. Con la guarigione degli infortuni indotti dall’allenamento, la produzione di PGF-2alfa aumenta progressivamente (e ciò è responsabile per la gran parte della reazione anabolica all’allenamento).

Un modo legale e molto meno efficace per stimolare le Prostaglandine è aumentare l’assunzione di acidi grassi essenziali (EFA). In particolare, l’Acido Linoleico, un acido grasso Omega-6, e l’Acido Alfa- Linolenico, un acido grasso Omega-3. L’Acido Gamma Linoleico (GLA) è un altro acido grasso essenziale per la sintesi di PGF-2. Gli EFA non sono solamente legati alla salute e alla prestazione. Questi EFA sono estremamente essenziali, tanto da essere vitali. Purtroppo, la dieta media del BodyBuilder è molto povera di EFA. Il rapporto migliore sembra essere 3:1, ovvero 6gr di Omega-3 e 2gr di Omega-6 al giorno per la maggior parte dei BodyBuilders che si allenano duramente. La fonte migliore di entrambi è l’olio di semi di canapa perché contiene naturalmente il rapporto 3:1. Anche l’olio di semi di lino e l’olio di enagra sono delle ottime fonti, il secondo è un ottima fonte di GLA. Assumendo molto olio di canapa è possibile risultare positivi per la marijuana. Comunque, l’assunzione di 1 cucchiaio di olio di lino, 1 cucchiaio di olio di oliva extravergine, 2gr di olio di pesce e 1gr di olio di borraggine per tre volte al giorno risultano efficaci per lo stimolo naturale e benefico delle Prostaglandine.

Conclusioni

La PGF2-alfa non è attualmente approvato dalla FDA per l’uso umano. Prodotti contenenti PGF2-alfa dovrebbero essere considerati pericolosi per le donne e devono essere maneggiati con estrema cura. La PGF2-alfa è facilmente assorbito attraverso la pelle e può causare difetti alla nascita e/o l’aborto istantanea. Le prostaglandine d’uso oggi negli esseri umani sono della classe “E” e vengono somministrate alle donne per l’aborto o per indurre il travaglio. Le prostaglandine sono utilizzate anche per l’impotenza negli uomini. In tal caso la PGE-1 viene iniettata direttamente nel pene per provocare l’erezione. La PGF2-alfa è stata testata su diverse specie animali, dalle scimmie ai cavalli. Nella maggior parte dei casi gli effetti collaterali hanno compreso: aumento della temperatura corporea, vomito e diarrea, costrizione bronchiale, confusione, perdita di coordinazione, tachicardia, e pressione sanguigna bassa, solo per citarne alcuni. La PGF2-alfa non è tossica, e come già detto ha un emivita nel siero di pochi minuti. In Italia è commercializzato come farmaco veterinario sotto il nome di DINOLYTIC (10ml, 5mg/ml), ma si può trovare da farmacia estera sotto il nome di Lutalyse. Ovviamente, l’uso delle PGF2-alfa dovrebbe essere limitato ai culturisti avanzati, e non di certo all’atleta principiante/intermedio o all’amatoriale che non ha scopi agonistici. Prima di arrivare a contemplare l’uso di PGF2-alfa, come di Insulina e IGF-1, bisogna aver raggiunto il proprio potenziale massimo con le tecniche meno avanzate.

Comunque, la ricerca da me esposta evidenzia come la crescita muscolare sia un meccanismo molto complesso. Chiarisce definitivamente come le tensioni muscolari intense fino alla degradazione del tessuto siano stimolo indispensabile all’ipertrofia e suggerisce come opportuni interventi nutrizionali, aumento dei cibi ricchi di acidi grassi omega-6 (olio d’oliva, olio di granoturco), e degli omega-3 (olio di pesce), aiutino ad incrementare il processo.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti

  • Chemical Muscle Enhancement. A.L.Rea.
  • Costruire la bestia perfetta (Chemical Muscle Enhancement II). A.L.Rea.
  • WILLIAM LLEWELLYN’S ANABOLICS – 10th Edition
  • PROSTAGLANDINE PGF2-alfa. L’anabolico locale di nuova generazione. BIG, 2001. Giovanni Cianti

 

 

 

ATD (1,4,6-Androstatrien-3,17-dione)

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L’ATD o 1,4,6-Androstatrien-3,17- dione [(8R,9S,10R,13S,14S)-10,13-dimethyl-9,11,12,14,15,16-hexahydro-8H-cyclopenta[a]phenanthrene- 3,17-dione] è un potente inibitore irreversibile Steroideo dell’Aromatasi: l’Aromatasi è l’enzima che porta alla sintesi di Estrogeni a partire dagli Androgeni rendendo aromatico (da cui il nome) l’anello “A” del nucleo steroideo.

