POSSIBILI EFFETTI DEL 2-IDROSSIESTRADIOLO NELLE DONNE

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2-idrossiestradiolo

 

Un metabolita inattivo dell’Estradiolo, il 2-idrossiestradiolo, potrebbe aiutare le donne in post-menopausa a diventare più magre e muscolose, almeno secondo quanto scritto dagli endocrinologi all’università di Washington in Maturitas. (1)

Appositi enzimi convertono l’Estradiolo nel corpo in altri composti come il ‘buono’ 2-idrossiestradiolo e il ‘cattivo’ 16-idrossiestradiolo. Il primo possiede quasi nessuna caratteristica estrogenica, ma gli studi sugli animali mostrano che aumenta l’utilizzo dei grassi a scopo energetico e l’assorbimento del glucosio da parte delle cellule muscolari. Se si somministra 2-idrossiestradiolo a ratti grassi per sei mesi, questi perdono un quarto del loro peso corporeo in questo lasso di tempo.(2) Il 2-idrossi-estradiolo agisce probabilmente come un AMPK-booster. (3)

L’altro metabolita dell’Estradiolo, il 16-idrossiestradiolo, possiede un attività estrogenica ed è anche in grado di danneggiare il DNA. Se una cellula non è in grado riparare i danni, può mutare in una cellula tumorale.

Ergo: più Estradiolo viene convertito in 2-idrossiestradiolo, meglio è. Più Estradiolo viene convertito in 16-idrossiestradiolo, peggio è. Questo è probabilmente il motivo per cui una dieta nella quale si consumano molte verdure e in particolare soia e cavolo riduce il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro correlati a questo ormone. La soia e il cavolo contengono sostanze che accelerano la conversione dell’Estradiolo in 2-idrossiestradiolo. A proposito, l’esercizio fisico e una dieta ad alta contenuto proteina / basso contenuto glucidico hanno lo stesso effetto.

I ricercatori hanno voluto verificare se gli effetti interessanti del 2-idrossiestradiolo potevano manifestarsi anche negli esseri umani, misurando i livelli ormonali ematici e la composizione corporea di quasi un centinaio di donne in post-menopausa di età compresa tra 49 e 80 anni.

I ricercatori hanno diviso le donne dello studio in tre gruppi di uguale numero, terzili, secondo la quantità di 2-idrossiestradiolo nel loro sangue. Nel primo terzile vi erano le donne con la concentrazione più bassa; mentre nel terzo vi erano quelle con il livello più alto. Inoltre hanno diviso le donne in terzili sulla base del rapporto tra 2-idrossiestradiolo a 16-idrossiestradiolo.

Quando i ricercatori hanno successivamente esaminato se vi fosse una relazione tra i livelli ormonali e la composizione corporea, sono emersi i dati riportati nella figura seguente. Più il giro vita delle donne era ridotto, più alte erano le concentrazioni ematiche di 2-idrossiestradiolo, e migliore era il rapporto tra 2-idrossiestradiolo e 16-idrossiestradiolo.

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Una massa corporea con una bassa percentuale di grassi è associata ad una concentrazione più elevata di 2-idrossiestradiolo ed un migliore rapporto tra 2-idrossiestradiolo e 16-idrossiestradiolo. E una massa corporea con una massa magra maggiore mostra le stesse correlazioni.

I ricercatori concludono dicendo che queste osservazioni possono suggerire che forse il metabolita estrogenico aumentando il percorso 2-idrossilato possa avere effetti benefici sul peso corporeo. I dati sugli studi sugli animali indicano che la somministrazione di 2-idrossiestradiolo riduce il peso corporeo e migliora il profilo metabolico. La sua potenziale utilità nei soggetti umani rimane indeterminata e merita un’indagine.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22385932
  2. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11714885
  3. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18421261

SAM-E E DOLORI ARTICOLARI

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S-adenosil metionina

 

Se si soffre di dolore articolare e si sta cercando un supplemento che aiuti a risolvere il problema, potrebbe essere utile provare ad assumere il SAM-e – nome completo: S-adenosil metionina. Secondo i risultati di uno studio svolto dai ricercatori dell’Università della California nel 2003, il supplemento funziona in modo efficace come l’anti-infiammatorio Celecoxib. (1)

La S-adenosil metionina (SAM-e) è un coenzima coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo definito metilazione). La SAM-e fu descritta per la prima volta nel 1952 dal ricercatore italiano Giulio Cantoni.(2) La molecola è sintetizzata dalla metionina adenosiltransferasi (numero EC 2.5.1.6(3)) a partire da adenosina trifosfato (ATP) e metionina. La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina o SAM.

Il gruppo metile (CH3) legato allo zolfo della SAM-e è chimicamente reattivo. Ciò permette la donazione di questo gruppo ad una seconda molecola (una reazione di transmetilazione). Più di 40 reazioni metaboliche, catalizzate in genere da enzimi detti metiltransferasi, coinvolgono il trasferimento di un metile da SAM-e a vari substrati biologici come acidi nucleici, proteine e lipidi.

La SAM-e è anche coinvolta nella biosintesi di numerosi ormoni e neurotrasmettitori collegati all’umore (come la dopamina e la serotonina). Le metiltransferasi sono anche responsabili dell’aggiunta di metili agli ossidrili in posizione 2′ del primo e secondo nucleotide adiacenti al cappuccio 5′ del mRNA.(4)(5)

Un’ulteriore importante funzione della SAM-e è all’interno della sintesi delle poliammine. In questo caso, la SAM-e è decarbossilata dalla adenosilmetionina decarbossilasi (numero EC 4.1.1.50(6)) a formare S-adenosil-metioninammina. Tale composto in seguito dona il suo gruppo n-propilamminico per la biosintesi di poliammine come spermidina e spermina a partire da putrescina.(7)

Piccoli studi hanno dimostrato che la SAM-e funziona contro la depressione e aumenta i livelli di Testosterone.(8) Uno studio in vitro effettuato negli anni ’80 ha dimostrato che la SAM-e aiuta le cellule della cartilagine a produrre nuove fibre. (9) Era questa proprietà che interessava ai ricercatori.

I ricercatori dello studio che qui viene preso in esame hanno somministrato a 56 soggetti di prova, che soffrivano di artrosi osteoarticolari alle ginocchia, una dose giornaliera di 1200mg SAM-e o 200mg di Celecoxib per un periodo di due mesi. Sono stati utilizzati questionari per valutare la misura in cui il dolore dei soggetti di prova era diminuito. La figura seguente mostra questo. La linea punteggiata nella parte superiore del grafico rappresenta il livello di dolore prima della partenza dello studio.

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Il Celecoxib ha un effetto diretto, mentre la SAM-e ha bisogno di un po’di tempo per mostrare il suo effetto. Oltre a ciò, entrambe le sostanze sono altrettanto efficaci. La SAM-e e il Celecoxib hanno provocato miglioramenti simili nel libero movimento dei soggetti sottoposti al test.

La SAM-e è utile per la gestione del dolore nel osteoartrite e dimostra un’efficacia simile all’inibitore dei COX-2 Celecoxib. I risultati di questo studio aggiungono e confermano i risultati di studi precedenti che indicano un possibile ruolo per la SAM-e nella gestione dell’osteoartrite.

E ciò che funziona per le persone affette da artrite può anche funzionare bene per gli atleti di forza che sperimentano dolori articolari.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15102339
  2. GL Cantoni, The Nature of the Active Methyl Donor Formed Enzymatically from L-Methionine and Adenosinetriphosphate, in J Am Chem Soc, vol. 74, nº 11, 1952, pp. 2942–2943, DOI:10.1021/ja01131a519
  3. (EN) 2.5.1.6, in ExplorEnz — The Enzyme Database, IUBMB.
  4. Loenen W, S-adenosylmethionine: jack of all trades and master of everything?, in Biochem Soc Trans, vol. 34, Pt 2, 2006, pp. 330–3, DOI:10.1042/BST20060330, PMID 16545107
  5. Chiang P, Gordon R, Tal J, Zeng G, Doctor B, Pardhasaradhi K, McCann P, S-Adenosylmethionine and methylation, in FASEB J, vol. 10, nº 4, 1996, pp. 471–80, PMID 8647346
  6. (EN) 4.1.1.50, in ExplorEnz — The Enzyme Database, IUBMB.
  7. Roje S, S-Adenosyl-L-methionine: beyond the universal methyl group donor, in Phytochemistry, vol. 67, nº 15, 2006, pp. 1686–98, DOI:10.1016/j.phytochem.2006.04.019, PMID 16766004
  8. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3029509
  9. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3120586

