Clenbuterolo

 

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Clenbuterolo

 

Il Clenbuterolo, spesso commercializzato come sale cloridrato, è un composto broncodilatatore, più precisamente una amina simpaticomimetica, con attività di tipo agonista, a lunga durata d’azione e selettivo sui recettori β2-adrenergici. Come farmaco viene utilizzato per ridurre il broncospasmo in alcune condizioni patologiche quali l’asma bronchiale e la broncopneumopatia cronica ostruttiva.(1) In Italia viene commercializzato dalla società farmaceutica Biomedica Foscama nella forma farmacologica di compresse, sciroppo, oppure di soluzione da nebulizzare.

Il Clenbuterolo è una molecola adrenergica, un agonista selettivo dei recettori β2-adrenergici, diffusi in particolare a livello della muscolatura liscia bronchiale. La stimolazione di questi recettori da parte del farmaco comporta un incremento dell’AMP ciclico endocellulare. Questo aumento di AMP ciclico porta all’attivazione della protein chinasi A. Questo enzima inibisce la fosforilazione della miosina e riduce la concentrazione intracellulare di calcio ionico, con conseguente rilassamento e determinazione di un effetto di tipo broncodilatatore portando alla risoluzione del broncospasmo.

Rispetto ad altre molecole con attività β2-stimolante, il Clenbuterolo si caratterizza per un effetto più prolungato nel tempo ed una più marcata broncoselettività. Gli studi sperimentali hanno evidenziato che la molecola non influenza in modo significativo i recettori β1-cardiaci. Tuttavia è necessario ricordare che, pur essendo i recettori beta2-adrenergici predominanti nei bronchi, vi sono evidenze che una popolazione di recettori beta2 è presente anche nel muscolo cardiaco umano, normalmente in una concentrazione compresa tra il 10% ed il 20%.

Il farmaco ha anche dimostrato una notevole azione secretolitica ed è in grado di stimolare la motilità delle ciglia vibratili dell’epitelio bronchiale. Il Clenbuterolo provoca anche un aumento della capacità aerobica, una stimolazione del sistema nervoso centrale, nonché un incremento della pressione sanguigna e del trasporto di ossigeno. Aumenta il tasso di metabolizzazione del grasso corporeo incrementando il metabolismo basale dell’organismo.

Nella comunità dei BodyBuilder girava la voce secondo la quale il  Clenbuterolo possiede capacità anabolizzanti. La verità è che il Clenbuterolo è solo in minima parte anabolizzante nei confronti del tessuto muscolare, e che questo è stato in primo luogo osservato sugli animali piuttosto che sugli esseri umani (ciò richiederebbe anche un lungo periodo di utilizzo prima che qualsiasi di questi effetti diventino misurabili). (2) Da notare che questi studi condotti sugli animali usavano tipicamente dei dosaggi nella misura di 1-5 mg per chilogrammo di peso corporeo. In un atleta di 90 kg ciò equivale a una dose quotidiana di 450 mg di Clenbuterolo…qualcosa di impensabile/intollerabile.

Un punto importante da tenere in considerazione è che, con l’uso costante e continuato, gli effetti del Clenbuterolo non durano più di 3-4 settimane, poiché i recettori beta adrenergici sono estremamente sensibili e si smorzano, o si inibiscono, rapidamente. (3) La manifestazione di questo effetto si manifesta con una diminuzione della perdita di grasso fino al raggiungimento di un arresto completo di questa. Ci sono due metodi per ovviare a questo effetto:

  1.  Il primo è quello di sospendere l’uso del farmaco (per minimo 2 settimane).
  2. Il secondo è attraverso l’uso del Ketotifen fumarato, un farmaco antistaminico che è noto per sovra regolare i  recettori beta-2 (4). Si dice che il Benadryl abbia  gli stessi effetti del Ketotifen fumarato sui beta-2 recettori, ma questo si è rivelato falso perché anche se il Benadryl è un antistaminico come il Ketotifen, opera su un percorso molto diverso.

Studi sperimentali hanno dimostrato che dopo l’assunzione di una dose unica di 20 mcg per via orale di Clenbuterolo raggiunge il picco di concentrazione plasmatica (Cmax) dopo circa 2-3 ore (Tmax) dalla somministrazione. Il legame con le proteine plasmatiche varia tra l’89% ed il 98%.(5) L’emivita plasmatica della molecola è di circa 34 ore (36-48h) e la maggior parte della dose somministrata (87% circa) viene ad essere eliminata dall’organismo per via renale e per il 43% come farmaco immodificato.

In ambito sportivo, il Clenbuterolo è più comunemente utilizzato nei periodi “Cut” o nel  pre-gara. Viene raramente utilizzato durante la “Off season” o durante le fasi di “Bulk”. Una piccola parte degli utilizzatori di Clenbuterolo scelgono di utilizzarlo durante le prima citate fasi nel vano tentativo di evitare un eccessivo aumento del grasso in un periodo dove il consumo calorico è molto più alto dei livelli del metabolismo basale. Il problema è che fare ciò comporta soltanto uno spreco di tempo e di denaro, perché la meccanica del Clenbuterolo non fornisce questo effetto. Come precedentemente spiegato, il Clenbuterolo si lega ai recettori sulle cellule adipose avviando la lipolisi, che è il processo attraverso il quale vengono rilasciati i trigliceridi immagazzinati nelle cellule adipose nel flusso sanguigno sotto forma di acidi grassi liberi. Questi acidi grassi liberi poi circolano nel flusso sanguigno in tutto il corpo, e devono subire la seconda fase della perdita di grasso: ossidazione degli acidi grassi. Questo significa che gli acidi grassi devono essere penetrare  nelle cellule e nei mitocondri per essere ‘bruciati’, e ciò non può verificarsi in una qualsiasi quantità significativa se il consumo calorico è elevato.
Il Clenbuterolo può essere utilizzato da solo o con altri composti. Solitamente viene assunto in cicli della durata di 2 settimane seguite da una pausa di altre 2 settimane per evitare la sotto regolazione recettoriale. Un altro protocollo spesso utilizzato prevede l’uso continuo  del Clenbuterolo con l’aggiunta del Ketotifene ogni due settimane per un totale di 8 settimane. Si raccomanda di  non usare il Clenbuterolo per più di 12 settimane dando la possibilità al sistema cardiovascolare e ad altri sistemi del corpo di ricevere un riposo adeguato dal composto.