Essendo un inibitore irreversibile dell’Aromatasi, l’ATD inibisce la biosintesi degli estrogeni in modo permanente legandosi all’enzima Aromatasi nel tessuto adiposo e periferico. L’ATD è un derivato del Boldenone classificato e venduto come integratore alimentare negli U.S.A. e nel Regno Unito. La sua azione è del tutto simile a quella di un altro inibitore steroideo irreversibile dell’Aromatasi, l’Exemestane [6-Metilideneandrosta-1,4-diene-3,17-dione], strutturalmente correlato all’ormone Androstenedione, e commercializzato in Italia per il trattamento del carcinoma della mammella con il nome di Aromasin.

La somministrazione orale di ATD riduce drasticamente le concentrazioni sieriche di estrogeni già a partire da una dose di 25 mg. L’ATD non ha mostrato effetti sulla biosintesi surrenalica del Cortisolo o dell’Aldosterone.

L’ATD agisce come un falso substrato per l’enzima Aromatasi e viene trasformato in una sostanza intermedia che blocca irreversibilmente il sito attivo dell’enzima causandone l’inattivazione: questo meccanismo è noto anche con il nome di inibizione suicida. In altre parole l’ATD, essendo strutturalmente simile al target (substrato) degli enzimi, si salda irreversibilmente a tali enzimi, impedendone in questo modo di espletare la loro azione, cioè la conversione degli Androgeni in Estrogeni. Dopo somministrazione orale l’ATD viene rapidamente assorbito dal tratto gastrointestinale. La biodisponibilità nell’uomo si aggira intorno al 4% dal momento che la molecola subisce un importante effetto di primo passaggio. Dopo la somministrazione orale di 25 mg nel giro di 2 ore si raggiungono livelli plasmatici massimi. L’assunzione del farmaco con cibo ne aumenta la biodisponibilità. L’emivita è di 24 ore (vita attiva 48 ore). Il farmaco si lega alle proteine plasmatiche al 90%.

Tra gli Inibitori dell’Aromatasi venduti come integratori alimentari, l’ATD risulta il più efficace se paragonato, per esempio, al 6-OXO. L’ATD, anche se non specificatamente vietato, può determinare positività ai test anti-doping: converte al metabolita 1,4,6-testosterone, che può causare positività ai test anti-doping; essendo l’ATD stesso un metabolita del Boldenone, la positività a questo AAS è un rischio rilevante.

Il metabolita 1,4,6-testosterone possiede 1/3 della capacità di legame ai recettori AR, cosa che può interferire con AAS co-somministrati con caratteristiche di legame a questi recettori (specie quelli “deboli” come il Metenolone).

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L’ATD può causare una discreta azione inibitoria sull’asse Ipotalamo-Ipofisi-Gonadi (HPTA), simile a quella riscontrabile con l’assunzione di Mesterolone (Proviron). Questa caratteristica rende l’ATD una scelta discutibile in PCT dove è ricercata la rigenerazione dell’HPTA. Considerando ciò risulta chiaro che l’ATD trova il suo utilizzo migliore durante un ciclo di AAS.

La dose mediamente utilizzata di ATD si aggira tra un minimo di 25mg ed un massimo di 100mg. Per un controllo estrogenico durante un ciclo di massa con AAS particolarmente soggetti ad aromatizzazione, nella quale gli Estrogeni ricoprono un importante ruolo nella crescita, una singola dose giornaliera di 25mg di ATD risulta più che sufficiente ad evitare eccessiva ritenzione idrica, accumulo di grasso con modello femminile e Ginecomastia. Nei casi di Ginecomastia pre-esistente, o se ci si trova in una fase pre-gara, la dose di ATD può aumentare fino ad un massimo di 100mg. Vista la vita attiva dell’ATD (48 ore) un protocollo di assunzione “2 giorni Si 2giorni No” risulta maggiormente funzionale, e con una incidenza minore di possibili effetti collaterali. La durata di utilizzo dell’ATD solitamente si aggira tra le 4 e le 6 settimane: si consiglia di non superare le 6 settimane di utilizzo in quanto, anche se è un inibitore suicida, potrebbe condurre a rebound estrogenico.

I possibili effetti collaterali riscontrabili in seguito ad assunzione di ATD (dose dipendente) possono comprendere: dolore articolare (in caso di soppressione estrogenica acuta), anoressia, insonnia, depressione, capogiro, cefalea, nausea, vomito, diarrea o costipazione, vampate di calore, mialgie ed artralgie, edemi periferici e rash cutanei. Si consiglia di essere a conoscenza del contenuto degli eccipienti dell’integratore di ATD acquistato onde evitare sintomatologie allergiche.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti

  • Slama A, Gogan F, Sarrieau A, Vial M, Rostene W, Kordon C., Effect of an inhibitor of aromatization, 1,4,6 androstatriene-3,17-dione (ATD) on LH release and steroid binding in hypothalamus of adult female rats. Exp Brain Res. 1986;64(3):407-10.
  • ME Kaplan, MY McGinnis, Effects of ATD on male sexual behavior and androgen receptor binding: a reexamination of the aromatization hypothesis. Horm Behav, Mar 1989; 23(1): 10-26.
  • Seth Roberts, Anabolic Pharmacology. 2009

 

 

 

Farmaci cardiologici come protezione del cuore durante l’uso di AAS

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I ricercatori della Università Claude Bernard in Francia pensano di aver trovato una tecnica farmacologica in grado di proteggere gli utilizzatori di steroidi contro gli attacchi di cuore. I risultati dello studio svolto su animali sono stati pubblicati sul Cardiovascular Toxicology. Questo studio mostra che la trimetazidina e la dexrazoxano evitare a dosi massicce di testosterone enantato di danneggiare il muscolo cardiaco. (1)

Anche in Francia le persone sono sempre più consapevoli che l’abuso di steroidi è un fattore (anche se relativamente piccolo) causante del numero di persone apparentemente sane che improvvisamente muoiono di infarto ogni anno. Alcune cifre: nella regione intorno a Lione, dove due milioni di persone vivono, i ricercatori hanno contato 2250 casi di persone morte improvvisamente a causa di un attacco di cuore in un periodo di 25 anni. (2) In 120 casi un atleta è stata la vittima, e in soli 6 casi è stata constata la prova di uso di steroidi.

Tuttavia i risultati sono stati abbastanza interessante per i ricercatori al fine di esaminare come l’abuso di steroidi possa causare un attacco di cuore fatale improvviso. In studi su animali, nel quale i conigli sono stati trattati con l’AAS noretandrolone, si sono osservati gli stessi effetti. L’abuso di AAS causano una ipertrofia accelerata del ventricolo sinistro del muscolo cardiaco, ciò porta l’organo a non funzionare più correttamente, così che si possono verificare eventi nefasti, probabilmente perché gli steroidi rendono il muscolo cardiaco super sensibile all’adrenalina. Cosa c’è di più, i ricercatori hanno scoperto che nelle cellule cardiache vi è un aumento della produzione di enzimi suicidi – l’indicazione che gli AAS potrebbero essere direttamente tossici per le cellule cardiache.

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Niente di nuovo finora. Le cose cambiano però quando i ricercatori iniettano ai conigli di laboratorio steroidi con nuovi farmaci, come la trimetazidina per esempio. Questo composto è venduto come Vastarel in Europa. Le cellule del cuore vengono forzate dalla trimetazidina a mantenere l’uso del glucosio come combustibile e mantenere i loro livelli di ATP. Questo è il modo con cui la trimetazidina protegge le cellule del cuore contro una carenza di ossigeno, che è ciò che accade se un importante vaso sanguigno viene bloccato.

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Un altro farmaco che i ricercatori hanno provato era il Dexrazoxano. Il Dexrazoxane protegge le cellule cardiache contro i farmaci aggressivi come quelli prescritti durante la chemioterapia, e apparentemente anche contro gli antibiotici.

L’effetto protettivo di entrambi questi farmaci è stato mostrato nello studio svolto su animale della durata di tre mesi. I conigli ai quali è stato somministrato Testosterone Enantato hanno subito un danno cardiaco. Parti del tessuto sono degenerati e morti, le cellule divennero deformi, e le cellule immunitarie hanno invaso il muscolo cardiaco per ripulirlo dalle cellule morte, e i vasi sanguigni intasati. Ma questo non è avvenuto nei conigli ai quali era stata somministrata la trimetazidina e il dexrazoxano.

Prima di iniziare la sperimentazione di questi farmaci cardio-protettivi però, ricordiamoci che non sappiamo molto sulla trimetazidina e il dexrazoxano. E sappiamo praticamente nulla sulla reazione di questi composti con gli androgeni.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

1- http://www.springerlink.com/content/5340075324055h27/
2- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19027274

“The Ultimate Insulin Protocol” di Mike Arnold e l’uso dell’insulina pre-workout

Disclaimer: NON TENTATE DI PROVARE il presente protocollo. Questo programma può essere molto pericoloso! NON sperimentate con tali opzioni. Inoltre si prega di notare che l’autore e gli editori NON SARANNO ritenuti responsabili per eventuali morti o lesioni associate con questo approccio teorico di utilizzo di Insulina per il guadagno di massa muscolare !!! In poche parole, se provate questo approccio teorico di utilizzo di Insulina, si capisce che POTRESTE SERIAMENTE FARVI DEL MALE o morire. Detto ciò, chiunque applicasse questo protocollo è responsabile delle proprie azioni!

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L’insulina …il peptide di cui tutti vogliono sapere, ma che pochi sono disposti a includere nei loro programmi. Inevitabilmente, ci si dovrebbe domandare come usare questo farmaco, e le risposte che arriverebbero sarebbero quasi sempre in termini di buone intenzioni, ammonizioni e incoraggiamenti verso il  potenziale utilizzatore…e il più delle volte tutto si riduce alla decisione di astenersi. L’insulina è diventata parte di un argomento un po’ tabù nella nostra comunità, anche tra quelli di noi che volontariamente si sono impegnati a divulgare e in una certa maniera  incoraggiare l’uso di AAS illegali. A prima vista, si può capire il perché questa mentalità potrebbe governare la popolazione generale del BB’ing. Tuttavia, dopo un’ulteriore osservazione viene rivelato che l’insulina, quando somministrata da coloro che hanno una conoscenza approfondita del farmaco e aderiscono religiosamente a tutte le linee guida di sicurezza, può essere utilizzata sia con successo che con una relativa “sicurezza”.

Eppure, non è senza un certo grado di verità che l’insulina viene affiancata da così tanti avvertimenti. Infatti, nel peggiore dei casi, un uso improprio dell’Insulina si può tradurre in un evento assai nefasto. Va inoltre notato che, anche quando l’insulina è usata responsabilmente, porta con sé un certo grado di rischio intrinseco. Qualora l’utilizzatore si trovasse in circostanze sfortunate, come ad esempio quella di contrarre un influenza intestinale, condizione in qui vi è una incapacità di tenere nello stomaco qualsiasi cibo / liquido, l’utilizzatore potrebbe trovarsi nei guai, soprattutto dopo la somministrazione di una grande dose di insulina. Questo è solo un esempio di come un individuo potrebbe trovarsi in una situazione per la quale non è la responsabilità il problema, ma le probabilità di tutti i giorni che si traducono in una situazione di emergenza.

Lo scopo di questo articolo non è quello di educare il lettore su come proteggersi dai potenziali pericoli di un uso a scopo dopante dell’insulina (di questo avevo già abbondantemente parlato qui), ma di fornire un metodo olistico e massimamente efficace della somministrazione di insulina. Presumo che chiunque sia disposto a implementare questo protocollo nel proprio programma di BB’ing è dettagliatamente a conoscenza  della sua applicazione e di tutte le metodiche di sicurezza disponibili(vi rimando nuovamente qui). Inoltre, sia ben chiaro che non sto incoraggio nessuno a usare questo programma. E’ stato pubblicato per semplici scopi informativi.

La rete è invasa da innumerevoli pensieri e idee su come utilizzare al meglio l’insulina. Alcune di queste idee sono valide, mentre altre sono completa spazzatura. In questo articolo andremo a scoprire quello che molti credono essere il singolo momento più efficace per utilizzare l’insulina … il pre-allenamento. Vi è una notevole evidenza scientifica che può essere utilizzata per eseguire il backup di questa affermazione di superiorità, oltre a numerosi rapporti aneddotici che concludono ciò allo stesso modo. Nel seguente protocollo ideato da Mike Arnold che viene qui di seguito esemplificato per quanto riguarda i tempi, è stato fatto un passo ulteriore mettendo a punto quello che io ritengo essere il programma di insulina singola più efficace per coinvolgere l’uso del peptide una sola volta al giorno.

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Ciò che sta alla base di questo protocollo non è altro che una versione “arricchita” di ciò che sta alla base dell’integrazione “intra-workout”.

Spesso si ragiona sul fatto che durante l’allenamento ci si trova in uno stato fondamentalmente catabolico e dopo in uno stato anabolico. In realtà però, la sintesi proteica ed i meccanismi di anabolismo e catabolismo sono sempre attivi, quindi i processi di riparazione tissutale avvengono già nel momento in cui il muscolo viene danneggiato e durante il danneggiamento. Questo è ancor più vero nel momento in cui il workout sarà incentrato su più gruppi muscolari. La presenza di una concentrazione di insulina esogena in circolo addizionata all’introduzione di macronutrienti ben calibrati (vedi integrazione intra-workout) rende maggiormente incisivo il processo. 

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Gli utilizzatori di questo protocollo hanno riportato guadagni medi di 5kg in 2 settimane o meno, e ciò lo posso personalmente confermare. Il pump e la pienezza muscolare che si può raggiungere seguendo questo protocollo sono impressionanti. Il programma trova la sua magia nella sua tempistica e nella sinergia degli ingredienti utilizzati.

