
Nel 1960, la società farmaceutica svizzera CIBA iniziò a commercializzare lo steroide anabolizzante sintetizzato nei suoi laboratori nella seconda metà degli anni cinquanta, il noto Methandrostenolone che venne commercializzato sotto il nome di Dianabol. Con la diffusione del Methandrostenolone nel Bodybuilding e nel Weightlifting iniziò ufficialmente l’era degli AAS in ambiente sportivo. Negli anni successivi a questo diffuso successo nell’utilizzo del Dianabol, la CIBA avviò degli studi su un altro composto steroideo anabolizzante, del quale però non si sa quasi nulla. L’AAS in questione è il 36644-Ba.(1)
La struttura chimica del 36644-Ba è senza dubbio particolare, anche se sarebbe corretto di “le strutture” . Infatti, il 36644-Ba è in realtà una molecola con una ciclicità metabolica che ne caratterizza la farmacodinamica. La molecola progenitore (il 36644-Ba) si converte in un’altra struttura molecolare la quale ritorna alla forma di partenza ciclicamente.
La prima formula strutturale mostrata di seguito è quella ufficiale, la seconda è il metabolita in cui il composto progenitore 36644-Ba si converte per poi ritornare alla forma di partenza.
Gli unici studi sull’attività biologica del 36644-Ba reperibili sono stati svolti su animali. In questi studi le cavie esaminate non sono soltanto state trattate con il 36644-Ba, ma anche con un corticosteroide. E’ superfluo sottolineare che i corticosteroidi hanno un azione catabolica a livello del tessuto muscolare.
Nel miocita, i corticosteroidi riducono la sintesi proteica da parte dei ribosomi. In alcuni studi, i ricercatori della CIBA hanno dimostrato che il 36644-Ba può mantenere l’attività dei ribosomi durante la somministrazione di corticosteroidi. Uno di questi studi, pubblicato nel 1968, può essere trovato integralmente su PubMed Central.

Nel 1970, i ricercatori hanno pubblicato uno studio simile in cui il 36644-Ba ha mostrato di avere effetti più potenti dello Stanozololo. Non è stato però possibile reperire il suddetto studio. Ciò che è possibile sapere a riguardo proviene dalle relazioni annuali di chimica farmaceutica, pubblicate da Academic Press nel 1971.(2)

Nella precedentemente citata pubblicazione del 1968, gli autori spiegano come il 36644-Ba ha agito sugli animali trattati, dando un’idea delle proprietà anaboliche desiderate e delle proprietà androgene indesiderate dell’AAS in questione.

Questi dati provengono dagli Atti del Secondo Congresso Internazionale sugli Steroidi Ormonali, Milano, 23-28 maggio 1966.(3) Non è stato possibile reperire nemmeno questa pubblicazione.
Il più recente riferimento scientifico al 36644-Ba risale al 2009. In quell’anno, il “doping hunter” australiano Ray Kazlauskas menzionò il 36644-Ba nel suo capitolo sui designer steroids in Doping in Sports collection: Biochemical Principles, Effects and Analysis, pubblicato da Academic nel 2009.(4)
Il 36644-Ba sembra essere molto attivo, ma non sembra essere stato usato al di fuori della sfera sperimentale, come sottolineato da Kazlauskas a pagina 168 della sua pubblicazione.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
- https://doi.org/10.1042/bj1080417
- https://books.google.nl/books?id=dBGM4WSV_YEC
- https://annals.org/aim/article-abstract/681953/proceedings-second-international-congress-hormonal-steroids-milan-may-23-28
- https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-540-79088-4_7
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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