
La Luteolina, un flavonoide contenuto nel rosmarino, timo, prezzemolo e negli agrumi, sembra essere un efficace composto anti-aromatase, almeno secondo uno studio svolto su animali e pubblicato da ricercatori del Centro di Scienze Sanitarie dell’Università di Pechino nel Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics.(1) A differenza dei composti anti-aromatasi sintetici, la Luteolina sembra avere il potenziale di migliorare anche l’equilibrio del Colesterolo.
Già nel 2013, in uno studio in vitro svolto da farmacologi dell’Istituto di biologia di Chengdu, dove si erano prese in esame oltre 100 sostanze al fine di valutarne il potenziale antiestrogenico, la Luteolina risultò la più interessante a tal fine.(2)
Nello studio del quale ho introdotto brevemente i risultati emersi all’inizio di questo articolo, i ricercatori hanno usato topi di sesso femminile le cui ovaie sono state rimosse chirurgicamente come pratica preliminare per lo svolgimento dell’esperimento. Ad un certo numero di animali sono state somministrate iniezioni giornaliere di Androstenedione [AD]. Come ben sappiamo, l’enzima aromatasi converte l’Androstenedione in Estrone e, attraverso l’azione dell’Estradiolo 17beta-deidrogenasi, in Estradiolo.
Ad alcuni animali è stata anche somministrata per via orale la Luteolina [LUT]. Le dosi utilizzate sono mostrate nella figura riportata di seguito. L’equivalente umano delle dosi utilizzate varia dai 45mg ai 450mg di Luteolina al giorno. Alcuni topi sono stati trattati con iniezioni di Letrozolo [LET], conosciutissimo e potente inibitore dell’aromatasi non steroideo di terza generazione.
Dopo 12 settimane, i ricercatori hanno misurato le concentrazioni di Estradiolo nel sangue dei topi. La figura seguente mostra che l’effetto anti-aromatasi dato dalla dose più alta di Luteolina era uguale a quello ottenuto con l’uso del Letrozolo.
I ricercatori avevano impiantato nei topi cellule di cancro al seno estradiolo-sensibili. Sia la Luteolina che il Letrozolo hanno inibito la crescita tumorale, ma il Letrozolo ha ottenuto risultati leggermente migliori rispetto alla Luteolina.
L’uso degli inibitori dell’aromatasi ha tra i suoi effetti collaterali quello di poter causare uno squilibrio delle lipoproteine. Le concentrazioni di LDL aumentano mentre quelle di HDL diminuiscono. La Luteolina, pur agendo attraverso l’inibizione dell’enzima aromatasi, mostra l’effetto opposto sull’equilibrio del Colesterolo. La Luteolina mostra di causare un abbassamento delle concentrazioni di LDL e aumento delle concentrazioni di HDL.
La figura sopra riportata mostra che la Luteolina può anche annullare l’effetto negativo del Letrozolo sui livelli di Colesterolo.
La Luteolina non ha avuto alcun effetto sui livelli di Trigliceridi.
I ricercatori sottolineano il fatto che, sebbene la Luteolina sia ampiamente presenti in diversi alimenti vegetali, i dosaggi utilizzati nello studio qui riportato erano superiori ai livelli normalmente consumati dagli esseri umani. Tuttavia, questo studio potrebbe fornire le basi scientifiche per lo sviluppo nutraceutico o farmacologico di questo flavone.
In fine, i ricercatori concludono che, dato il potenziale di alterazione del rapporto LDL/HDL solitamente associato all’uso a lungo termine degli inibitori dell’aromatasi, la somministrazione di Luteolina può essere un potenziale meccanismo di compensazione senza compromissioni sull’aromatasi.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti: