La scorsa volta ho trattato una nuova forma di derivati del Testosterone denominati A-nor-steroidi. La singolare modifica all’anello A dello scheletro carbossilico non conferiva però un potenziale anabolico particolarmente accentuato, infatti questi composti mostrano un valore anabolizzante simile a quello del Testosterone anche se con una attività androgena sensibilmente inferiore. Le molecole in questione potrebbero diventare interessanti per il mercato grigio dei SARM e dei pochi PH ancora reperibili negli store online. Tale settore si trova in una doppia crisi, da una parte molti paesi ne stanno vietando la vendita e dall’altra la penuria delle polveri di massiva provenienza cinese (vedi accordo Cina-USA). Tralasciando quest’ultimo aspetto e tornando alla questione base di questo articolo, non è così improbabile un debutto dei A-nor-steroidi come estrema ratio di un mercato border line messo alle strette.

La settimana scorsa ho parlato del A-nor-steroide 2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol e del suo potenziale anabolico e androgeno. Per quanto si sa, il processo di produzione di questa molecola era troppo costoso per renderla interessante per il mercato degli steroidi anabolizzanti androgeni.
Wolff e Zanati, i ricercatori che sintetizzarono il 2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol, pubblicarono un articolo nel 1973 (1) su una versione semplificata ma altrettanto efficace della prima citata molecola. Nella loro pubblicazione, descrissero la sintesi e l’azione biologica di una serie di versioni semplificate de 2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol.
Wolff e Zanati somministrarono le forme di A-nor-steroidi ai ratti, determinandone l’effetto androgeno e anabolico. E’ possibile leggere le procedure dello studio cliccando qui.
Come già detto, Wolff e Zanati scoprirono che le loro nuove molecole avevano un effetto anabolico che ricordava quello del Testosterone, ma con meno effetti androgeni. I ricercatori raggiunsero i risultati più interessanti con il composto legato all’estere Acetato (vedi composto 2).
Negli anni ’60, i biochimici pensavano che gli AAS potessero agire soltanto se potevano scambiare elettroni con il recettore degli androgeni tramite il loro anello A. Wolff e Zanati dedussero dai loro esperimenti che lo scambio di elettroni non è realmente necessario. E’ possibile sintetizzare una molecola in cui si sostituisce l’anello A con una coppia di gruppi metilici – come nel caso della maggior parte degli A-nor-steroidi (A-nor-androstani) – ottenendo comunque una piena azione a livello cellulare.
Se penso che questi composti verranno realmente commercializzati? Con molta probabilità no o, almeno, ciò non avverrà fino a quando non si instaureranno nuovi canali di rifornimento massivo delle polveri. Ma anche in tal caso, non esiste ad oggi alcuna certezza che ciò possa accadere…solo ipotesi…
Gabriel Bellizzi
Riferimenti: