EFFETTO DELLA CO-SOMMINISTRAZIONE DI SIBUTRAMINA E L-CARNITINA

sibutramine
Sibutramina

 

Come ben sappiamo la Sibutramina è fuori commercio, ma, nonostante ciò, questo coadiuvante per la perdita di perso, un distante parente dell’anfetamina, è ancora disponibile sul mercato nero. I ricercatori dell’Università di Pavia hanno riportato su Metabolism che la Sibutramina funziona meglio quando combinata con la L-Carnitina. (1)

Della Sibutramina ne ho già parlato in passato, ne ho riportato gli effetti sul aumento del metabolismo e sulla soppressione dell’appetito. La Sibutramina è un composto discretamente efficace, ma è stata vietata dopo che degli studi hanno indicato che il suo utilizzo poteva portare allo sviluppo di malattie cardiovascolari. Quando i ricercatori italiani hanno svolto il loro esperimento, nel quale hanno somministrato a 254 uomini e donne diabetici di tipo II una dose di 10mg/die di Sibutramina per un anno, la Sibutramina era ancora una sostanza legale.

Poiché la L-Carnitina ha effetti benefici teorici per i malati di diabete, i ricercatori hanno voluto verificare gli effetti di una combinazione di Sibutramina e Carnitina. Così hanno somministrato a metà dei soggetti presi in esame solo Sibutramina, e all’altra metà hanno aggiunto 2g di L-Carnitina al giorno.

Nel corso dell’anno il gruppo Sibutramina aveva perso 9,1 kg; Il gruppo Carnitina-Sibutramina aveva perso 10,9 kg. Il gruppo Carnitina-Sibutramina non solo aveva perso più peso, ma sembrava anche aver migliorato la sensibilità all’insulina.

Vedi immagine seguente: HbA1c = emoglobina glicata, un marker per il diabete; FPG = glucosio plasmatico a digiuno; PPG = glucosio plasmatico postprandiale; HOMA-IR = valutazione del modello dell’omeostasi dell’insulina plasmatica a digiuno dell’indice di insulino-resistenza.

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L’integrazione con L-Carnitina ha portato ad una maggiore produzione dell’ormone adiponectina e ha ridotto la produzione del fattore infiammatorio TNF-alpha. Ciò suggerisce che la L-Carnitina ha ridotto le reazioni infiammatorie provocate dal diabete di tipo II.

Non sono registrati effetti collaterali nel gruppo al quale era stata somministrata L-Carnitina.

Nota: la ricerca non è stata finanziata da un produttore di L-Carnitina, ma dall’università nella quale è stato svolto lo studio.

Gabriel Bellizzi

Riferimento:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20423740

CREATINA+BETA-ALANINA E MIGLIORAMENTO DELLA CAPACITA’ DI RESISTENZA

Un assunzione di quattro settimane di Creatina e Beta-Alanina può aumentare la capacità di resistenza degli atleti, almeno secondo quanto riportato da uno studio sponsorizzato da scienziati dello sport presso la Florida Atlantic University. Questo studio è stato pubblicato su Amino Acidis. (1)

I ricercatori non hanno divulgato alcuna informazione circa i soggetti presi in esame, salvo che erano di sesso maschile e di una 20ntina d’anni. Erano allenati? Probabilmente no. Avevano un peso abbastanza elevato [altezza media: 1,72 metri, peso medio: 82 kg].

Un altro punto negativo: durante i 28 giorni dello studio nei quali gli uomini hanno assunto gli integratori non si sono allenati.

I ricercatori hanno somministrato ad un gruppo di 13 uomini un placebo giornaliero contenente 34 g di glucosio [Placebo]. Ad un gruppo di 12 uomini sono stati somministrati 34g di glucosio e 5,25g di Creatina [Cr] ogni giorno; Un altro gruppo di 14 uomini ha ricevuto 34g di glucosio e 1,6 g di Beta-Alanina [B-Ala] e, in fine, ad un ultimo gruppo di 16 uomini sono stati somministrati 34g di glucosio, 5,25g di Creatina e 1,6g di Beta-Alanina [CrBA].

E questo ci porta ad un altro problema metodologico. Gli uomini del gruppo CrBA hanno assunto la loro dose di glucosio, Creatina e Beta-Alanina attraverso il supplemento della EAS Phosphagen Elite. La EAS ha smesso di produrre il Phosphagen Elite nel 2010. Il supplemento conteneva altri composti oltre a glucosio, Creatina e Beta-Alanina. Gli altri componenti dell’integratore non spiccavano di certo, ma metodologicamente questo non è molto intelligente, soprattutto perché i ricercatori non li hanno menzionati nel loro articolo.

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I ricercatori hanno fatto eseguire ai soggetti dello studio una sessione di Cyclette ad una intensità crescente prima e dopo il periodo di integrazione, in modo da poter determinare la soglia di lattato [LT] e la soglia ventilatoria [VT]. La LT determina il punto in cui il livello dell’acido lattico nel sangue inizia a crescere in concomitanza con l’aumento dello sforzo fisico [poiché la conversione del glucosio in energia inizia a scendere in modo meno uniforme]. La VT è il punto in cui, aumentando l’intensità dell’allenamento, i soggetti non solo aumentano la respirazione, ma respirano anche più profondamente [perché la richiesta di ossigeno del corpo aumentano in modo esponenziale].

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Oltre la VT e la LT i ricercatori hanno misurato l’assorbimento di ossigeno dei soggetti presi in esame e il numero di Watt che hanno generato. Oltre a ciò i ricercatori hanno anche misurato l’assorbimento massimo di ossigeno dei soggetti – ancora il predittore più importante della capacità di resistenza – e la quantità di tempo in cui gli uomini hanno potuto continuare a reggere la sessione in Cyclette mentre l’intensità aumentava [TTE].

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Nella figura qui sopra, gli asterischi indicano se le variazioni misurate sono state statisticamente significative.

I ricercatori riportano che quattro settimane di integrazione con CrBA hanno dimostrato significativi miglioramenti in cinque degli otto indici di resistenza cardiorespiratoria misurata durante l’ergometria ciclica incrementale.

La supplementazione con Cr e b-Ala ha portato a dei miglioramenti rispettivamente di due e uno degli indici.

Questa è una nota positiva, ma dobbiamo però aggiungere che la supplementazione non ha avuto alcun effetto sul massimo assorbimento di ossigeno. Inoltre, il numero di secondi che gli uomini sono stati in grado di mantenere nella sessione di resistenza sono aumentati solo nei gruppi Placebo e Creatina. Quindi, per due delle variabili più importanti, l’integrazione con il mix Creatina-Beta-alanina in questo studio non ha avuto alcun effetto.

Ecco perché – a parte le ambiguità metodologiche con le quali è stato svolto il presente studio – non è possibile giungere alla conclusione che tutti gli atleti possano beneficiare di un integrazione composto dalla combinazione presa in esame. Dipende interamente da quale tipo di sforzo è richiesto dall’atleta.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

  1. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16953366

Riboflavina, danno muscolare e recupero.

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Riboflavina
Una dose di 200mg di riboflavina, conosciuta anche come vitamina B2, protegge i muscoli degli atleti dal danneggiamento in conseguenza di un forte sforzo e accelera anche il recupero. Gli scienziati dello sport americani hanno scritto ciò sullo Sports Medicine – Open. I ricercatori hanno dimostrato l’effetto anti-catabolico della vitamina B2 durante l’ultramaratona. (1)
I ricercatori hanno svolto l’esperimento con 32 atleti che hanno percorso 161 chilometri durante la Western States Endurance Run. I ricercatori hanno svolto l’esperimento con 32 atleti che i quali hanno percorso 161 chilometri durante Western States Endurance Run. I ricercatori hanno somministrato a 18 dei 32 partecipanti una capsula contenente 100 mg di riboflavina mezz’ora prima dell’inizio dell’ultramaratona e un’altra dopo 90 chilometri. Al resto dei soggetti è stato somministrato un placebo contenente una piccolo dose di beta-carotene.
Poiché la riboflavina può causare la comparsa di urina brillante o giallo fluorescente e potrebbe consentire ai soggetti di sospettare di essere nel gruppo di trattamento, la piccola quantità di beta-carotene è stata aggiunta al placebo dai ricercatori, come fatto in un precedente trial controllato con placebo per lo studio degli effetti della riboflavina, in quanto ciò può provocare un cambiamento simile nel colore delle urine.
L’integrazione con vitamina B2 ha determinato una diminuzione statisticamente significativa della sensazioni di dolore durante l’ultramaratona.
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Nei giorni 3, 5 e 10 dopo l’ultramaratona i partecipanti dovevano correre per una distanza di 400 metri il più velocemente possibile. Nei giorni 3 e 5 i partecipanti che avevano assunto vitamina B2 hanno mostrato performance significativamente migliori rispetto ai partecipanti al gruppo placebo. Ciò suggerisce che la supplementazione con vitamina B2 accelera il recupero muscolare.
I ricercatori hanno riportato che, come per altri flavonoidi, la riboflavina è nota per esibire proprietà antiossidanti e di protezione tissutale dal danno ossidativo (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8). La riboflavina è importante anche nella riparazione cellulare e nella produzione e protezione mitocondriale e di altri enzimi come cofattori enzimatici mitocondriali o precursori del cofattore.
Da questo lavoro i ricercatori concludono che ci sono prove che la supplementazione con riboflavina immediatamente prima e a metà di una corsa prolungata possa ridurre il dolore muscolare sia durante che al completamento dell’esercizio, e che vi è qualche suggerimento che la riboflavina possa migliorare il recupero funzionale dopo l’esercizio.
I ricercatori riconoscono che questo studio è un esame preliminare per la riboflavina a questo scopo e ha coinvolto un piccolo numero di soggetti in cui la dose e il programma di dosaggio potrebbero non essere stati ottimali. Come tali, i risultati sembrano intriganti e garantiscono un’ulteriore ricerca sulla riboflavina come mezzo per ridurre il dolore muscolare durante l’esercizio fisico e per migliorare il recupero post-esercizio.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:

BETA-ALANINA E MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI NEL CICLISMO

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Gli scienziati dello sport australiani dell’Università di Griffith hanno scoperto che la Beta-Alanina migliora le prestazioni durante sforzi brevi e intensi dai tre ai sei minuti. (1)
I ricercatori hanno svolto un esperimento con 17 ciclisti maschi ben allenati, con una media dai 300 ai 600 chilometri a settimana. A nove dei ciclisti presi in esame sono stati somministrati 6,4g di Beta-Alanina ogni giorno per un periodo di otto settimane. Gli altri ciclisti hanno ricevuto un placebo.
Prima e dopo il periodo di supplementazione i ciclisti sono stati sottoposti ad un test da sforzo sovramassimale, ad un’intensità pari al 120% del loro massimo consumo di ossigeno (VO2max). I ciclisti sono riusciti a farlo per quasi tre minuti. L’integrazione di Beta-Alanina ha portato i ciclisti ad aumentare il tempo di resistenza di 11 secondi.
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I ricercatori hanno scoperto che l’aumento della capacità di resistenza durante il test da sforzo sovramassimale è stato il risultato di un aumento della capacità anaerobica dei ciclisti.
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I ricercatori hanno anche fatto percorrere ai partecipanti una distanza di quattro chilometri prima e dopo l’integrazione, nel più breve tempo possibile. I ciclisti avevano bisogno di circa sei minuti di tempo per completare il giro. L’integrazione di Beta-Alanina ha diminuito il tempo di percorrenza di sei secondi.
Questo miglioramento delle prestazioni è stato dovuto anche ad un aumento della capacità anaerobica dei ciclisti.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:

L-CITRULLINA E ESAURIMENTO

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L-Citrullina
Se si assume l’amminoacido L-Citrullina in combinazione con allenamenti intensi è possibile posticipare il momento in cui si raggiunge l’esaurimento. Uno studio svolto su animali dai ricercatori dell’Università di Tsukuba  ha dimostrato questo effetto e i risultati sono stati pubblicati sul Journal of Nutritional Science and Vitaminology. (1)
Gli integratori volti a migliorare la resistenza e che aumentano la produzione di Ossido Nitrico (NO) nel corpo contengono aminoacidi come la L- Citrullina, L-Arginina e la L-Ornitina. Questi aminoacidi stimolano il ciclo dell’urea, un processo volto a ridurre la concentrazione di ammoniaca sotto forma di ioni ammonio nei liquidi biologici e in particolare nel sangue. Quando le concentrazioni ematiche di ammoniaca aumentano, di conseguenza aumenta la stanchezza. Questo è uno dei fattori che portano al manifestarsi della fatica.
Per lo studio qui riportato, i ricercatori hanno sottoposto dei topi ad un esperimento della durata di una settimana. Alla metà dei topi sono stati somministrati 250mg di L-Citrullina per kg di peso corporeo al giorno. L’equivalente di tale dose per un essere umano è di circa 1,5-2,5 grammi.
Nei giorni 1, 3 e 5 i topi sono stati fatti nuotare per 10 minuti in un acquario. Avevano un peso attaccato alla loro coda, così da apportare uno sforzo maggiore. Il giorno 7 gli animali sono stati fatti nuotare fino al punto di esaurimento.
La figura riportata di seguito mostra che i topi che avevano ricevuto l’integratore nuotavano per quasi 10 minuti più a lungo. Dopo il test di esaurimento, i topi nel gruppo “Citrullina” avevano meno ammoniaca nel loro sangue ma anche meno acido lattico. Ciò indica che consumavano meno glucosio. Inoltre, i topi nel gruppo “Citrullina” avevano più glicogeno nelle loro cellule muscolari.
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I ricercatori riportano che i risultati ottenuti nel presente studio suggeriscono che l’integrazione con L-Citrullina sarebbe molto utile per gli individui che allenamenti ad alta intensità.
Il presente studio non è stato finanziato da un produttore di integratori o da un produttore di materie prime. Il governo giapponese ha finanziato la ricerca.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti: