PipeNig-FL e composizione corporea

Secondo uno studio in vitro di recente pubblicazione su “Nutrients”, studio realizzato da biologi italiani dell’Università di Torino, i composti presenti nell’estratto di pepe nero PipeNig-FL potrebbero avere il potenziale di agevolare il miglioramento della condizione ipertrofica muscolare e di bloccare l’aumento della massa grassa ad una concentrazione di 1 nanomol.(1)

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Trans-beta-Cariofillene

Quando gli utilizzatori di integratori per lo sport utilizzano prodotti contenenti estratti di pepe nero, di solito questi contengono bioperina. Poiché la bioperina nell’intestino tenue elimina alcuni enzimi, aumenta l’assorbimento di una vasta gamma di sostanze bioattive. Tuttavia, esiste il PipeNig-FL il quale è un tipo completamente diverso di estratto. Contiene principalmente trans-beta-cariofillene.

 

Il PipeNig-FL è un estratto di pepe nero prodotto dall’azienda italiana Biosfered.(2)

Nella seguente immagine è possibile vedere la composizione del PipeNig-FL.

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La Biosfered ha condotto ricerche su esseri umani per valutare l’effetto analgesico del PipeNig-NL, sospettando o, meglio, sperando che il nuovo estratto potesse avere effetti biologici ancora più interessanti. Da qui la ricerca in vitro dell’Università di Torino.

Quando i ricercatori hanno esposto le cellule muscolari nelle provette a una forma tracciata di glucosio e PipeNig-FL, hanno osservato che l’estratto ha aumentato l’assorbimento del glucosio da parte delle cellule. Nelle cellule muscolari il trans-beta-cariofillene ha attivato il trasportatore del glucosio GLUT4[in basso a destra]. Ciò si è verificato con una concentrazione di 1 nanomol [in basso a sinistra] – che è sorprendentemente basso.

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Nelle cellule adipose, il trans-beta-cariofillene ha bloccato l’aumento della quantità di grasso immagazzinato [in alto a destra]. Le cellule adipose biosintetizzano in piccola parte, e in particolari condizioni, il grasso convertendo il glucosio (de novo lipogenesi). Apparentemente, il trans-beta-cariofillene inibisce l’assorbimento del glucosio dalle cellule adipose. Tuttavia, il principio attivo del PipeNig-FL non era dannoso per le cellule adipose.

I livelli di GLUT4 sono significativamente ridotti nelle cellule del tessuto muscolo scheletrico dei pazienti con diabete di tipo 2 e nei soggetti insulino-resistenti non diabetici. Come ormai risaputo, lo sviluppo di composti terapeutici in grado di indurre l’espressione / traslocazione dei GLUT4 può quindi migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre la resistenza all’insulina.

Diverse molecole bioattive di origine vegetale sono state elencate come possibili stimolanti della traslocazione e/o espressione dei GLUT4, tra cui il Resveratrolo, l’Acido Clorogenico, la Daidzeina, la Curcumina e la Astaxantina. Come componente principale del PipeNig-FL, il trans-beta-cariofillene potrebbe ora essere incluso in questo elenco.

Il risultato dello studio è senza dubbio promettente, ma non fatevi prendere troppo dall’entusiasmo. I motivi sono legati al fatto che si tratta di un semplice studio in vitro che, oltretutto, è stato in parte finanziato dalla stessa azienda produttrice dell’estratto (la Biosfered). Inoltre, uno dei coautori della pubblicazione era un dipendente della Biosfered.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. https://doi.org/10.3390/nu11112788
  2. https://biosfered.com/

CICLO MESTRUALE E RICOMPOSIZIONE CORPOREA

L’ipotesi del miglioramento della composizione corporea in soggetti di sesso femminile variando i fattori allenante e alimentare in base alla fase del ciclo mestruale si è diffusa negli ultimi anni grazie ai lavori di Lyle McDonald. Nonostante ciò, le evidenze in merito sono ancora poche e la maggior parte dei possibili vantaggi di tale approccio in giovani donne provengono da dati empirici raccolti nel tempo da atlete e Preparatori. Esistono comunque degli studi dal valido designer che ci mostrano il potenziale di questa pratica di gestione della preparazione “drug free” al femminile. Uno studio a riguardo di particolare interesse, e che riporterò in questa sede, è quello svolto dai ricercatori dell’Università Ruhr di Bochum e pubblicato su “Springerplus” nel novembre del 2014.(1)

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Le donne presentano livelli ematici maggiori di Testosterone ed Estradiolo durante la Fase Follicolare del loro ciclo mestruale rispetto alla Fase Luteale. Gli scienziati dello sport sospettano da tempo che le atlete possano sfruttare le fluttuazioni ormonali legate alle fasi del ciclo mestruale.

I ricercatori si aspettavano di osservare un recupero più rapido dalla seduta allenante durante la Fase Follicolare. Per scoprirlo, i ricercatori hanno svolto l’esperimento sopra accennato reclutando 20 donne la cui età media era di 25 anni. Le donne avevano tutte un ciclo regolare e non usavano alcuna pillola contraccettiva.

I soggetti dell’esperimento sono stati sottoposti ad allenamenti su Leg-Press. Tali allenamenti consistevano nello stimolo separato degli arti inferiori sinistro e destro.

Gli allenamenti durante la Fase Follicolare avevano un volume maggiore per un arto e non per l’altro e viceversa durante la Fase Luteale. Ogni ciclo consisteva in: 8 set durante la Fase Follicolare e 2 durante la Fase Luteale [FT] o 8 set durante la Fase Luteale e 2 durante la Fase Follicolare [LT].

L’esperimento è durato per cinque cicli mestruali.

Alla fine dell’esperimento i soggetti sottoposti alla routine allenante con volume alternato per ogni arto inferiore, presentavano il 46% di massa muscolare e il 42% di forza in più nella gamba che avevano allenato con maggiore enfasi durante la Fase Follicolare rispetto all’altra gamba.

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I ricercatori conclusero, forse un po’ troppo entusiasticamente, raccomandando alle atlete eumenorroiche, e che non usano contraccettivi, di basare la propria periodizzazione nell’allenamento della forza sul proprio ciclo mestruale.

Personalmente, ho visto diverse atlete approcciarsi a tale schema prepararatorio osservando costantemente un obbligo di variazioni allenante e alimentari che va oltre un modello schematico. E’ teoricamente possibile che,per esempio, e molto semplicisticamente, di base periodi con livelli maggiormente marcati di Estradiolo possano essere gestisti al meglio con un carico glucidico più consistente (vedi effetto del Estradiolo sul metabolismo glucidico) e un maggiore volume allenante (contesto tipico della Fase Follicolare), mentre periodi con livelli maggiormente marcati di Progesterone potrebbero essere gestiti vantaggiosamente riducendo il carico glucidico (vedi correlazione tra Progetserone e insulino sensibilità/resistenza) e il volume allenante.

Ricordatevi sempre che per quanto affascinante e logica possa essere (o sembrare) una teoria, prima di poterla considerare universalmente valida si necessita di prove e controprove, di valutazione del grado di efficacia.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

 

 

SESAMOLO E RIDUZIONE DELL’ACCUMULO DI GRASSO.

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Sesamolo

Sebbene non vi siano al momento studi sull’uomo in grado di dimostrare un potenziale d’effetto del Sesamolo sul miglioramento della composizione corporea, questa molecola sembra promettente in base a ciò che è emerso da uno studio svolto su animali da parte dei ricercatori della Northwest A&F University (Cina) e pubblicato sulla rivista Molecular Nutrition & Food Research nell’agosto 2017.(1)

Lo studio in questione è stato svolto usando topi C57BL/6J. Questi animali sono stati alimentati per 12 settimane con mangime ricco in grassi e Fruttosio [HFFD]. Ad alcuni di questi topi era stato somministrato Sesamolo disciolto nella loro acqua [HFFD + sesamol]. La dose utilizzata nell’esperimento, se comparata all’essere umano, sarebbe stata in media di 400-500mg di Sesamolo al giorno.

I topi del gruppo di controllo sono stati alimentati con cibo standard, senza componenti obesogenici. A questi topi non è stato somministrato Sesamolo [Control].

Il Sesamolo è presente nei semi di Sesamo, insieme a lignani come Sesamina, Episamina, Sesamolina e Sesaminolo [vedi figura seguente]. Il Sesamolo è un elemento costitutivo di questi lignani. Questa molecola è utilizzata anche come materia prima nell’industria chimica, per la sintesi di Paroxetina e insetticidi.

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Sebbene l’effetto dimagrante del Sesamolo nell’uomo non sia stato ancora esaminato, alcune aziende di integratori alimentari hanno già iniziato a commercializzare supplementi per la perdita di peso contenenti questa molecola.

Senza divagare oltre, è possibile che in futuro il Sesamolo possa comparire anche in qualche “Testobooster”. Esistono alcuni studi in vitro nei quali il Sesamolo ha mostrato di poter aumentare la sintesi di Testosterone da parte delle cellule di Leydig attivando la proteina StAR.(2) Al tempo stesso, il Sesamolo sembra possedere un lieve effetto anti-estrogenico in altri tipi di cellule.(3)

Tornando allo studio qui trattato, la supplementazione con Sesamolo ha dimezzato l’aumento di peso dei topi sovralimentati, come mostrato nel seguente grafico.

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I ricercatori hanno scoperto che il Sesamolo ha specificamente inibito l’aumento del tessuto adiposo. Ciò è conforme ai risultati ottenuti attraverso studi in vitro in cui il Sesamolo ha mostrato di bloccare l’assorbimento dei substrati energetici da parte delle cellule adipose e di sabotare lo sviluppo dei pre-adipociti.(4)

Il Sesamolo ha migliorato l’effetto dell’Insulina riducendo la resistenza ad essa. Se ai topi veniva somministrato glucosio, il Sesamolo causava un rapido calo della glicemia ematica. La somministrazione di Sesamolo ha normalizzato i livelli di Insulina e glucosio quando i topi erano a digiuno.

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Il grafico in alto a sinistra mostra come funziona il Sesamolo a livello molecolare. Nei topi messi all’ingrasso, il Sesamolo ha mantenuto la produzione di PGC-1α. La PGC-1α è il regolatore principale della biogenesi mitocondriale. (5)(6)(7)

La figura sopra si riferisce a cellule adipose del grasso marrone, ma i ricercatori hanno osservato fenomeni simili anche nel fegato. Il Sesamolo probabilmente agisce a livello sistemici, almeno da quanto emerge da studi in vitro svolti su diversi tipi di cellule. (8)(9) Sembrerebbe che il Sesamolo sia un attivatore universale dell’AMPK.

Il Sesamolo, quindi, ha ridotto l’accumulo di grasso e la resistenza all’insulina indotte dalla dieta ricca di grassi e Fruttosio nei topi C57BL / 6J. In particolare, il Sesamolo ha in parte normalizzato le espressioni geniche del metabolismo lipidico dei mitocondri e l’accumulo di lipidi nel sangue e nei tessuti adiposi.

Pertanto, concludono i ricercatori, il Sesamolo potrebbe essere considerato un complemento nutrizionale alternativo in combinazione con strategie preventive e terapeutiche contro le complicanze associate all’obesità.

Dal canto mio, se la molecola in questione dovesse mai dimostrare un effetto significativo nell’uomo, il suo utilizzo da parte dei BodyBuilder in periodi di sovralimentazione potrebbe dare vantaggi significativi prolungando il periodo produttivo in regime ipercalorico.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. https://doi.org/10.1002/mnfr.201600717
  2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21863802
  3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21141889
  4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26616060
  5. Valero T (2014). “Mitochondrial biogenesis: pharmacological approaches”. Curr. Pharm. Des. 20 (35): 5507–9. doi:10.2174/138161282035140911142118. hdl:10454/13341. PMID 24606795. Mitochondrial biogenesis is therefore defined as the process via which cells increase their individual mitochondrial mass [3]. … This work reviews different strategies to enhance mitochondrial bioenergetics in order to ameliorate the neurodegenerative process, with an emphasis on clinical trials reports that indicate their potential. Among them creatine, Coenzyme Q10 and mitochondrial targeted antioxidants/peptides are reported to have the most remarkable effects in clinical trials.
  6. Jump up to: a b Sanchis-Gomar F, García-Giménez JL, Gómez-Cabrera MC, Pallardó FV (2014). “Mitochondrial biogenesis in health and disease. Molecular and therapeutic approaches”. Curr. Pharm. Des. 20 (35): 5619–5633. doi:10.2174/1381612820666140306095106. PMID 24606801. Mitochondrial biogenesis (MB) is the essential mechanism by which cells control the number of mitochondria.
  7. Jump up to: a b Dorn GW, Vega RB, Kelly DP (2015). “Mitochondrial biogenesis and dynamics in the developing and diseased heart”. Genes Dev. 29 (19): 1981–91. doi:10.1101/gad.269894.115. PMC 4604339. PMID 26443844.
  8. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30263528
  9. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26059394

UNA ANALISI SCIENTIFICA DEL METODO SST (SARCOPLASMA STIMULATING TRAINING).

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Ricordo molto bene l’ondata di sensazionalismo che la metodica allenante ideata da Patrick Tuor, denominata SST (acronimo di Sarcoplasma Stimulating Training), scatenò tra i palestricoli nostrani. Ad essere onesto, la “creatura” di Tuor affascinò anche me, all’epoca giovane Preparatore che muoveva i suoi primi e timidi passi nel settore. C’è da dire anche che all’ora le mie conoscenze sullo stimolo ipertrofico indotto da allenamenti contro resistenza erano alquanto basilari, e l’alone di “autorevolezza” che aleggiava (e aleggia) sul preparatore ex-agonista aveva ancora effetti sul mio metro di giudizio, non tanto perché la cosa mi convincesse pienamente ma piuttosto per via del mio desiderio di evitare scontri inutili con la massa di discepoli che un personaggio di una certa notorietà si porta inesorabilmente dietro. Con ciò non voglio assolutamente criticare il metodo SST che, oltre al nome di matrice più che altro commerciale, ha una validità d’effetto indubbia ma non superiore ad altre metodiche molto più datate. Per chi non conoscesse l’SST, in breve, si tratta di un elemento coadiuvante da inserire nella seduta in sala pesi e consistente in un esercizio per gruppo muscolare costituito da una struttura piramidale inversa con carichi quindi variabili e intensificazione alternata delle fasi del T.U.T. (Time Under Tension) con scalo dei tempi di recupero tra i set.

Un esempio di SST può essere il seguente:

  • 1° set: carico del 80% del 1RM, 3 serie da 10 ripetizioni con 15 secondi di recupero;
  • 2° set: riduzione carico del 20%, 1 serie da 10 ripetizioni con focus sull’eccentrica svolta con un tempo di 5 secondi;
  • 3° set: riduzione carico del 20%, 1 serie da 10 ripetizioni con focus sulla concentrica svolta con un tempo di 5 secondi;
  • 4° set: riduzione carico del 20%, 1 serie da 10 ripetizioni con focus in isometria fino a cedimento.

L’SST non è altro, quindi, che un piramidale inverso maggiormente “curato” nei dettagli. Questa metodica trova i suoi punti forti nello sfruttare le due variabili allenanti di maggiore impatto sullo stimolo ipertrofico, la tensione meccanica (determinata dal carico e dal T.U.T.) e lo stress metabolico (legato alla densità dell’allenamento). Rappresenta senz’altro una variante da poter inserire nelle programmazioni di soggetti avanzati in regimi ipercalorici o, comunque, tali da poter permettere la tollerabilità da parte dell’individuo di una certa intensità di lavoro.

Dopo questa doverosa introduzione arriviamo allo studio che mi ha spinto a scrivere il presente articolo.

Nel maggio di quest’anno è stato pubblicato su “Frontiers in Physiology” uno studio svolto da ricercatori dell’Università Cattolica di Brasilia sugli effetti del SST sullo stimolo ipertrofico. (1)

I ricercatori hanno reclutato 12 soggetti di sesso maschile con un esperienza nell’allenamento contro resistenza dai 2 agli 8 anni. I soggetti dello studio sono stati sottoposti in tre diverse occasioni ad allenamenti dei bicipiti e dei tricipiti.

Come prima cosa, i soggetti sono stati fatti allenare come di loro consuetudine usando un carico con il quale erano in grado di svolgere al massimo 10 ripetizioni. Con questo carico hanno eseguito 8 serie a cedimento per gruppo muscolare (bicipite e tricipite). Successivamente, in altre due occasioni, i soggetti sono stati fatti allenare con il metodo SST in due sue varianti.

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Gli allenamenti in SST non hanno causato un aumento della concentrazione ematica di acido lattico maggiore rispetto ad un tradizionale allenamento contro resistenza.

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Prima e dopo gli allenamenti, i ricercatori hanno determinato lo spessore del bicipite e del tricipite attraverso delle scansioni. Scoprirono così che l’allenamento con il metodo SST causava un maggiore aumento del pompaggio muscolare (maggior richiamo di sangue e nutrienti a livello miocitario) rispetto ad una seduta allenante tradizionale. L’approccio SST-CT si è rivelato particolarmente efficace in questo.

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Come risaputo, la tensione meccanica, lo stress metabolico e il danno muscolare sono, in ordine di importanza, gli stimoli allenanti che inducono la risposta ipertrofica. Il fattore “pompaggio” si ricollega allo stress metabolico in quanto l’infiammazione locale, dovuta anche all’accumulo di metaboliti di scarto, richiama sangue, quindi ossigeno, nutrienti e lo stimolo di fattori di crescita.(2)(3)(4)

I ricercatori affermano che i soggetti altamente allenati possono trarre vantaggio dal cambiamento della loro routine di allenamento contro resistenza usando il metodo di allenamento SST, poiché questo metodo può offrire uno stimolo dello spessore muscolare superiore, anche con un volume di allenamento totale inferiore rispetto a un approccio più tradizionale .

Tuttavia, concludono, gli effetti cronici del metodo SST sull’ipertrofia muscolare e sulla forza rimangono da determinare.

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PS: Ricordiamoci che l’allenamento con sovraccarichi induce sempre entrambi i tipi di ipertrofia muscolare (Sarcoplasmatica e Miofibrillare). Ovviamente, l’una può prevalere sull’altra a seconda del tipo di allenamento al quale si sottopone il soggetto e dei metabolismi energetici richiesti a soddisfare il lavoro. Un allenamento costantemente anaerobico lattacido, tipico del Body Building, comporta una maggiore risposta ipertrofica a carico del componente sarcoplasmatica, mentre le serie brevi ad alte percentuali di carico, tipiche dei PowerLifter, stimolano maggiormente l’ipertrofia della componente miofibrillare.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. https://doi.org/10.3389/fphys.2019.00579
  2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22051111
  3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26280652
  4. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30335577