Androgenico: 100-220
Anabolico: 910-1600
Standard: Methyltestosterone (orale)
Nome chimico: 17alpha methyl-17beta-hydroxyandrost-1-ene-3-one
Attività Estrogenica: nessuna
Attività Progestinica: moderata
Il Methyl-1-testosterone (nome in codice di sviluppo SC-11195), noto anche come 17α-metil-4,5α-diidro-δ1-testosterone (17α-metil-δ1-DHT) o 17α-metil-5α-androst-1- en-17β-ol-3-one, così come methyldihydroboldenone, è un prodotto di sintesi, una AAS attivo per via orale, il quale non è mai stato commercializzato come farmaco. E ‘il derivato 17α-metilato del 1-testosterone (DHT-Δ1; dihydroboldenone).
Il Methyl-1-testosterone differisce dalla molecola dalla quale deriva (il Dihydroboldenone) da:
1) l’aggiunta di un gruppo metilico in posizione C-17 che protegge l’ormone durante la somministrazione orale: ciò ha reso l’M1T praticamente immune dal legame con le SHBG.
2) l’introduzione di un doppio legame tra gli atomi di carbonio 1 e 2, che aiuta a stabilizzare il 3-cheto gruppo e aumenta la potenza anabolizzante del AAS.
Il Methyl-1-testosterone presenta un rapporto Androgeno : Anabolizzante pari a 100-220:910-1600.
Il Methyl-1-testosterone è stato descritto per la prima volta nel 1962.(1) Questo composto è stato sviluppato nel corso degli anni di maggiore attività nella ricerca degli steroidi anabolizzanti, un momento in cui centinaia di diversi agenti anabolizzanti efficaci sono stati attivamente studiati dalle aziende farmaceutiche. Anche se il Methyl-1-testosterone mostrò alcuni effetti favorevoli, mostrando un elevato livello di potenza e un rapporto anabolizzante/androgeno accettabile, come la maggior parte degli agenti sintetizzati durante questo periodo di tempo non è mai effettivamente stato sviluppato come farmaco. Il Metil-1-testosteroe, venne comunque abbandonato tra le pagine della letteratura medica per circa quarant’anni.
Il Methyl-1-testosterone riemerse improvvisamente nel 2003, quando è stato introdotto nel mercato degli “integratori alimentari” OTC (Over-The-Counter) negli Stati Uniti, a causa del fatto che questa molecola era sconosciuta quando la legge del 1991 che controlla e regolamenta gli steroidi anabolizzanti venne scritta , e quindi non ivi presente. Il prodotto è stato introdotto sul mercato dalla Legal Gear, e divenne ben presto molto popolare grazie al suo elevato livello di efficacia. Divenne ben presto anche oggetto di molte copie generiche. Il Methyl-1-testosterone non durò a lungo come prodotto OTC negli Stati Uniti, e ben presto passo la legge che includeva questo composto tra le sostanza soggette a controllo. La legge entrò in vigore il 20 Gennaio del 2005, e a quel punto il possesso o la distribuzione di questo AAS iniziarono a comportare le stesse pene federali degli altri steroidi anabolizzanti. Ciò portò alla efficace conclusione della presenza nel mercato statunitense del Methyl-1-testosterone ma, ciò nonostante, l’agente è ancora disponibile per i Body Builder tramite il mercato nero o i siti di supplementazione sportiva UK.
Sebbene non soggetto a studi specifici, vista la natura 5-alfa-ridotta della molecola, si ritiene che il Methyl-1-testosteore non sia soggetto ad aromatizzazione. E’ noto, tuttavia, che questo steroide probabilmente possegga attività progestinica intrinseca. Gli effetti collaterali associati al Progesterone sono simili a quelle degli Estrogeni, compresa l’inibizione di feedback negativo della produzione di testosterone endogeno e una maggiore velocità di accumulo di liquidi. I composti progestinici aumentano anche l’effetto stimolante degli estrogeni sul tessuto mammario. Sembra esserci una forte sinergia tra questi due ormoni, a tal punto che la ginecomastia potrebbe verificarsi anche con l’azione dei progestinici, senza che vi siano eccessivi livelli di estrogeni. L’uso di un SERM, che inibisce la componente estrogenica a livello recettoriale, è spesso sufficiente a mitigare la ginecomastia causata dagli AAS progestinici.
Con un valore androgeno pari a 100-220 rispetto al Methyltestosterone, l’M1T presenta possibili effetti collaterali androgenici con il suo utilizzo. Questo può includere pelle oleosa, acne, aumento della peluria, e alopecia androgenetica. Le donne possono sperimentare effetti virilizzanti tra i quali un approfondimento della voce, irregolarità mestruale, cambiamenti nella struttura della pelle, crescita di peli sul viso, e allargamento del clitoride. Il suo rapporto Androgeno/Anabolizzante nettamente a favore di quest’ultimo parametro potrebbe teoricamente rendere l’uso di questa molecola accettabile per le donne “Hardcore”. Comunque sia, non bisogna dimenticare che il Methyl-1-testosterone può manifestare forti effetti collaterali androgeni specie con dosi più elevate, e ciò deve essere preso attentamente in considerazione.
Si noti che il Methyl-1-testosterone non è influenzato dal l’enzima 5-alfa reduttasi, quindi la sua androgenicità relativa non è influenzata dall’uso concomitante di finasteride o dutasteride.
Come già detto, ll Methyl-l-testosterone è un AAS metilato in C-17. Questa alterazione protegge il farmaco dalla disattivazione epatica, permettendo ad una maggiore percentuale di farmaco di entrare nel flusso ematico dopo somministrazione orale. E’ come ben sappiamo, è la metilazione in C-17 che rende l’M1T un composto epatotossico. L’esposizione prolungata nel tempo o ad alte dosi può causare danni al fegato. In rari casi può svilupparsi disfunzione epatica. Si consiglia pertanto di effettuare regolari monitoraggi della funzione epatica e della salute generale durante l’uso di questo AAS. L’assunzione di AAS metilati in C-17 è comunemente limitata a 6-8 settimane, nel tentativo di evitare il più possibile un eccessivo stress epatico. L’uso di un integratore disintossicante epatico come il Liv-52 o l’Essentiale Forte è consigliato durante l’assunzione di AAS epatotossici.
Il Methyl-l-testosterone non è mai stato approvato per l’uso negli esseri umani. Linee guida di prescrizione non sono disponibili. Per scopi dopanti in ambito maschile la dose giornaliera tipicamente efficace per via orale si aggira nel range dei 5-10 mg, assunto per non più di 4-6 settimane. Una dose di 20 mg viene talvolta utilizzato, anche se ciò aumenta la probabilità che si verifichino marcati effetti collaterali. La maggior parte degli utilizzatori non supera la soglia dei 10mg/die. Una lamentela comune riportata dagli utilizzatori di M1T che assumono il composto da solo è la letargia, che può essere dovuta, in parte, alla sua bassa componente estrogenica o alla sua bassa androgenicità relativa. Abbinato con un AAS aromatizzabile come il Testosterone di solito allevia questo problema.
Questo agente non è generalmente raccomandato per l’uso dopante nelle atlete a causa della sua elevata tendenza a produrre effetti collaterali virilizzanti. Nonostante ciò, alcune atlete lo inseriscono nelle loro preparazioni a dosaggi bassi, mantenendosi generalmente sui 5mg/die.
L’emivita del M1T è di circa 5 ore.
Non è attualmente disponibile nessun prodotto farmaceutico da prescrizione contenente Methyl-1 testosterone. Nel mercato nero e nei siti di supplementazione sportiva UK, viene generalmente prodotto e venduto sotto forma di capsule o compresse per uso orale a diversi dosaggi.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
–William Llewellyn’s ANABOLICS, 9th ed.
- Counsell R. E., Klimstra P.O. et al.J. Org. Chem. 27, 248 (1962)
- Anabolic Steroids and Sports Volume II. James E. Wright. Sports Science Consultants, Natick, MA 1982.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
Quindi il nostro atteggiamento nei confronti di chi e’ impegnato nello scientismo speculativo, e’ essenzialmente di critica e avversione. Il Nostro tradizionale antagonismo fa sì che non subiamo la contaminazione del marketing e, ogniqualvolta si scatena un dibattito su questioni biotecnoiogiche, non manchiamo di porci al di sopra delle parti discutendo dei problemi ai massimi livelli.
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CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
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Cosa cambia rispetto al methyltestosterone?
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Beh, le differenze sono marcate e evidenziate nel presente articolo… sarebbe come chiedersi cosa cambia dal DHT allo Stanozololo…. il Methyltestosterone è Testosterone metilato in C-17… è leggermente più anabolizzante del Testosterone e aromatizza al potente 17-metylestradiolo … è un farmaco “vecchio” e obsoleto con un rapporto Androgeno:Anabolizzante di 94-130: 115-150…nota un po’ la differenza già da questo dato… e rileggi bene l’articolo e gli altri correlati al Dihydroboldenone e Boldenone….
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