EFEDRINA E STIMOLO SESSUALE NELLE DONNE

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Efedrina Solfato

 

Se le donne assumono una dose di 50mg di Efedrina, il loro corpo reagisce maggiormente agli stimoli sessuali dopo tre quarti d’ora. I sessuologi dell’Università di Washington hanno scoperto ciò nel 1998. (1)

L’Efedrina è un alcaloide stimolante contenuto nella pianta Ephedra sinica. Il composto è stato scoperto nel 1885 dal farmacologo giapponese Nagai Nagayoshi mentre stava studiando piante medicinali cinesi e giapponesi. Negli anni ’90 l’Efedrina divenne un ingrediente popolare nei supplementi per la perdita di peso quando il guru del doping Dan Duchaine mescolava l’Efedrina con Aspirina e Caffeina nel suo Ultimate Orange.

Successivamente decine, se non centinaia di aziende fondarono i loro stack dimagranti sul progetto di Duchaine, anche se la maggior parte di loro non usava analoghi sintetici dell’Efedrina, ma estratti della pianta Ephedra. Ciò andò avanti fino a quando gli stack diventarono così forti che alcuni utilizzatori abusandone andarono in contro a importanti effetti avversi, così che il governo americano bandì l’uso degli estratti di Ephedra negli integratori. I governi europei seguirono.

Nello studio qui riportato i ricercatori hanno esaminato l’Efedrina solfato perché volevano conoscere l’effetto degli ormoni stimolanti come l’Adrenalina e Noradrenalina sulla sessualità femminile. I farmaci che bloccano gli effetti di questi ormoni, come i beta-bloccanti, riducono l’interesse sessuale delle donne. Pertanto, hanno motivato i ricercatori, una sostanza come l’Efedrina solfato dovrebbe aumentare l’interesse sessuale. Dopo tutto, l’Efedrina mima l’effetto dell’Adrenalina.

I ricercatori hanno somministrato a venti donne di età compresa tra i 19 ei 44 anni una dose di 50mg di Efedrina solfato. Tre quarti d’ora dopo l’assunzione i soggetti dello studio hanno visionato un film pornografico che mostrava “una coppia eterosessuale impegnarsi in preliminari, nel rapporto sessuale, e nel sesso orale”. ” In un’altra sessione le donne hanno visionato un film simile, ma gli era stato somministrato un placebo.

L’Efedrina non ha avuto alcun effetto sull’eccitazione mentale delle donne, anche se hanno riferito di sentire che il loro battito cardiaco era aumentato. Vedere la tabella seguente.

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L’Efedrina ha avuto un effetto sulla circolazione sanguinea attraverso la vagina. Utilizzando un fotopletismografo i ricercatori sono stati in grado di osservare che l’Efedrina aumentava l’afflusso di sangue alla vagina nelle donne mentre guardavano il film porno. La figura seguente mostra questo. Neutral = durante la visione di immagini non erotiche; erotico = guardando il porno.

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I ricercatori non erano del tutto sicuri di come interpretare i loro risultati. Secondo quanto riportato da loro, è possibile che l’Efedrina aumenti la risposta sessuale fisiologica fornendo un impulso ai già crescenti livelli di eccitazione sessuale. Se l’Efedrina possa fornire o meno un ‘imput iniziale’ alle donne che presentano difficoltà nell’eccitamento sessuale ha bisogno di ulteriori indagini.

Durante lo studio le donne non hanno avuto problemi con gli effetti collaterali. Tuttavia, questi possono sorgere se l’Efedrina viene utilizzata per un periodo di tempo più lungo o a dosi più alte. Dosi più elevate di Efedrina sono state correlate alla comparsa di una serie di effetti collaterali, ad esempio ansia, irrequietezza, insonnia, vertigini, mal di testa, e ipertensione.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. http://archpsyc.ama-assn.org/cgi/content/abstract/55/7/652

TESTOSTERONE ESOGENO E GRASSO CORPOREO

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Testosterone Enantato

 

Più Testosterone viene somministrato agli uomini, più questi perdono grasso corporeo. Gli endocrinologi canadesi e americani descrivono l’effetto di uno studio nel quale hanno somministrato a cinquanta uomini sani diverse dosi di Testosterone Enantato per venti settimane. (1)

Il Testosterone aumenta la massa magra, e quindi la massa muscolare. Più massa muscolare spesso significa anche meno massa grassa, poiché i muscoli consumano più energia. Gli effetti della terapia con Testosterone sulla composizione corporea sono ben noti. Ma questi effetti sono gli stessi in tutte le parti del corpo? Questa è la domanda alla quale i ricercatori hanno deciso di dare una risposta – soprattutto per quanto riguarda la massa grassa. Per fare questo, hanno somministrato a uomini sani tra i 18-35 anni una iniezione settimanale di 25, 5, 125, 300 o 600 mg di Testosterone Enanato per un periodo di 20 settimane. Hanno anche somministrato agli uomini un GnRH agonista che ha soppresso la produzione di Testosterone endogeno.

Le dosi settimanali di 25 e 50mg di Testosterone Enantato hanno determinato un livello di Testosterone ematico inferiore al normale. La dose di 125 mg ha portato ad un livello più o meno normale, mentre 300 e 600mg hanno portato i soggetti a raggiungere livelli ematici di Testosterone sovra fisiologici.

Maggiore era la dose, maggiore era la massa magra guadagnata dai soggetti. La massa corporea magra, è costituita da fluido, volume ematico, massa ossea e massa muscolare.

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Le dosi che hanno portato a bassi livelli ematici di Testosterone hanno comportato un aumento del grasso corporeo. Le dosi sovra fisiologiche hanno invece provocato una riduzione del grasso corporeo.

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Un basso livello di Testosterone favorisce il deposito di grasso nell’area addominale. Le dosi sovra fisiologiche impediscono l’accumulo adiposo nell’area addominale, ma riducono la quantità di grasso solo di una piccola percentuale. Ciò vale sia per il grasso sottocutaneo che per il grasso addominale più profondo (grasso viscerale).

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Le dosi sovrafisiologiche, tuttavia, riducono la quantità di grasso negli arti. In particolare, il grasso intramuscolare è ridotto.

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I ricercatori non hanno esaminato come le dosi elevate di Testosterone riducano la quantità di grasso corporeo. Essi presumono che il Testosterone saboti gli enzimi responsabili dell’accumulo di grasso nelle cellule adipose e che inibisce lo sviluppo di nuove cellule adipose.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

http://jcem.endojournals.org/cgi/content/abstract/89/2/718

UTILIZZO DI AAS E ROTTURA TENDINEA

Gli atleti di forza che usano AAS hanno un incidenza di rotture tendinee nove volte superiore rispetto agli atleti “natural” , come riportato dai ricercatori del McLean Hospital di Boston nell’American Journal of Sports Medicine. (1) È interessante notare che, secondo lo studio, la maggior parte delle rotture non avvengono in palestra ma all’esterno.

I ricercatori hanno ottenuto le informazioni analizzando un un gruppo di 142 Bodybuilder (88 utilizzatori e 54 natural, che si erano allenati per una media di 20 anni) sulla frequenza della rottura dei tendini. I partecipanti erano di età compresa tra 35 e 55 anni.

Degli utilizzatori di AAS intorno ai cinquantenni d’età, il 60% non aveva mai subito uno strappo tendineo. Tra i Bodybuilder natural la cifra era del 94%.

La possibilità di una rottura tendinea è 9 volte superiore tra i Bodybuilder supplementati farmacologicamente rispetto ai Bodybuilder natural.

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Per gli utilizzatori di AAS che si rifiutano di rinunciare alla loro supplementazione, lo studio rivela un paio di cose interessanti.Per cominciare, sono soprattutto i tendini della parte superiore del corpo che subiscono strappi negli utilizzatori di AAS. I tendini rotti nella parte superiore del corpo non sono stati trovati negli atleti natural.

In secondo luogo, l’80% delle lesioni si è verificata mentre i soggetti stavano svolgendo altra attività sportiva o mentre erano al lavoro. Quindi la maggior parte dei soggetti che hanno sperimentato la rottura del tendine fortunati non si stavano allenando in palestra quando ciò è accaduto.

La dose di AAS utilizzata dagli atleti presi in esame variava. Lo studio era troppo piccolo per poter rilevare una relazione tra i dosaggi utilizzati e il rischio di lesioni ai tendini.

Questo è considerabile come il primo studio quantitativo, di mia conoscenza, nel quale vengono esaminate frequenza e caratteristiche della rottura del tendine in una grande coorte di utilizzatori di AAS rispetto ad un gruppo di Bodybuilder maschi esperti che non hanno riportato alcun uso di steroidi androgeni anabolizzanti.

I risultati dello studio forniscono prove convincenti che il rischio di rottura del tendine è notevolmente più elevato tra gli utilizzatori di AAS rispetto agli atleti che non hanno usato questi farmaci.

In particolare sembra che gli utilizzatori di AAS riportino spesso una storia di rottura del tendine nella parte superiore del corpo, cosa che i ricercatori sembrano non aver trovato nei 54 atleti natural presi in esame.

Secondo i ricercatori questi risultati suggeriscono che se un soggetto muscoloso presenta una rottura tendinea, specialmente se di un tendine della parte superiore del corpo, il clinico dovrebbe fortemente sospettare l’uso di AAS come fattore contributivo.

I ricercatori concludono dicendo che data l’elevata prevalenza dell’uso e della dipendenza degli AAS negli Stati Uniti e in altri paesi occidentali, sembra che la rottura del tendine associata all’uso di steroidi rappresenta un problema di salute pubblica significativo, generando costi sostanziali in cure mediche, perdita di produttività e riduzione della qualità della vita.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. http://dx.doi.org/10.1177/0363546515602010

INIBITORI DELLA MIOSTATINA E GRASSO CORPOREO

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I Bodybuilder che stanno pensando di utilizzare inibitori della Miostatina nel prossimo futuro non solo vedranno aumentate la loro massa muscolare, ma probabilmente diventeranno più definiti. Secondo i ricercatori del Diabetes and Obesity Center of Excellence americano, inibendo l’azione della Miostatina aumenta la sensibilità del corpo all’ormone Leptina. (1)

La Miostatina è una proteina con cui le cellule muscolari inibiscono la propria crescita. La Miostatina ha certamente altre funzioni importanti, ma in organismi adulti, per quanto ne sappiamo, l’inibizione dell’effetto della Miostatina non ha effetti collaterali notevoli. A parte un drammatico aumento della massa muscolare. Ed è per questo che i Bodybuilder stanno seguendo i risultati degli esperimenti con inibitori della Miostatina con interesse.

Tuttavia, gli esperimenti non vengono svolti pensando agli atleti. I ricercatori sperano che gli inibitori della Miostatina potranno aiutare a combattere la debolezza legata all’età e alle malattie muscolari degenerative. Nel caso dello studio che i ricercatori del Diabetes and Obesity Center of Excellence hanno pubblicato sul AJP – Endocrinology and Metabolism, gli autori sperano che il controllo della Miostatina possa essere utile anche per combattere l’obesità.

I ricercatori hanno svolto esperimenti con topi nei quali il gene della Miostatina era stato disattivato [KO] e con topi normali. Secondo la tabella sottostante, i topi ai quali era stato deattivato il gene della Miostatina non solo erano diventati più muscolosi, ma avevano anche una percentuale di grasso anormalmente bassa.

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A causa della loro massa muscolare aumentata, i topi ai quali era stato deattivato il gene della Miostatina consumavano più energia. Si può vedere ciò nelle figure per il loro consumo di ossigeno. Ciò che è strano è che disattivare il gene della Miostatina non porta ad un aumento dell’assunzione di cibo. Ci si aspetterebbe che questo accada, ma non avviene. I topi con il gene della Miostatina inattivo mangiano la stessa quantità dei topi normali.

Quando i ricercatori hanno iniettato la Leptina ai topi, notarono che i topi senza Miostatina perdevano più peso rispetto ai topi normali. La Leptina è un ormone che le cellule adipose producono se aumentano di volume. Questo sopprime l’appetito e aumenta il metabolismo. I ricercatori concludono che la disattivazione della Miostatina aumenta la sensibilità alla Leptina e di conseguenza riduce l’appetito.

I ricercatori sospettano che gli inibitori della Miostatina possono essere quindi interessanti candidati per la medicina anti obesità, anche se sono attenti nella loro formulazione. Questi risultati suggeriscono che la Miostatina segnali direttamente o indirettamente attraverso l’aumento della massa muscolare scheletrica effetti di vasta portata sull’omeostasi energetica aumentando la possibilità che un fattore sconosciuto associato ai muscoli indotto dalla carenza di Miostatina possa conferire un beneficio metabolico.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21427410

SUPPLEMENTAZIONE DI SELENIO E COENZIMA Q10 E LIVELLO DI IGF-1

La supplementazione con Selenio – un oligoelemento che la maggior parte degli occidentali non consuma a sufficienza – e il coenzima Q10 aumenta i livelli di IGF-1 di quasi il 20%. I ricercatori svedesi dell’Università di Linköping hanno scritto ciò sul PLoS One. (1) Le dosi che sono state necessarie ai ricercatori erano modeste ma il periodo di integrazione era lungo …

I ricercatori hanno somministrato a 215 anziani – di età media 76 anni – 200mg di enzima Q10 e 200mcg di Selenio ogni giorno per quattro anni – o un placebo. I supplementi che i ricercatori usavano provenivano dalla Pharma Nord. Questa compagnia è stata una dei finanziatori dello studio.

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Poco prima di iniziare la supplementazione e alla fine del periodo di supplementazione i ricercatori hanno misurato le concentrazioni di IGF-1 nel sangue dei partecipanti.

Alla fine dei quattro anni il livello di IGF-1 nel gruppo placebo [gruppo attivo 0; immagine linea blu) era sceso leggermente. Nel gruppo supplementato [gruppo attivo 1; immagine linea rossa] il livello di IGF-1 era aumentato da 154mcg a 183mcg per litro. L’aumento ha rappresentato un effetto statisticamente significativo.

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L’IGF-1 ha funzioni importanti sia nella crescita cellulare che nel metabolismo, ma anche nell’infiammazione e nella difesa antiossidativa. Una diminuzione dell’ IGF-1 è stata riscontrata con l’avanzare dell’età e anche con malattie cardiovascolari avanzate.

Dagli studi precedenti svolti su una popolazione anziana in buona salute, è stato riportato che oltre il 90% aveva livelli di Selenio non ottimali. (2)

I ricercatori concludono dicendo che, la presente valutazione mostra che l’intervento con una supplementazione di Selenio e di Coenzima Q10 ha determinato un aumento dei livelli di IGF-1.

Gabriel  Bellizzi

Riferimenti:

  1. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0178614
  2. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0157541

FIENO GRECO E TESTOSTERONE LIBERO

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Una dose giornaliera di 500mg del nuovo estratto di Fieno Greco Furosap aumenta le concentrazioni di testosterone libero nel sangue degli uomini adulti. Uno studio sponsorizzato svolto su esseri umani e pubblicato sul Journal of International Medical Sciences ha dimostrato ciò. (1)

I ricercatori hanno studiato l’effetto del Furosap, un nuovo estratto di Fieno Greco commercializzato dalla società americana Cepham. Lo studio è stato sponsorizzato dalla Cepham e tre degli autori lavorano per l’azienda. Uno di loro è l’amministratore delegato ed un altro è il direttore scientifico della Cepham.

Furosap è già reperibile. A volte si può trovare come singolo ingrediente di un integratori, altre volte lo si trova in aggiunta ad altri composti che pretendono di aumentare i livelli di Testosterone negli uomini.

Secondo la Cepham, il Furosap è composto da almeno il 20% da dioscine e analoghi di questo composto.

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I ricercatori hanno somministrato a 50 uomini una capsula contenente 500 mg di Furosap dopo colazione ogni giorno per 12 settimane. Non c’era un gruppo di controllo. Non è così che le cose dovrebbero essere fatte, ma non è inusuale in questo tipo di ricerca industriale sponsorizzata.

La concentrazione di Testosterone libero degli uomini è aumentata del 47%, il che è un effetto statisticamente significativo. La quantità totale di Testosterone nel sangue non è aumentata significativamente.

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La figura qui sopra riportata mostra che il supplemento aumenta la quantità e la qualità dello sperma. Il supplemento non ha avuto alcun effetto sul sistema immunitario, sul colesterolo, sui livelli di trigliceridi e sulla funzione epatica.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. http://dx.doi.org/10.7150/ijms.17256

INULINA E GRASSO CORPOREO

 

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I bambini – e forse anche gli adulti che vogliono aumentare di massa muscolare accumulando meno grasso possibile- possono arrestare l’aumento della loro massa grassa assumendo 8g di Inulina al giorno. L’Inulina è un prebiotico – una fibra alimentare della quale si nutrono i batteri benefici nell’intestino. (1)

Nutrizionisti canadesi presso la University of Calgary hanno somministrato a 22 bambini in sovrappeso e obesi dai 7 ai 12 anni un paio di grammi di fibra Inulina ogni giorno per 16 settimane. I ricercatori hanno utilizzato Synergy-1, un prodotto dalla società tedesca Beneo. (2) La Beneo non ha finanziato lo studio.

Inizialmente ai partecipanti sono stati somministrati 4g di Inulina al giorno per due settimane. Dopo di che i ricercatori hanno aumentato la dose a 8g al giorno.

Ad un gruppo di controllo composto da 20 bambini in sovrappeso e obesi sono stati somministrati 3,3g di Maltodestrine ogni giorno, dose che conteneva la stessa quantità di energia di 8g di Inulina. I partecipanti hanno sciolto le Maltodestrine o l’Inulina in un bicchiere d’acqua che veniva bevuto mezz’ora prima del pasto serale.

La supplementazione con Inulina ha portato a quasi nessuna diminuzione del grasso corporeo, ma ha inibito la crescita del grasso corporeo dei bambini. Poiché i bambini continuavano a crescere normalmente, la supplementazione ha ridotto la loro percentuale di grasso corporeo per un po ‘più di un punto percentuale.

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La fibra Inulina ha modificato la composizione della popolazione di batteri nell’intestino dei bambini. Ha aumentato il numero di gran parte del Bifidobacterium benigno a scapito del Bacteroides vulgatus. Più forte è la diminuzione del Bacteroides vulgatus, più forte è la diminuzione della crescita del grasso corporeo.

I ricercatori sospettano che la modifica della popolazione batterica abbia determinato una riduzione della concentrazione di fattori infiammatori nel sangue e come conseguenza la percentuale di accumulo del grasso è diminuita.

I ricercatori hanno riportato che la supplemetazione con Inulina arricchita da oligofruttosio ha migliorato i risultati di obesità nei bambini in sovrappeso / obesi. Importante, i ricercatori hanno dimostrato che l’Inulina arricchita con oligofruttosio induce un aumento di specifici batteri nel intestino rispetto al placebo.

I ricercatori concludono dicendo che i risultati metabolici e microbici di questo studio forniscono una base per un più ampio test clinico nella popolazione pediatrica. I prebiotici sono poco costosi e non invasivi e quindi un intervento dietetico plausibile nella popolazione pediatrica in sovrappeso e obesa.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. https://dx.doi.org/10.1053/j.gastro.2017.05.055
  2. http://www.beneo.com/