Vista la lunga emivita del composto, l’assunzione di una dose a giorni alterni, a seguito di un periodo di verifica della tollerabilità della durata variabile a seconda della dose necessaria, intervallato con l’uso del Ketotifene, per circa 6-8 settimane risulta un buon protocollo per una fase “Cut” o di preparazione alla gara.

Come farmaco per il trattamento dell’asma, il dosaggi di Clenbuterolo indicato è di 20 – 40mcg/die con un massimo di 80mcg/die.

A fini lipolitici, la dose di Clenbuterolo generalmente usata in ambito maschile si aggira nel range dei 120 – 160mcg al giorno. Le dosi mediamente utilizzate in ambito femminile sono nel range degli  80-100mcg al giorno. Personalmente, considero maggiormente favorevole, e tollerabile, un calcolo del dosaggio giornaliero in base al peso corporeo del soggetto; nella pratica ciò significa 1mcg per Kg di peso corporeo: un soggetto di 80Kg necessiterà di una dose di 80mcg/die.

Generalmente il dosaggio iniziale dovrebbe essere di 20-40mcg di Clenbuterolo per i primi 3 giorni, per poi aumentare la dose di 20mcg dal  4 ° giorno del ciclo, fino a raggiungere la dose prestabilita. La tollerabilità è fortemente soggettiva. Mentre alcuni individui presentano un alta tollerabilità,  altri ne presentano una molto bassa che richiede dosi più contenute e/o aumenti lenti.

Lo scalo della dose non è necessaria quando si termina l’uso di Clenbuterolo, anche se alcuni hanno una preferenza personale per questa pratica.
Dal momento che il Clenbuterolo presenta una emivita di circa 37-48 ore, il dosaggio giornaliero dovrebbero essere assunto in una sola volta al mattino. Non vi è alcun obbligo per cui bisognerebbe dividere il dosaggi di Clenbuterolo durante il giorno, anche perché questo in effetti potrebbe causare un peggioramento dell’insonnia e dei disturbi del sonno.

Tra gli effetti collaterali più comuni in corso di trattamento con Clenbuterolo si segnalano cefalea, nervosismo, cardiopalmo e tachicardia moderata, che solitamente tendono a scomparire dopo i primi giorni di trattamento, in qualche caso anche riducendo il dosaggio assunto. In alcuni pazienti sono stati segnalati secchezza delle fauci e crampi muscolari, raramente la comparsa di ipersensibilità.

In alcuni pazienti il Clenbuterolo può comportare la comparsa di tremori a carico della muscolatura scheletrica, in genere più facilmente evidenziabili alle mani. Questo effetto avverso, comune a tutti gli stimolanti beta-adrenergici, è strettamente correlato con la dose assunta.

Così come avviene anche per altre sostanze medicamentose somministrate per via inalatoria, in corso di trattamento con Clenbuterolo può manifestarsi broncospasmo paradosso (un respiro gravemente affannoso che compare entro pochi dall’inalazione). In caso di comparsa di questo effetto, è necessario assumere immediatamente un diverso broncodilatatore a rapida insorgenza d’azione, interrompere immediatamente la terapia precedente e iniziarne una alternativa.

In corso di sovradosaggio da clenbuterolo i segni e sintomi sono in genere transitori e strettamente correlati all’azione del farmaco sui recettori β-agonisti. In letteratura medica è stata segnalata la possibilità di intossicazione alimentare acuta dopo assunzione di carne e fegato di vitello contaminato. (6,7,8,9) Tra gli eventi più temibili in corso di sovradosaggio di clenbuterolo vi è l’ipokaliemia. Ne consegue la necessità di monitorare con attenzione i livelli sierici del potassio. Una volta sospeso il trattamento, in caso di importante sintomatologia cardiaca (in particolare tachicardia, cardiopalmo e simili) si può dover ricorrere all’adozione ulteriore misure, fra cui l’assunzione di β-bloccanti cardio-selettivi. Va ricordata la necessità di grande cautela nel loro utilizzo, stante la possibilità di evocare broncospasmo.

Alcuni studi più recenti condotti sugli animali – usando di nuovo dosi molto più forti rispetto a quelle che sarebbero ingerite dall’uomo – hanno mostrato che il Clenbuterolo diminuisce l’endurance degradando la struttura del cuore. In effetti, alcuni degli animali della ricerca sono morti per scompenso cardiaco. Uno studio recente, che ha esaminato il cuore e i muscoli scheletrici dei topi a cui era stato dato del Clenbuterolo, ha identificato alcuni effetti tossici diretti del farmaco. (10) Quello che è particolarmente interessante riguardo a questo studio è che gli effetti negativi sono risultati da appena una dose singola di Clenbuterolo iniettabile – una forma utilizzata da alcuni Bodybuilder.

I risultati hanno mostrato che il Clenbuterolo non solo ha danneggiato le cellule del muscolo cardiaco, ma le ha praticamente distrutte. La perdita delle cellule del muscolo cardiaco ha causato un aumento del deposito di collagene. In realtà le cellule del cuore attive sono state sostituite da tessuto cicatriziale, preparando il terreno per uno scompenso cardiaco improvviso.

Diverse teorie spiegano gli effetti indesiderati del Clenbuterolo. La prima implica il fatto che il Clenbuterolo esaurisce l’aminoacido taurina nel cuore; la taurina ha proprietà protettive, come quella di modulare i livelli di calcio che mantengono stabile il ritmo cardiaco. Il Clenbuterolo può anche aumentare la stimolazione del cuore indotta dalla noradrenalina, che, se eccessiva, può danneggiare il cuore.

Si potrebbe concludere che gli animali delle ricerche ricevevano megadosi di Clenbuterolo e che le dosi meno forti che usano gli atleti non avrebbero gli stessi effetti – ma le cose non stanno così.  Secondo la legge di Kleiber, la dose di Clenbuterolo data agli animali è equivalente a una dose di cinque o sei compresse usata dall’uomo (100-120mcg). Perciò sarebbero prevedibili gli stessi effetti collaterali. Inoltre, a causa del tempo prolungato che gli occorre per degradare nel corpo, il Clenbuterolo potrebbe accumularsi e avere effetti cumulativi.

Gli atleti che usano il Clenbuterolo dovrebbero assicurarsi anche di assumere un integratore di taurina che può offrire qualche protezione al cuore.
Da altri studi provengono ulteriori brutte notizie sul clenbuterolo.(11,12) Quando è stato dato ad alcuni suini, la parte dei testicoli che sintetizza il Testosterone (cellule di Leydig) è aumentata di massa, indicando un aumento della produzione di Testosterone. Ma le cellule dei testicoli dove è prodotto lo sperma (cellule di Sertoli) sono rimaste danneggiate permanentemente. Ciò implica che il Clenbuterolo può influenzare negativamente la fertilità.

L’aumento delle cellule che secernono Testosterone non è così sorprendente. Le catecolamine naturali come l’adrenalina, per le quali il Clenbuterolo serve in certa misura da sostituto sintetico, sono note per favorire la sintesi di Testosterone. Lo stress a breve termine, caratterizzato da un aumento del rilascio di catecolamine nel sangue, provoca un aumento del Testosterone. Ma se lo stress persiste, altri ormoni dello stress, come il Cortisolo, sono rilasciati e invertono questo effetto – cioè diminuiscono la sintesi e il rilascio del Testosterone.

 

Gabriel Bellizzi

 

Riferimenti:

1- H. Rensch, HD. Renovanz, [Clenbuterol: review of a new broncholytic agent]., in Med Monatsschr, vol. 31, nº 10, Ott 1977, pp. 457-60, PMID 337087

2- Anabolic effects of clenbuterol on skeletal muscle are mediated by beta 2-adrenoceptor activation. Choo JJ, Horan MA, Little RA, Rothwell NJ. Department of Physiological Sciences, University of Manchester Medical School, United Kingdom. Am J Physiol. 1992 Jul;263(1 Pt 1):E50-6.

3- Effect of dietary clenbuterol and cimaterol on muscle composition, beta-adrenergic and androgen receptor concentrations in broiler chickens. Schiavone A, Tarantola M, Perona G, Pagliasso S, Badino P, Odore R, Cuniberti B, Lussiana C. J Anim Physiol Anim Nutr (Berl). 2004 Apr;88(3-4):94-100.

4- Effects of ketotifen and clenbuterol on beta-adrenergic receptor functions of lymphocytes and on plasma TXB-2 levels of asthmatic patients. Huszar E, Herjavecz I, Boszormenyi-Nagy G, Slapke J, Schreiber J, Debreczeni LA. Z Erkr Atmungsorgane. 1990;175(3):141-6.

5- I. Yamamoto, K. Iwata; M. Nakashima, Pharmacokinetics of plasma and urine clenbuterol in man, rat, and rabbit., in J Pharmacobiodyn, vol. 8, nº 5, maggio 1985, pp. 385-91, PMID 4045696.

6- J. Bilbao Garay, JF. Hoyo Jiménez; M. López Jiménez; M. Vinuesa Sebastián; J. Perianes Matesanz; P. Muñoz Moreno; J. Ruiz Galiana, [Clenbuterol poisoning. Clinical and analytical data on an outbreak in Móstoles, Madrid]., in Rev Clin Esp, vol. 197, nº 2, febbraio 1997, pp. 92-5, PMID 9213863.

7- G. Brambilla, T. Cenci; F. Franconi; R. Galarini; A. Macrì; F. Rondoni; M. Strozzi; A. Loizzo, Clinical and pharmacological profile in a clenbuterol epidemic poisoning of contaminated beef meat in Italy., in Toxicol Lett, vol. 114, 1-3, aprile 2000, pp. 47-53, PMID 10713468.

8- G. Brambilla, A. Loizzo; L. Fontana; M. Strozzi; A. Guarino; V. Soprano, Food poisoning following consumption of clenbuterol-treated veal in Italy., in JAMA, vol. 278, nº 8, Ago 1997, p. 635, PMID 9272891.

9- V. Sporano, L. Grasso; M. Esposito; G. Oliviero; G. Brambilla; A. Loizzo, Clenbuterol residues in non-liver containing meat as a cause of collective food poisoning., in Vet Hum Toxicol, vol. 40, nº 3, Giu 1998, pp. 141-3, PMID 9610490.

10- Burniston, J.G., et al. (2002). Myotoxic effects of clenbuterol in the rat heart and soleus muscle. J Appl Physiol. 93:1824-32.

11- Blanco, A., et al. (2002). Testicular damage from anabolic treatments with the beta(2)-adrenergic agonist clenbuterol in pigs: a light and electron microscope study. The Veterinary Journal. 163:292-98.

12- Blanco, A., et al. (2001). Morphological and quantitative study of the Leydig cells of pigs fed with anabolic doses of clenbuterol. Res in Veterin Science. 71:85-91.

 

 

ANALOGHI DEL GH A LENTO RILASCIO

Uno degli inconvenienti ai quali vanno incontro gli utilizzatori di GH, che essi siano affetti da deficienza dell’ormone o che siano atleti supplementati chimicamente, è la necessità di somministrare più volte il composto per ottenere gli effetti desiderati. Esistono però degli analoghi del GH che possono ovviare da questo obbligo…

I ricercatori della Novo Nordisk stanno lavorando su una nuova generazione di analoghi dell’Ormone della Crescita, che gli utilizzatori dovranno iniettare molto meno frequentemente di quanto necessario con l’Ormone della Crescita attualmente disponibili sul mercato. Secondo uno studio pubblicato su Endocrinology, la società farmaceutica ha sintetizzato un ormone che dura 24 volte più a lungo nel corpo rispetto al normale Ormone della Crescita. (1)

Il “trucco” che i biochimico della Novo Nordisk hanno utilizzato per creare una versione dell’Ormone della Crescita a lunga durata è già stato utilizzato dalla società farmaceutica Amgen. La Amgen Aranesp ha legato gruppi di zucchero alla molecola di EPO. Il risultato ottenuto è una variazione dell’EPO che dura più a lungo nel corpo. I gruppi di zucchero proteggono il peptide dalla degradazione enzimatica.

Così i ricercatori della Novo Nordisk hanno pensato di fare la stessa cosa con l’Ormone della Crescita. L’Ormone della Crescita umano è composto da una lunga catena di 191 aminoacidi. I ricercatori tramite cellule geneticamente modificate hanno collegato una catena di zucchero agli amminoacidi 93, 98, 99 e 104. Poiché le cellule modificate legano ad un aminoacido 98 o 99, ma non ad entrambi, il nuovo analogo ha 3 nuove catene di zuccheri.

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I ricercatori hanno chiamato il loro nuovo composto 3N-GH. La N sta per N-glicosilazione: il termine chimico per fissare una catena di zucchero a base di glucosio ad un atomo N su una catena laterale di Arginina e Asparagina.

I ricercatori hanno iniettato il loro nuovo composto a ratti che non erano più in grado di sintetizzare l’Ormone della Crescita. Poiché l’emivita del 3N-GH è stata estesa di un fattore 24 rispetto al GH regolare, gli animali sono cresciuti molto più velocemente con un’iniezione singola di 15 nanomoli di 3N-GH rispetto ad iniezioni giornaliere di 10 nanomoli. Questo perché il 3N-GH ha portato ad un aumento a lungo termine del IGF-1. Il GH stimola la crescita principalmente aumentando il livello di IGF-1.

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Leggendo tra le righe dell’articolo, i ricercatori non hanno ancora perfezionato il processo di produzione.

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Declage

La società farmaceutica coreana LG Life Sciences sta producendo l’Ormone della Crescita Declage dal 2007. E’ disponibile in Corea e in alcuni paesi vicini, ma non ancora in altre parti del mondo. (2) Una volta che il Declage diventerà più ampiamente disponibile, migliaia di atleti supplementati chimicamente potrebbero essere in grado di aggiungere un altro interessante composto al loro arsenale. Il Declage contiene LB03002, una versione modificata dell’Ormone della Crescita che consente agli utilizzatori di iniettarlo una sola volta alla settimana.

LB03002 è un iniettabile a base di olio MCT. L’olio contiene miriadi di piccoli globuli di acido ialuronico. Le molecole di Ormone della Crescita sono contenute all’interno di questi globuli e dopo l’iniezione a poco a poco ne fuoriescono. Pensate al LB03002 come ad un deposito di GH iniettato sottocute nell’addome.

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I test richiesti prima che LB03002 possa essere lanciato negli Stati Uniti, in Canada o nell’Unione europea sono ancora in corso. Pubblicazioni con dati ottenuti dagli studi sono stati pubblicati dal 2006 e questi sono positivi. (3)

Uno di questi studi è stato pubblicato nel 2006 da ricercatori della Ludwig-Maximilians Universitat di Monaco di Baviera il quale ha presentato i risultati di un piccolo studio su esseri umani. (4) La figura seguente è tratta da questo studio. Essa mostra i livelli di GH di soggetti di prova con deficienza nella produzione endogena di Ormone della Crescita.

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Dopo un iniezione di normale GH il livello di questo scende rapidamente, ma dopo un iniezione di LB03002 il livello di GH dei soggetti è rimasto elevato per diversi giorni, anche quando sono state somministrate iniezioni settimanali del composto per un periodo di 5 settimane [W5].

Nel 2011 i medici del Massachusetts General Hospital hanno pubblicato i risultati di un più ampio studio sugli esseri umani. (5) In questo studio, una cinquantina di soggetti di prova con deficit dell’ormone della crescita degli adulti hanno ricevuto un’iniezione settimanale con un placebo [immagine blocchi bianchi] per sei mesi. Un centinaio di soggetti hanno ricevuto un’iniezione sottocutanea settimanale contenente LB03002 [immagine blocchi grigi]. Durante il periodo in cui l’esperimento è durato il gruppo LB03002 ha perso un chilogrammo di grasso aumentando la loro massa magra di due chilogrammi.

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Molti atleti supplementati chimicamente utilizzano il GH perché aumenta la sintesi del IGF-1. L’IGF-1 è fortemente anabolizzante. Quando i medici del Massachusetts General Hospital hanno somministrato ai soggetti adulti con deficit dell’ormone della crescita iniezioni settimanali di LB03002 per due periodi consecutivi di sei mesi, hanno osservato che la concentrazione di IGF-1 è salita bruscamente durante le prime settimane dopo le iniezioni. (6)

Come ben sappiamo, l’IGF-1 permane nel sangue se si lega alla proteina legante IGFBP-3.

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E’ stato anche pubblicato uno studio nel quale bambini con ritardo della crescita causato da deficit di GH sono stati trattati con successo con LB03002 per tre anni di fila. (7)

La LG Life Sciences ha chiesto alla FDA di approvare LB03002. (8) L’approvazione è ancora in corso.

Se gli utilizzatori hanno la possibilità di iniettare il GH una sola volta alla settimana, allora il numero di utilizzatori di GH alla ricerca di una soluzione anti-invecchiamento potrebbero aumentare drammaticamente.

La società americana Versartis (9) ha recentemente pubblicato i risultati del primo studio umano con VRS-317, un analogo del GH che richiede una sola iniezione al mese. (10)

Sappiamo bene che L’ormone della crescita ha una breve emivita [il tempo necessario per cui la metà delle molecole di una sostanza somministrata scompaia dai vasi sanguigni]. Se si inietta al mattino, il tempo di dimezzamento è di 14 minuti. Se si inietta in serata, il tempo di dimezzamento è di 19 minuti. (11)

La Biotechnologists at Amunix, American R&D company, ha deciso di sviluppare la tecnologia XTEN. Ciò permette di legare catene aminoacidiche dei batteri prodotti dal GH alle estremità della molecola di GH. Queste catene di amminoacidi a) riducono la disgregazione da parte degli enzimi, b) rendono la molecola solubile in acqua e c) impediscono alle cellule immunitarie di attaccare e distruggere la catena. (12)

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Una volta che la Amunix ha perfezionato la tecnologia XTEN ha intrapreso un lavoro congiunto con la società farmaceutica Versartis. (13) La Versartis ha effettuato studi su animali con il VRS-317, la versione XTEN del GH, e ha scoperto che l’aumento di peso è maggiore di quello causato dal regolare GH. (14)

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La Versartis decise che era tempo per un marchio registrato di fase 1 di prova [NCT 01.359.488]. I risultati di questo studio sono stati recentemente pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism. (15) Le figure seguenti provengono da questo articolo.

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Esse mostrano l’effetto di una singola iniezione sottocutanea di diverse dosi di VRS-317 sui livelli di VRS-317 e IGF-1 nel sangue nel corso di un mese.

I ricercatori hanno scoperto che il 10% degli utilizzatori hanno sviluppato anticorpi contro il GH. Hanno intenzione di indagare se questo ha delle conseguenze, ma ritengono che questo non sia il caso. Per quanto si può dire dallo studio già fatto il VRS-317 risulta sicuro.

È possibile tuttavia che il VRS-317 abbia altri effetti biologici rispetto a quelli del normale GH. La tecnologia XTEN riduce il ‘fit’ della molecola con il recettore del GH. Questo può ridurre le proprietà lipolitiche del VRS-317 in confronto a quelle del normale GH.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

1- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20826563
2-http://www.asiabiotech.com/…/preserved-d…/1203/0022_0028.pdf
3- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=LB03002
4- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16720652 7
5- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21411551
6- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22915288
7- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22162481
8- https://www.asdreports.com/…/ghd-therapeutics-market-foreca…
9- http://www.versartis.com/
10- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23585663
11- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8325945
12- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19915550
13- http://www.versartis.com/content/newsandevents/releases/060209.htm
14- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22678811
15- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23585663

ORMONI ANABOLIZZANTI E LUNGHEZZA DELLA VITA

L’aspettativa di vita cresce se nel corpo vengono sintetizzati più ormoni anabolizzanti – e meno catabolici . I ricercatori della Harvard Medical School hanno raggiunto questa conclusione dopo aver eseguito uno studio molecolare epidemiologico su 925 uomini e donne di età superiore ai 54 anni. (1)

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Cortisolo

I ricercatori hanno utilizzato i dati che sono stati raccolti nel Taiwanese Social Environment and Biomarkers of Aging Study. Per tale progetto gli scienziati hanno misurato la concentrazione degli ormoni IGF-1, DHEA e cortisolo e la proteina infiammatoria interleuchina-6 nel sangue di 925 abitanti Taiwan. I ricercatori hanno anche misurato la lunghezza dei telomeri del DNA di globuli bianchi del sangue dei soggetti dello studio.

Più sono brevi i telomeri, più probabilmente risulterà breve la durata dell’aspettativa di vita.

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DHEA

I soggetti dello studio con livelli inferiori di IGF-1 e DHEA presentavano telomeri più corti. I rapporti però non erano statisticamente significativi.

I soggetti che avevano livelli elevati di Cortisolo presentavano telomeri più corti. Come ben sappiamo, il Cortisolo è rilasciato in grandi quantità in condizioni di stress fisico e psicologico, e ha un effetto catabolico. Comunque, nemmeno questo rapporto era statisticamente significativo.

I ricercatori hanno poi esaminato la relazione tra gli ormoni anabolizzanti [IGF-1 e DHEA] e il catabolico Cortisolo [A / C sintesi squilibrio]. La relazione tra questo rapporto e la lunghezza dei telomeri era statisticamente significativa.

 

 


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Un altro rapporto che si è rivelato statisticamente significativo è stato quello tra interleuchina-6 [IL-6] – una proteina infiammatoria che viene rilasciata in grandi quantità quando un soggetto è in sovrallenamento o quando si è soggetti a stress psicologico – e la lunghezza dei telomeri. Maggiore era la sintesi di IL-6 nei soggetti dello studio e minore era la lunghezza dei loro telomeri. Tra l’altro, era già noto che l’aumento della sintesi delle proteine infiammatorie come IL-6 e TNF-alfa diminuisce la lunghezza dei telomeri.(2)

“In sintesi, in questo studio basato sulla popolazione di adulti più anziani di Taiwan, abbiamo scoperto che alti livelli di IL-6 sono stati associati con una ridotta lunghezza dei telomeri, e una misura del A / C sintesi squilibrio più elevato è stata associata con una maggiore probabilità di avere una breve lunghezza dei telomeri “, scrivono i ricercatori. “Gli sforzi per far fronte ai livelli biochimici anabolici e catabolici in ambienti clinici possono contribuire alla nostra capacità di individuare le condizioni negative per la salute associati alla lunghezza dei telomeri e potenzialmente individuare meccanismi per diminuire e curare le conseguenze legate a queste condizioni.”

I ricercatori si occupano di persone che soffrono di depressione, ma i loro risultati possono anche essere di interesse per gli atleti. Potrebbero gli atleti soggetti al sovrallenamento su una base a lungo termine essere interessati per questo ad una diminuzione dell’aspettativa di vita? E potrebbero gli interventi che riducono la sintesi di Cortisolo (3) o stimolano/sostituiscono la sintesi degli ormoni anabolizzanti (4) contribuire a prolungare l’aspettativa di vita degli atleti?

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

1- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25343365
2- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21602933
3- http://link.springer.com/article/10.1007%2FBF02884454
4- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9226731

STEROIDI ANABOLIZZANTI E LONGEVITA’

Gli steroidi anabolizzanti possono aumentare l’aspettativa di vita, perché rallentano l’invecchiamento. D’altra parte, gli endocrinologi sospettano che questi ultimi possano aumentare il rischio di cancro. Queste conclusioni apparentemente contraddittorie sono tratte da uno studio sugli esseri umani pubblicato da medici americani nel New England Journal of Medicine.(1)

Prima di proseguire con lo studio sopra citato, bisogna sapere cosa sono i telomeri. Il telomero è la regione terminale del cromosoma, da cui deriva il nome stesso, composta di DNA altamente ripetuto. Ogni volta che le cellule si dividono, i telomeri si accorciano. E una volta che i telomeri sono scomparsi le cellule non possono più dividersi. Più si invecchia e più la lunghezza dei telomeri diminuisce.

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Danazolo

I telomeri di alcune persone si accorciano ad un ritmo superiore a causa di un difetto genetico ereditario. Un sintomo di questo difetto è l’anemia. Le cellule del midollo osseo non sono in grado di produrre abbastanza globuli rossi perché questi invecchiano troppo rapidamente. Alcuni medici prescrivono steroidi anabolizzanti come il Danazolo per combattere questo tipo di anemia. Ma come il Danazolo funzioni esattamente per normalizzare la produzione di globuli rossi non è noto.

I ricercatori si sono chiesti se il Danazolo fosse in grado di avere un effetto sulla lunghezza dei telomeri. Questo ragionamento è basato sui risultati di uno studio in vitro del 2009 in cui gli androgeni hanno attivato l’enzima telomerasi nelle cellule umane.(2)

Tornando allo studio che qui andiamo a trattare, i ricercatori hanno utilizzato due dozzine di pazienti per il loro esperimento. Tutti avevano telomeri che diminuiscono in lunghezza più velocemente del normale a causa di un difetto genetico, e non erano quindi in grado di produrre una quantità sufficiente di globuli rossi.

Ai soggetti sottoposti al test sono state somministrate due dosi al giorno da 400 mg di Danazolo. Così da ricevere un totale giornaliero di 800 mg di Danazolo.

Nei due anni nei quali i soggetti hanno ricevuto Danazolo, la lunghezza dei telomeri era aumentata, secondo la figura seguente. Un anno dopo l’interruzione della somministrazione l’effetto era quasi scomparso.

 

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La figura 2 mostra la velocità con la quale la lunghezza dei telomeri diminuisce in individui normali [Normal], e la velocità con la quale la lunghezza diminuisce nelle persone con difetti genetici ereditari [Telomeropathy]. Nella figura seguente viene mostrato anche l’effetto del Danazolo sulla lunghezza del telomero.

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“I nostri risultati possono avere una rilevanza più ampia per l’uso frequente di androgeni per le malattie del sangue in tutto il mondo in via di sviluppo e per la terapia sostitutiva del testosterone in uomini anziani nei paesi sviluppati “, hanno scritto i ricercatori.” La longevità è stata collegata ai tassi di decadimento dei telomeri nei mammiferi “.(3)

Ciò suona promettente, ma i ricercatori aggiungono che ci possono essere vantaggi e svantaggi. “l’attrito e la disfunzione dei Telomeri è stata implicata nello sviluppo del cancro sia nei topi che negli esseri umani”.(4,5,6,7)

“I vantaggi ed i rischi associati con la modifica della perdita dei telomeri dovranno essere valutati nel tentativo di alterare l’invecchiamento fisiologico negli esseri umani.”

“L’evoluzione della sindrome mielodisplastica o della leucemia mieloide acuta è stato infrequente negli studi storici di trattamento con androgeni per l’insufficienza del midollo osseo.”(8)

“L’attenuazione dell’erosione dei telomeri con gli ormoni sessuali può abrogare i passaggi molecolari precoci di instabilità cromosomica e oncogenesi e garantisce indagine negli studi clinici. “

Gabriel Bellizzi

Riferimenti:

1- http://www.nejm.org/doi/10.1056/NEJMoa1515319
2- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2745844
3- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23022483
4- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10949306
5- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20858879
6- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20606151
7- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25406353
8- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7282742

1-Testosterone (Dihydroboldenone)

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Androgenico: 100

Anabolico: 200

Standard:  Testosterone Propionato

Nome chimico:  17beta-hydroxyandrost-l-en-3-one 5alpha-androst-1-en-3-one,17beta-ol

Attività Estrogenica: bassa

Attività Progestinica: nessun dato disponibile

 

L’1-Testosterone (abbreviato in 1-Testo, 1-T), chiamato anche 4,5α-dihydro-δ1-testosterone (Δ1-DHT) o 5α-androst-1-en-17β-ol-3-one, comunemente noto come Dihydroboldenone (DHB), è uno steroide androgeno-anabolizzante (AAS) che differenzia da Testosterone per l’aggiunta di un doppio legame in posizione C1-C2 e la mancanza del doppio legame in posizione C4-C5 nell’anello A. In realtà sarebbe meglio dire che il DHB, come suggerisce il nome, è Boldenone 5-alfa ridotto. (1) Il doppio legame in C1-C2 stabilizza il ketogruppo C3, essenziale per il legame androgeno. E ‘stato legalmente venduto online negli Stati Uniti fino al 2005, quando è stato riclassificato come farmaco e inserito all’interno del Controlled Substances Act.

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Differenze strutturali tra Testosterone, 1-Testosterone e Boldenone
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Mesabolone

Anche se sintetizzato alcuni anni prima, la prima descrizione dettagliata del 1-Testosterone nella letteratura medica occidentale è del 1962.(2) E ‘stato studiato con favore (su base limitata), ma non venne mai sviluppato come un prodotto farmaceutico da prescrizione, probabilmente per una semplice mancanza di redditività finanziaria (ci sono letteralmente migliaia di analoghi del Testosterone che sono stati sviluppati nel corso degli anni, ma certamente non vi furono incentivi per il loro sviluppo in campo farmaceutico) . Una volta è stato messo in sviluppo un derivato etereo dell’1-Testosterone (l-methoxycyclohexyloxy) chiamato Mesabolone, ma anche questo ebbe vita breve. L’ 1-Testosterone sostanzialmente si perse nei libri di ricerca degli steroidi per decenni, divenendo quasi dimenticato. Le cose cambiarono molto rapidamente nel 2002,  quando il brevetto del farmaco venne rilasciato per la vendita nel mercato degli integratori alimentari. Anche se tecnicamente la sua legalità era discutibile, la popolarità del nuovo composto è stata rapida e innumerevoli prodotti OTC come Xtreme ebbero largo seguito.

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1-Testosterone Undecanoato

L’1-Testosterone non è molto attivo per via orale. Pertanto, è un po’ difficile creare un prodotto ad alta efficacia con questo metodo di somministrazione. E’ molto simile alla somministrazione orale del  Testosterone. Il fegato è troppo efficace a scomporre gli steroidi non metilati per rendere questo metodo di assunzione efficace. Quando il composto era disponibile come supplemento negli Stati Uniti, l’1-Testosterone era venduto maggiormente legato all’estere Hexyldecanoato  e Undecanoato solubilizzato in olio,  sono stati entrambi i prodotti più efficaci (William Llewellyn ha introdotto il primo prodotto del genere). Questi prodotti somigliavano all’Andriol, che come ben sappiamo è Testosterone legato all’estere Undecanoato e disciolto in  olio per far si che lo steroide venga assorbito tramite il sistema linfatico (bypassando la disattivazione di primo passaggio attraverso il fegato).

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Alcune aziende hanno commercializzato il composto sotto forma di gel transdermici, che è un altro metodo efficace per aumentare la biodisponibilità del 1-Testosterone. Questi prodotti sono stati progettati in modo simile all’Androgel, e probabilmente fornivano una bassa %  della dose applicata. Infine, ci sono stati alcuni prodotti che sono stati venduti (e ancora oggi lo sono) in forma iniettabile (1-Testosterone Cypionato), che hanno dimostrato un eccellente efficacia. Questo sarebbe il metodo di somministrazione migliore da usare per l’1-Testosterone, anche se sono prodotti che non sono mai stati legittimati come farmaci da prescrizione (questi  vengono infatti prodotti da alcune UGL del mercato nero). Nonostante molti consumatori  hanno usato questo formato con grande successo, il contenuto  non è soggetto a controlli e quindi non è assicurato contenga esattamente la molecola riportata in etichetta.

Come già accennato, l’1-Testosterone è stato venduto sul mercato della supplementazione  sportiva negli Stati Uniti per circa tre anni. E ‘stato infine classificato come sostanza controllata di Classe III nel gennaio 2005, come parte dell’espansione del Anabolic Steroid Control Act che è stata approvata dal Congresso che ha cercato di eliminare gli steroidi OTC. Questi prodotti sono stati spesso descritti dai loro produttori come pro-ormoni o pro-steroidi, anche se in realtà si trattava di un vero e proprio AAS mai commercializzato come farmaco (sconosciuto ai legislatori). Dato che nessuna preparazione farmaceutica legittima ha mai contenuto 1-Testosterorone, il passaggio di questa legge ha segnato in modo efficace la fine commerciale (legale) di questo steroide anabolizzante. Al momento, nonostante ciò, nel mercato nero sono presenti, anche se raramente,  preparati iniettabili contenenti 1-Testosterone (Cypionato).

L’1-Testosterone non converte in estrogeno, anche se non ci sono prove che all’interno del corpo possa essere inserito un doppio legame in C4. (3,4) L’esatta natura di questa trasformazione è sconosciuta. Le esperienze d’uso con questo ormone, suggeriscono che l’1-Testosterone sia solo uno steroide con mite attività estrogenica. Effetti collaterali estrogeno-dipendenti, come ginecomastia, accumuli di grasso, e maggiore ritenzione idrica, non sono generalmente osservati quando si somministra questo steroide da solo. Guadagni realizzati con l’uso del 1-Testosterone tendono ad essere qualitativi. Ciò rende l’1-Testosterone uno steroide che trova la sua migliore applicazione in fase “Cut” o in un “Bridge”.

L’1-Testosterone è un AAS che presenta un valore Androgeno/Anabolizzante pari a 100/200 (con riferimento al Testosterone 100/100).

Come si può notare, l’1-Testosterone è un AAS che mantiene una quantomeno discreta capacità androgena, e gli effetti collaterali androgeni sono abbastanza comuni con questa molecola, in particolare con dosi più elevate. Questo può includere pelle grassa, acne, crescita di peli sul corpo e  sul viso, e alopecia adrogenetica .  Le donne dovrebbero essere messe in guardia sui potenziali effetti virilizzanti. Questi possono includere voce profonda, irregolarità mestruale, cambiamenti nella struttura della pelle, crescita di peli sul viso, e allargamento del clitoride. La androgenicità relativa del 1-Testostosterone non è influenzata dal finasteride o dal dutasteride.

L’1-Testosterone non è noto per essere uno steroide epatotossico; l’epatotossicità con questo composto è rara. Si noti che gli studi hanno dimostrato che l’1-Testosterone aumenta significativamente il peso del fegato (a differenza del Testosterone] suggerendo che il rischio di tossicità epatica non può essere completamente escluso con dosi elevate o somministrazione prolungata. (5) Qualcuno afferma (senza citare le fonti) che questo ingrossamento non è dovuto a fenomeni steatosici (“fegato grasso”) o tanto meno tumorali,  ma semplicemente alla capacità dell’1-testosterone di legarsi ai recettori androgeni epatici; caratteristica comune ad un altro anabolizzante che in passato era ampiamente usato nella cura delle lesioni causate dalla cirrosi epatica (Metenolone).

La mancanza di qualsiasi tipo di metilazione, oltre a renderlo scarsamente biodisponibile per via orale,  rende questo composto un AAS con affinità per le SHBG (cosa che ne diminuisce la bio-attività) simile a quella che si può osservare con il Testosterone, Diidrotestoatreone e  Boldenone.