Qui di seguito è riportato  il protocollo nella sua interezza:

  1. ·         60 minuti pre-workout: *** optional (Uno qualsiasi dei supplementi NO stimolanti sul mercato. Gaspari Nutrition  “Vasotropin” è un ottimo prodotto).
  2. ·         45 minuti pre-workout: 15 IU Humulin R.
  3. ·         20 minuti pre-workout: 50 grammi di carboidrati ad alto peso molecolare (ex: Vitargo, Karbolyn, etc). 20 grammi di proteine idrolizzate (es: Hydrowhey, Carnivore). 20 grammi di Glicerolo Monostearato. 3 grammi di Leucina. 5 grammi di Creatina Monoidrata Micronizata. 2 grammi di Beta alanina. 10 grammi di Glutammina. 3 grammi di Taurina. 500 mg Potassio. 1 grammo di Vitamina C.
  4. ·         75 minuti dopo il 1° shake: 50 grammi di carboidrati ad alto peso molecolare. 20 grammi di protein idrolizzate (es: Hydrowhey, Carnivore). 10 grammi di Glicerolo Monostearato. 3 grammi di Leucina. 5 grammi di Creatina Monoidrata Micronizzata. 2 grammi Beta alanina. 10 grammi di Glutammina. 3 grammi di Taurina.
  5. ·         75 minuti dopo il 2° shake: 50 grammi di carboidrati ad alto peso molecolare. 20 grammi di protein idrolizzate (es: Hydrowhey, Carnivore). 3 grammi di Leucina. 5 grammi di Glutammina.

 

  •   Proteine totali: 60 grammi (esclusi gli amminoacidi in forma libera aggiunti)
  • Carboidrati totali: 150 grammi (escluse le trace di carboidrati contenute nelle polveri proteiche).

 

Prima di tutto, nel formulare il rapporto macros/slin sopra esposto, Arnold ha aumentato la quantità di carboidrati-proteine al di sopra di ciò che è tipicamente necessario per una UI di insulina, al fine di tenere conto degli utilizzatori che dimostrano un grado superiore alla media di sensibilità all’insulina. La maggior parte degli utilizzatori di slin o BB’rs in generale, richiedono circa 8 grammi di carboidrati-proteine per UI di slin, al fine di chiudere in pareggio e mantenere la normale soglia di glucosio nel sangue. Questo protocollo utilizza un rapporto 14: 1 (macro / slin), che permetterà a praticamente chiunque di utilizzare questo programma, pur mantenendo il glucosio nel sangue all’interno di un range di normalità.

Va notato che questo programma è stato progettato per essere seguito “come è scritto”, soprattutto per quanto riguarda i tempi di assunzione dei nutrienti e le loro quantità. Per gli utilizzatori di insulina già “navigati” che sanno quali rapporti sono ideali per loro, essi hanno la libertà di ridurre il numero di macros consumati per UI, se necessario, come determinato dal perfezionare della conoscenza del loro bisogno metabolico. Per gli utilizzatori inesperti, la componente nutrizionale del programma dovrebbe essere rispettata come scritta per almeno 2 settimane, a questo punto l’utilizzatore può quindi iniziare a personalizzare il suo rapporto macro/slin, se necessario.

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La base di questo programma poggia sul tipo specifico di macros utilizzati. Senza di loro, ogni altro componente / aspetto del programma è influenzato negativamente e in alcuni casi rende il tutto inefficace. Carboidrati ad alto peso molecolare, come il Vitargo, hanno dimostrato di essere superiori ad altre forme di carboidrati in diversi modi, ad esempio:

 

  1. Una maggiore velocità di digestione e assimilazione.
  2. compensazione di glicogeno migliore.
  3. il rilascio di insulina migliorato.
  4. La capacità di trainare altre sostanze nutrienti nella circolazione ad un ritmo più rapido (effetto vacuum).
  5. L’incapacità di causare ritenzione idrica intestinale, a differenza di altre forme di carboidrati, come destrosio e maltodestrine. Il risultato è zero gonfiore, assenza di indigestione, e una sezione centrale più stretta.
  6. La capacità di avviare e influenzare un osmosi a livello cellulare, in cui l’equilibrio di acqua è spostato a favore delle cellule muscolari e del sangue, lontano dalla regione sottocutanea (il risultato è muscoli più pieni e pelle più sottile). Utilizzando altre forme di carboidrati il tutto si tradurrà in un risultato inferiore e, pertanto, non è consigliabile che questo tipo di carboidrati vengano  sostituiti dal programma.

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Passando alla componente proteica; le proteine idrolizzate sono molto più velocemente assorbite rispetto ad altri tipi di proteine e sono l’unica proteina che può essere consumata insieme ai carboidrati ad alto peso molecolare senza compromettere il loro assorbimento. Le proteine idrolizzate hanno anche un altro vantaggio e cioè quello di stimolare la sintesi proteica in misura maggiore rispetto alle  concentrate o alle  isolate. Il perché è probabilmente dovuto al contenuto di Leucina che entra in circolo ad un ritmo superiore rispetto alle concentrate / isolate. Recenti ricerche sulla leucina hanno mostra che il corpo umano richiede 4,5 grammi di questo aminoacido per stimolare al massimo la sintesi proteica. Questa dose di 4,5 grammi deve essere somministrata in una sola volta per generare questa risposta, non deve essere rilasciata nel sistema per un periodo prolungato di tempo, cosa che si verifica quando si consumano proteine concentrate o isolate. Per questo motivo, si trova una dose di circa 4,5-5 grammi di leucina in ogni shake di cui sopra, con circa 2 grammi provenienti da ogni porzione da 20 grammi di siero di latte idrolizzato e altri 3 grammi in forma supplementare.

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In questo protocollo troverete anche la possibilità di un aggiunta di uno stimolatore del  NO a vostra scelta. Mike Arnold afferma che il “Vasotropin” della Gaspari sia altamente efficace. L’aggiunta di questo elemento, pur non “necessario”, aumenterà ulteriormente la circolazione e il trasporto dei nutrienti ai muscoli che lavorano, così come forniscono un aiuto contribuiscono ad aumentare il pumping  sperimentato durante e dopo l’allenamento. Il glicerolo monostearato è incluso anche tra gli ingredienti per il suo ruolo di volumizzante muscolare. Questo composto viene spesso utilizzato appena prima dellagara, al fine di contribuire al raggiungimento di uno aspetto pieno e asciutto durante l’esibizione. Inoltre è correttamente incluso nella maggior parte dei prodotti di alta qualità presenti sul mercato per l’uso pre-intra allenamento. Noterete anche l’inclusione di diversi altri volumizzatori cellulari, molti dei quali lavorano in sinergia per portare i risultati più pronunciati. Questi includono volumizatori tradizionali, come la glutammina, la taurina, la creatina, e il potassio, così come prodotti più recenti come la Beta alanina.

Al fine di promuovere un maggiore recupero e una risposta per una crescita massima, la temporizzazione dell’assunzione degli shake è stata messa a punto per mantenere un flusso costante dei nutrienti per tutta la vita attiva dell’insulina. L’Humulin R è stata appositamente scelta per questo scopo, dal momento che con la sua emivita permetterà all’utilizzatore di sfruttare le “finestre” sia intra che post-allenamento. L’Humulin R offre anche un picco di insulina meno pronunciato, che è più facile da gestire per la maggior parte degli utilizzatori rispetto ad una versione di insulina ad azione più rapida, come ad esempio l’Humalog.

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Quando si parla di protocolli di insulina, in generale, uno dei più grandi problemi che affliggono gli utilizzatori è quello dell’insulino-resistenza. Un uso cronico a lungo termine dell’Insulina può compromettere la sensibilità all’insulina, situazione accompagnata da tutta una serie di potenziali complicazioni. Questo è il motivo per cui la maggior parte dei programmi in circolazione richiedono all’utilizzatore  un certo periodo di pausa, costante necessaria per evitare di sviluppare insulino resistenza o, peggio, il diabete di tipo II. Tuttavia, a causa del tempo di esposizione all’insulina limitato con l’esecuzione di questo protocollo, la sensibilità all’insulina è solo moderatamente influenzata quando si utilizza il programma per circa 5-6 volte alla settimana. Per gli individui che scelgono di utilizzare il presente protocollo  solo 3-4 volte alla settimana, le alterazioni della sensibilità all’insulina è un non-problema. Per coloro che eseguono il protocollo per 5-6 volte a settimana, possono intervenire in due modi per assicurare una pienamente ottimale sensibilità all’insulina:

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  1.  L’utilizzatore può fare 2 settimane “off”  ogni 4 settimane “on”.
  2. L’individuo può aggiungere Glucophage (Metformina) nel suo programma di 3-4 volte a settimana ad un dosaggio di 700-800 mg, per 2 volte al Giorno.

 

 

Per gli utilizzatori che si apprestano all’uso di questo protocollo per la 1° volta, mentre il rapporto macros / slin di cui sopra è sufficiente, Arnold consiglia sempre di iniziare con un dosaggio ridotto e aumentato poco a poco ì fino all’intero importo. Per uno novizio, un dosaggio di 6-8 UI è ideale. Questo può essere seguito da una 2 ° iniezione  da 8-10 UI … per poi passare ad una 3 ° iniezione  di 10-12 UI prima di arrivare al dosaggio massimo di 15 UI. Infine, non ritengo questo programma adatto a tutti i BB’rs, specie a chi l’insulina non l’ha mai usata,  ma solo ad avanzati con una conoscenza minuziosa del peptide e del suo utilizzo…soggetti HP con il 15% di bf astenersi…

Per l’atleta serio che ha già utilizzato insulina ed è in cerca di un sistema pratico e funzionale, il protocollo di cui sopra è un ottimo punto riflessivo.  

Ma non finisce qui…

Andando oltre il protocollo di Mike Arnold, dopo aver parlato con alcuni Bodybuilder professionisti di un certo livello, sono venuto a conoscenza di un altro protocollo di insulina pre workout. Ho analizzato questo protocollo di insulina, e i suoi componenti, giungendo alla conclusione che valeva la pena riportarlo in questo articolo.

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 Il protocollo in questione non contempla il solo uso di “shake e insulina” ma anche di GH (nel pre-workout a distanza dall’insulina) e del IGF-1lr3 (nel post workout).

Prima di proseguire, voglio sottolineare il fatto che questo protocollo è solo una base. Maggiormente al precedente protocollo, il presente è volto a dare una base su cui lavorare. Ognuno è diverso. Alcune persone avranno bisogno di più o meno carboidrati e amminoacidi. Questo si basa sulla quantità di insulina che sarà utilizzata e dalla reazione soggettiva. Questo è il motivo per il quale è riportato un intervallo per gli integratori e le dosi di insulina. Sarà necessario regolarli in base a come si reagisce. Per i carboidrati, iniziare sempre alti per poi abbassarli di conseguenza, una volta comprese le reali esigenze.

Il protocollo inizia con un’assunzione di GH, circa 30 minuti prima del workout per far si che i livelli plasmatici siano ragionevolmente alti, prima di aggiungere la dose di insulina. L’idea alla base di questo, è assicurarsi che il GH passi attraverso il fegato mentre si ha una notevole quantità di insulina in circolo. Questo è il modo in cui produciamo grandi picchi di IGF-1. Dopo l’allenamento, si somministra l’IGF-1LR3.

 

Il protocollo esemplificativo è il seguente:

 

  • 30 minuti pre-workout: 6-10UI di GH subq
  • 15 minuti pre-workout: 6-16UI di Novalog subq
  • 10 minuti pre-workout: assumere lo shake #1
  • Dopo ogni set eseguito: sorseggiare lo shake #2, e terminarlo entro la fine dell’allenamento.
  • Andare a casa
  • Somministrare la dose di 100mcg di IGF-1lr3 (per i suoi effetti sulla sensibilità all’insulina
  • Assumere lo shake #3

 

Ma come sono formulati gli shake?

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  • Shake 1: 10-20g di EAA (Amino Acidi Essenziali) o PeptoPro, 40-60g Vitargo, 5g Creatina Monoidrata Micronizata, 200mg di Caffeina (migliora la resintesi di glicogeno); anche in questo caso la dose di carboidrati per ogni UI si aggira in media sui 7-10g.
  • Shake 2: 10-20g EAA o PeptoPro, 50-100g Vitargo, 5g di Carnitina Monoidrata Micronizata.
  • Shake 3: 2 tazze di albume pastorizzato, 1 tazza di avena istantanea, 1 banana o 1 tazza di mirtilli, Splenda o Stevia.  

 

* Non vi è alcuna necessità di un frullato post allenamento perché il glicogeno non sarà esaurito, e vi sarà già stata l’ingestione di notevoli quantità di aminoacidi. Optrare quindi per un pasto solido, con carboidrati integrali e un basso contenuto di grassi; questa sarà la migliore opzione in quel momento.

 

Con questo protocollo si sono misurati aumenti di peso di circa 15kg in 6 settimane! (ovviamente Insulina, GH e IGFlr3 erano affiancati da AAS). Una volta terminato il protocollo con Insulina pre-workout diversi utilizzatori affermano di aver perso solo qualche chilo d’acqua, e di aver mantenuto la maggior parte, se non tutti, i guadagni ottenuti.  Sembra quindi che i guadagni ottenuti sia molto “solidi”, e non solo attribuibili ad un accumulo di glicogeno.

Giova sempre ripeterlo, ma non ho pubblicare questo articolo affinché qualche idiota scelga di farsi del  male tentando di svolgere questo protocollo nella speranza di diventare un mostro all’istante (si nasce con le basi,  did you understand?).

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*Alcuni atleti hanno sperimentato una maggiore tendenza all’ipoglicemia durante i loro workout con protocolli di insulina pre workout; il controllo della glicemia e il rispetto dei punti base del protocollo evitano con un buon margine il verificarsi di casi ipoglicemici.

 

Lo ripeto per l’ennesima volta: QUESTO PROTOCOLLO E L’USO DI INSULINA SONO APPANNAGGIO DI ATLETI AVANZATI E MONITORATI DA PERSONALE QUALIFICATO!

Se non siete avanzati e veterani con l’uso dell’insulina, evitate il protocollo pre-workout e optate per protocolli più semplici e meno complessi.

 

Gabriel Bellizzi

 

Lab Test Results:Balkan Pharmaceutical Strombafort

 

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Nota: Questa serie di post è volta a riportare il risultato dei test svolti su diversi prodotti venduti da UGL riportati dal sito https://anaboliclab.com/. Questa iniziativa è solo a scopo informativo e non rappresenta un invito all’acquisto di farmaci dopanti attraverso il mercato nero.

Balkan Pharmaceuticals Strombafort è venduto in una scatola contenente 3 blister da 20 compresse per un totale di 60 compresse per confezione. In etichetta è riferito che ogni  compressa contiene 10 milligrammi di stanozololo. Campioni di questo prodotto sono stati acquistati da un distributore autorizzato basato su Internet tra le date del 1 febbraio 2016 e il 30 Marzo 2016.

Il campione è stato inviato e ricevuto dal laboratorio di analisi SIMEC AG il 1 ° aprile 2016. SIMEC ha eseguito il test di dosaggio quantitativo HPLC-UV. La relazione è stata completata il 6 Maggio, 2016.

Il prodotto è stato ricevuto con la confezione originale, blister e compresse. Ogni compressa era quadrata e presentava incise le lettere “B” e “P” su un lato con il numero “10” sull’altro lato.

Affermazione di Etichetta: Balkan Pharmaceuticals Strombafort vanta un contenuto per compressa pari a 10 mg di stanozolol.

Contenuto effettivo: Balkan Pharmaceuticals Strombafort presenta un contenuto reale di 10,3mg/ compressa di stanozolol.

 

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RICERCA SU TESTOSTERONE ED EFFETTO CARDIOVASCOLARE

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E’ un pezzo della ricerca scientifica, il meta-studio che gli endocrinologi della Mayo Clinic hanno pubblicato nel 2007. I ricercatori hanno raccolto i dati provenienti da 30 studi clinici in cui un totale di 808 uomini era stato sottoposto a terapia con Testosterone. Hanno analizzato i dati e con cautela hanno concluso che il testosterone non è drasticamente pericoloso per il cuore e il sistema circolatorio. Ma essi non considerano gli studi che hanno usato come completamente affidabili. (1)

I ricercatori hanno utilizzato trial in cui gli uomini erano stati trattati con testosterone in forma di gel, iniezione, pillole e cerotti. Nei trial presi in esame, gli uomini con un basso livello di testosterone erano per lo più trattati con gel e cerotti, e di tanto in tanto con una iniezione contenente 200 mg di un estere del testosterone. Nelle prove in cui si trattavano gli uomini con un basso o normale livello di testosterone, alcuni sono stati trattati con Andriol capsule, mentre altri hanno ricevuto iniezioni di fino a 600 mg di un estere del testosterone a settimana. Quest’ultima categoria più assomiglia maggiormente agli atleti supplementati chimicamente che fanno uso di testosterone. Prove su uomini affetti da malattie croniche in genere utilizzano dosi di 100-250 mg di testosterone estere a settimana.

La figura seguente mostra gli effetti complessivi del trattamento in tre gruppi.

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Se ci limitiamo agli uomini con livelli bassi-normali o normali di testosterone, sembra quindi che i cicli di testosterone sono ragionevolmente sicuri. Anche se la quantità di trigliceridi nel sangue è aumenta in qualche modo, altri marcatori per le malattie cardiovascolari sono scesi. Dunque, niente di così preoccupante, si potrebbe dire.

Il problema però è che i marcatori non sono gli stessi nella malattia. Se il valore del colesterolo è un po’ alto o un po’ basso non è lo stesso come se in realtà si ha un attacco di cuore o no.

I ricercatori hanno scoperto che in 6 studi sono stati registrati alcuni eventi cardiovascolari negli uomini durante la somministrazione di testosterone: attacco di cuore e rottura della aorta per intenderci. Sei studi non è un numero insolitamente piccolo, e probabilmente ha qualcosa a che fare con gli sponsor della maggior parte degli studi: i produttori dei preparati di testosterone. Se si guardano gli eventi cardiovascolari, allora ci si rende conto che la probabilità di avere un attacco di cuore durante l’assunzione di testosterone è doppia.

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I ricercatori sottolineano che si sta parlando di piccoli numeri. Il raddoppio di una piccola possibilità si traduce nuovamente solo in una piccola possibilità. Ma d’altra parte gli eventi registrati sono un’indicazione, anche se sono piuttosto rari. La maggior parte degli studi non fanno menzione di ciò. E i ricercatori decidono che la maggior parte dei processi del testosterone non sono completamente affidabili. “La migliore evidenza disponibile su questa materia è incoerente, imprecisa, e mal riportata”, concludono. “Come risultato, i medici ed i politici non possono essere sicuri di quello che il Testosterone può rappresentare in materia di conseguenze sul rischio cardiovascolare.”

E ciò che vale per i medici vale anche per gli atleti supplementati chimicamente. La conoscenza sugli Steroidi degli utilizzatori sulla base dell’esperienza se la si confronta con altri steroidi, alte dosi di testosterone sono ancora più sicure rispetto alla maggior parte degli AAS.

Gabriel Bellizzi

Riferimento:

1- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17285783