AAS per “slegare” altri AAS? Una scelta dall’esito insignificante…

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Non è cosa rara leggere nei vari gruppi, chat e forum dedicati al Bodybuilding consigli tra i più illogici e assurdi, che spaziano dalla nutrizione all’allenamento per finire, cosa infinitamente più grave, alla farmacologia. Tra queste oscenità generate da intelletti limitati , dispensatori della tanto deleteria “broscience”, ve ne è una che può essere considerata a tutti gli effetti “storica”. Sto parlando dell’aggiunta in un protocollo di AAS di una molecola con un alta affinità di legame con le SHBG al fine di aumentare la frazione libera di Testosterone e/o di altri AAS cosomministrati aventi una significativa affinità con queste proteine di trasporto. Tra queste molecole “sacrificali” troviamo, per esempio, il Mesterolone (Proviron) e il Drostanolone (Masteron).

Non sto dicendo che non sia vero il fatto che il Mesterolone, tanto per citarne uno, ha un’affinità molto elevata per le SHBG.[1] Ma tra l’affermare ciò e l’indicare tale molecola, ed altre aventi un simile grado di legame, come un aggiunta di particolare importanza all’interno di un protocollo farmacologico c’è una enorme differenza. Infatti l’aggiunta di queste molecole non ha un impatto significativo legato al loro potenziale di legame con le SHBG e il conseguente aumento della frazione libera di Testosterone o altro AAS soggetto a legame.

Ma lasciate che vi spieghi il perché.

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SHBG 

Ogni molecola di SHBG ha 2 siti di legame (l’SHBG esiste come dimero nel flusso ematico, ogni monomero ha un sito di legame). [2] La concentrazione sierica di SHBG di solito si aggira intorno ai 25nmol/l, ciò implicherebbe una capacità di legame di una massimo teorico di 50nmol/l (in pratica potrebbe essere ancora più basso). Inoltre, l’ivelli sovrafisiologici di androgeni causano una ridiuzione dei livelli di SHBG. In uno studio, un dosaggio di soli 200mg di Testosterone Enantato (144mg di Testosterone) alla settimana ha causato una riduzione dei livelli di SHBG di quasi la metà.[3] In realtà è abbastanza comune osservare livelli bassi di SHBG negli utilizzatori di AAS, e tali livelli si aggirano intorno ai 10nmol/l. Quindi, ciò darebbe come risultato una possibilità massima teorica di legame con gli androgeni pari a 20nmol/l (di nuovo, in pratica questo potrebbe risultare inferiore). Questa è una concentrazione che è di gran lunga superata quando si fissano dosaggi sovrafisiologici di AAS.

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Albumina

Concludendo, i siti di legame delle SHBG sono così facilmente saturati quando si somministrano dosi sovraffisiologiche di AAS, che risulta una scelta più fruttuosa alzare ponderatamente la dose di AAS con un potenziale ipertrofico maggiore (che essi abbiano o meno potenziali di legame maggiore con le SHBG) rispetto alla cosomministrazione di Mesterolone, anmche nel caso si ricercasse una maggiore frazione libera di Testosterone.
Ovviamente, quando si parla di TRT il discorso cambia. In questo caso le dosi sono fisiologiche e l’aggiunta di Mesterolone o Drostanolone può fare la differenza sulla frazione libera di Testosterone e il suo impatto sistemico, sebbene, ed è giusto ricordarlo, non è soltanto attivo il Testosterone libero ma anche quello legato all’albumina (vedi Testosterone bioattivo).

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

1- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/6539197

2- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC305588/

3- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8536448

A-nor-steroidi e loro ipotetica futura commercializzazione?

wolff-zanati-anabolic-non-steroids-1973-picLa scorsa volta ho trattato una nuova forma di derivati del Testosterone denominati A-nor-steroidi. La singolare modifica all’anello A dello scheletro carbossilico non conferiva però un potenziale anabolico particolarmente accentuato, infatti questi composti mostrano un valore anabolizzante simile a quello del Testosterone anche se con una attività androgena sensibilmente inferiore. Le molecole in questione potrebbero diventare interessanti per il mercato grigio dei SARM e dei pochi PH ancora reperibili negli store online. Tale settore si trova in una doppia crisi, da una parte molti paesi ne stanno vietando la vendita e dall’altra la penuria delle polveri di massiva provenienza cinese (vedi accordo Cina-USA). Tralasciando quest’ultimo aspetto e tornando alla questione base di questo articolo, non è così improbabile un debutto dei A-nor-steroidi come estrema ratio di un mercato border line messo alle strette.

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2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol

La settimana scorsa ho parlato del  A-nor-steroide 2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol e del suo potenziale anabolico e androgeno. Per quanto si sa, il processo di produzione di questa molecola era troppo costoso per renderla interessante per il mercato degli steroidi anabolizzanti androgeni.

Wolff e Zanati, i ricercatori che sintetizzarono il 2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol, pubblicarono un articolo nel 1973 (1) su una versione semplificata ma altrettanto efficace  della prima citata molecola. Nella loro pubblicazione, descrissero la sintesi e l’azione biologica di una serie di versioni semplificate de  2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol.

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Wolff e Zanati somministrarono le forme di A-nor-steroidi ai ratti, determinandone l’effetto androgeno e anabolico. E’ possibile leggere le procedure dello studio cliccando qui.

Come già detto, Wolff e Zanati scoprirono che le loro nuove molecole avevano un effetto anabolico che ricordava quello del Testosterone, ma con meno effetti androgeni. I ricercatori raggiunsero i risultati più interessanti con il composto legato all’estere Acetato (vedi composto 2).

Negli anni ’60, i biochimici pensavano che gli AAS potessero agire soltanto se potevano scambiare elettroni con il recettore degli androgeni tramite il loro anello A. Wolff e Zanati dedussero dai loro esperimenti che lo scambio di elettroni non è realmente necessario. E’ possibile sintetizzare una molecola in cui si sostituisce l’anello A con una coppia di gruppi metilici – come nel caso della maggior parte degli A-nor-steroidi (A-nor-androstani) – ottenendo comunque una piena azione a livello cellulare.

Se penso che questi composti verranno realmente commercializzati? Con molta probabilità no o, almeno, ciò non avverrà fino a quando non si instaureranno nuovi canali di rifornimento massivo delle polveri. Ma anche in tal caso, non esiste ad oggi alcuna certezza che ciò possa accadere…solo ipotesi…

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

1- https://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/jm00259a028

2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol – un AAS strutturalmente eccentrico –

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2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol

Il mio interesse per la biochimica, per la nutrizione, l’allenamento e per le sostanze ergogeniche mi spinge ad una continua ricerca tra la letteratura scientifica ad oggi esistente. Dalle mie primissime pubblicazioni è noto anche il mio interesse verso i PED (Performance-Enhancing Drugs) e le loro applicazioni in diverse discipline sportive. Ed è stato proprio questo lato della mia ricerca che di recenti mi ha portato ad imbattermi in uno studio del 1969 realizzato dai già citati (in passati articoli) ricercatori dell’Università della California presso San Francisco  Manfred Wolff e Galal Zanati, gli stessi che pubblicarono le ricerche su composti steroidei con modifiche strutturali comprendenti l’aggiunta di atomi di ossigeno. Nella pubblicazione del 1969 Wolff e Zanati descrivono un composto anabolizzante rassomigliante al Testosterone ma con modifiche strutturali che lo rendono decisamente particolare.[1]

Nella pubblicazione del 1969, apparsa sul Journal of Medicinal Medicine, Wolff e Zanati descrissero il 2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol. I prefissi ‘2-thia’ e ‘A-nor’ indicano la tipicità strutturale di questa molecola. Si potrebbe descrivere come una molecola di Testosterone il cui anello A viene tagliato e sostituito da un atomo di zolfo.

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I ricercatori hanno realizzato tre analoghi della molecola: una versione non esterificata, una legata all’estere Acetato e una ad un estere  Propionato. In uno studio sugli animali, hanno testato quei composti con il test di Hershberger. E’ possibile avere mggiori informazioni su questo composto cliccando qui.

Wolff e Zanati riportarono che la molecola non legata all’estere (12) e quella legata all’estere Propionato (14) hanno attività comparabili, mentre la molecola legata all’Acetato (13) è significativamente più attiva. Tutti i parametri misurati mostrano aumenti. Sulla base di dati dose-risposta su test simili sul Testosterone, la potenza del composto (13) è nell’ordine di quella del Testosterone.

La seguente immagine schematica è semplificata ma permette di capire maggiormente ciò che è stato appena detto.

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Purtroppo, le informazioni su questa molecola sono ben poche e la sua potenza descritta come paritaria a quella del Testosterone non suscita così tanto interesse. La mancanza di ulteriori studi approfonditi (soprattutto sull’uomo) non permette una valutazione oggettiva e completa di questo bizzarro anabolizzante.

Gabriel Bellizzi

1- https://doi.org/10.1021/jm00304a015