Come risaputo, gli AAS possono avere effetti deleteri sul colesterolo sierico. Questo include una tendenza alla riduzione delle concentrazioni di colesterolo  HDL (buono) e un aumento delle concentrazioni di colesterolo  LDL (cattivo), cosa che comporta uno sbilanciamento dell’equilibrio HDL/LDL che si traduce in un rischio maggiore di sviluppare arteriosclerosi. L’impatto relativo all’assunzione di un AAS nei confronti dei lipidi ematici dipende dalla dose, dalla via di somministrazione (per via orale o iniettabile), dal tipo di steroide (aromatizable o non aromatizable), e dal livello di resistenza al metabolismo epatico. L’1-Testosterone dovrebbe avere un effetto negativo sulla gestione epatica del colesterolo maggiore rispetto al Testosterone, al Nandrolone e al Boldenone, a causa della sua natura non aromatizzabile, nonostante questo sia più debole rispetto ai composti metilati in C-17. La forma orale dovrebbe avere un effetto negativo leggermente più forte sui lipidi rispetto alla forma iniettabile di questo steroide, nonostante l’assorbimento sia per via linfatica. Gli AAS possono anche influenzare negativamente la pressione del sangue e i livelli dei trigliceridi, riducendo il rilassamento endoteliale, e promuovendo l’ipertrofia ventricolare sinistra, tutti fattori con un potenziale nel aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e infarto del miocardio.

Per contribuire a ridurre lo sforzo cardiovascolare si consiglia di mantenere un programma di esercizio cardiovascolare attivo e di ridurre al minimo l’assunzione di grassi saturi, colesterolo e carboidrati semplici in ogni momento durante la somministrazione di AAS.

Tutti gli AAS se assunti in dosi sufficienti per promuovere l’aumento della massa muscolare causano una soppressione del  Testosterone endogeno. Senza l’intervento con sostanze  Testosterone-stimolante, e una adeguata PCT, i livelli di Testosterone dovrebbero tornare alla normalità entro 1-4 mesi dalla cessione del farmaco. Si noti che un ipogonadismo ipogonadotropo prolungato può svilupparsi secondariamente all’abuso di steroidi, cosa che richiede un intervento medico.

Si noti che l’1-Testosterone è una sostanza intrinsecamente irritante. Questo apporta disagio quando iniettato o quando l’ormone è somministrato per via transdermica, con la comparsa di irritazione della pelle/tessuto e arrossamento. Alcuni utilizzatori tendono anche a notare una sensazione di bruciore durante la minzione quando assumono qualsiasi prodotto contenente  1-Testosterone. Anche se poco conosciuto, questo effetto collaterale non è mai stato segnalato per essere pericoloso, ed è generalmente visto come un inconveniente tra gli utilizzatori.

L’1-Testosterone non è mai stato approvato per l’uso negli esseri umani. Linee guida di prescrizione non sono disponibili. Per scopi dopanti, in ambito maschile un dosaggio giornaliero della versione orale si aggira nel range dei 100-250 mg , mentre per la versione transdermica si attesta tra i 75-100 mg al giorno. Per quanto riguarda la versione iniettabile il range si attesta in media tra i 200-400mg a settimana (1-Testosterone Cypionato). Il farmaco è in genere assunto in cicli di 6-12 settimane. Gli utenti di 1 testosterone generalmente riportano guadagni magri di massa muscolare, che sono spesso accompagnati da riduzioni di grasso corporeo e un aumento del aspetto di durezza per il fisico.

Per scopi dopanti in ambito femminile, le dosi mediamente utilizzate per la forma orale o transdermica si aggirano intorno ai 25mg al giorno o meno. Per quanto riguarda la versione iniettabile il dosaggio medio si aggira intorno ai 50mg a settimana (1-Testosterone Cypionato).Il farmaco è in genere assunto in cicli di 4-6 settimane. Dato che la molecola possiede un valore androgeno rilevante, l’uso di  1-Testosterone non è  ampiamente utilizzato dalle atlete.

L’1-Testosterone è una molecola con affinità prevalentemente AR; ciò dovrebbe essere preso in considerazione nella scelta delle molecole da co-somministrare.

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Si noti che, mentre l’1-Testosterone e il suo pro-ormone diretto 1-Androstenediolo sono vietati nel mercato OTC, l’1-DHEA (1-Androsterone) è ancora legalmente disponibile e converte in 1-Testosterone in un processo a due fasi: l’enzima 17b-HSD converte l’1-Androsterone a 1-Androstenediol e il 3b-HSD lo converte in 1-Androstenedione. Entrambi questi metaboliti 1-AD possono poi essere convertiti in 1-Testosterone. Anche se i metaboliti 1-AD sono noti per avere alcuni effetti anabolizzanti-androgeni propri, è la loro conversione in 1-Testosterone ha conferire la maggior parte degli effetti che provengono da questi composti. (6)
Gabriel Bellizzi

 

Riferimenti:

1- William Llewellyn’s ANABOLICS, 9th ed.

2- Suchowsky GK et al. Exc. Med. (Amsterd.) Congr. Ser. No. 51 (1962):68.

3- 358. K. J. Ryan. Acta Endocrinol. 35, Suppl. 51,697 (1960).

4- C. Gual, T. Morato, M. Gut, R.1. Dorfman, Endocrinology 71,920 (1962). 17beta-hydroxy-5alpha-androst-1-en-3-one (l-testosterone) is a potent androgen with anabolic properties. Friedel A, Geyer H, Kamber M,

5- Laudenbach-Leschowsky U, Schanzer W, Thevis M, Vollmer G, Zierau 0, Diel P. Toxicol Lett. 2006 Aug 20;165(2):149-55. Epub 2006 Apr 18.

6- “Metabolism of 1-Dehydroandrostanes in Man” Galletti and Gardi, et al. J Steroid Biochem, 3 (1972), 933-936