La maggior parte degli steroidi anabolizzanti non possiede un’affinità di legame esclusiva per i recettori degli androgeni (AR) ma, per esempio, hanno una capacità di legame anche per i recettori dell’Estradiolo e del Progesterone. Gli utilizzatori di AAS che ne sono a conoscenza possono essere in grado di gestire al meglio i possibili effetti collaterali dovuti a queste capacità di legame anche perché, come ben sappiamo, l’effetto progestinico ed estrogenico di uno steroide può dirci qualcosa di molto importante riguardo ai suoi possibili effetti collaterali. Nel 2009 alcuni ricercatori olandesi hanno pubblicato una ricerca che potrebbe tornare utile agli utilizzatori di steroidi con un certo grado di attenzione verso la propria salute. (1)
Quanto più si sa su gli steroidi anabolizzanti, tanto più complessi essi ci appaiono. Se si inizia a studiare la chimica degli steroidi anabolizzanti si inizia a capire come le varie modifiche alla struttura della molecola abbiano lo scopo di impedire la conversione del AAS in un composto come l’Estradiolo o il DHT, mentre allo stesso tempo permettono all’AAS in questione di esplicare un maggiore effetto anabolizzante.
Prendiamo ad esempio il Nandrolone. Il Nandrolone differisce dal Testosterone per la mancanza di un metile in posizione C-19. Questa modifica conferisce al Nandrolone una bassa tendenza all’aromatizzazione, dal momento che l’enzima aromatasi converte questo composto più difficilmente ad estradiolo rispetto al Testosterone. Allo stesso tempo, la mancanza del gruppo metile in posizione C-19 del Nandrolone ne garantisce un effetto anabolizzante maggiore rispetto a quello del Testosterone.
L’assenza del gruppo metile in posizione C-19 conferisce al Nandrolone una maggiore capacità di legame al recettore degli androgeni di circa due volte rispetto al Testosterone. L’omissione del metile in C-19 rende ancora suscettibile il Nandrolone all’azione dell’enzima 5-alfa-reduttasi, ma il composto si converte in un debole metabolita, il Nor-DHT, con una assai debole azione androgena rispetto al classico DHT. Ciò rende il Nandrolone un composto con un valore androgeno basso (37 in rapporto al testosterone 100/100). Il Testosterone si converte facilmente in DHT, e il DHT è quasi del tutto privo di qualità anabolizzanti ma è fortemente androgeno, e il DHT può legarsi al recettore degli androgeni 3 volte meglio del Testosterone.
Negli anni Ottanta, tuttavia, si scoprì che il Nandrolone possedeva ancora effetti collaterali femminilizzanti, nonostante converta in estrogeni al 20% del Testosterone. A dosi leggermente superiori a quelle terapeutiche, gli uomini possono sviluppare ginecomastia con l’uso del Nandrolone. Questo effetto è probabilmente dovuto al fatto che il Nandrolone può legarsi al sito recettore dell’estradiolo. Con l’assenza del gruppo metile in C-19 il Nandrolone strutturalmente è simile ad un estrogeno.
Divenne anche chiaro che, il Nandrolone assunto a dosi leggermente superiori alle normali dosi terapeutiche sopprime la produzione endogena di Testosterone in misura maggiore rispetto alla somministrazione di Testosterone esogeno. Questo avviene perché il Nandrolone, privato del gruppo metile in posizione C-19, è affine al legame con il recettore del progesterone. L’effetto combinato androgeno-estrogeno-progestinico del Nandrolone, fa sì che lo steroide abbia un effetto multiplo a livello ipotalamico, sopprimendo marcatamente la produzione di Testosterone endogeno. A causa dello stesso meccanismo gli utilizzatori di Nandrolone possono diventare temporaneamente impotenti. Ricordiamoci che il nandrolone ha dimostrato in diversi studi di avere un’azione non irrilevante a livello cerebrale e del SNC. In studi su animali il Nandrolone si è anche dimostrato più dannoso sui vasi sanguinei del cuore rispetto al Testosterone.
La storia diventa ancora più complessa. Nel 21 ° secolo divenne chiaro che i recettori steroidei nelle cellule – e quindi nelle cellule muscolari – lavorano insieme. Il segnale che il recettore degli androgeni riceve, dopo aver formato un complesso con uno steroide anabolizzante, da l’imput per la crescita muscolare e per l’aumento della forza mentre la cellula, contemporaneamente, riceve stimoli attraverso il recettore dell’estradiolo e del progesterone. Questa idea è stata il punto di partenza della tesi di Barry Blankvoort. [Development of an endogenous androgen receptor-mediated luciferase expression assay for interactive androgenic action, Wageningen 2003] Se avete letto fino a questo punto avrete certamente capito come cicli e steck diversi presentano effetti variabili a seconda della combinazione delle molecole presenti in essi. E’ interessante notare come sia lo stesso meccanismo attraverso il quale il Nandrolone esercita così tanti effetti collaterali a rendere questo composto un anabolizzante abbastanza efficace nell’aumento della massa muscolare anche se, oggi, non sempre raccomandabili.
Per quanto riguarda la mancanza del gruppo metile in posizione C-19 nel Nandrolone, si applica a diverso grado e tipo a qualsiasi modifica che i chimici applicano ad una determinata molecola (con le ovvie differenze). Ogni modifica porta con se una serie di conseguenze sul funzionamento e gli effetti collaterali degli steroidi anabolizzanti. Quindi è ovvia conseguenza giungere alla conclusione che non vi è alcun steroide anabolizzante “perfetto”. Vi è al massimo un anabolizzante che analizzato individualmente presenta più pregi che difetti.
La conoscenza sulla funzionalità degli AAS a livello recettoriale può aiutare sia salutisticamente parlando che nella scelta di altri steroidi anabolizzanti da co-somministrare. Come mostra il grafico sottostante, che è stato creato da ricercatori della Amsterdam BioDetection Systems durante una ricerca per l’autorità antidoping WADA.
Le figure seguenti indicano la capacità e il grado di legame di alcuni steroidi al recettore degli androgeni [AR], al recettore per l’estradiolo [SER e ERB], al recettore del progesterone [PR] e al recettore dei glucocorticoidi [GR]. Il colore rosso indica una forte interazione recettoriale, il viola un’interazione leggermente inferiore, il blu un’interazione limitata e il nero la mancanza di interazione.
I ricercatori hanno determinato l’attività degli steroidi utilizzando delle cellule geneticamente modificate, che si “illuminano” se i loro recettori sono stimolati. Tuttavia, i ricercatori hanno utilizzato cellule non molto particolari. Le piccole cellule a volte agiscono in modo strano.
Queste cellule “suonano l’allarme” alcune volte con uno steroide anabolizzante che si può assumere a dosi considerevoli mentre altre volte, senza che nulla accada, fanno lo stesso e lo fanno a volte anche quando non sta accadendo nulla, mentre i loro recettori sono stimolati da un anti-androgeno. Si dovrebbero osservare solo i colori che indicano interazioni massime e non altro. Ma, comunque sia, il lavoro svolto dai ricercatori olandesi ci può aiutare a dedurre alcune cose interessanti.
Per esempio:
- Se decidete di acquistare del Norclostebol, state attenti ai possibili effetti collaterali estrogenici.
- Il Methandriol fa quasi nulla con il recettore degli androgeni. È il ligando meno efficace per il recettore che i ricercatori hanno misurato, mentre il Mibolerone era il più efficace.
- L’Halotestin è inaspettatamente affine al recettore del progesterone e presenta qualche azione con il recettore dei glucocorticoidi.
- Il MENT (Trestolone) presenta una interazione significativa per il recettore degli androgeni, degli estrogeni e del progesterone, con un moderato effetto sui recettori glucocorticoidi.
- Stranamente da quello che si sente dire, il Trenbolone non mostra interazione con i recettori glucocorticoidi.
Date un occhiata alle seguenti tabelle e scoprirete altre cose interessanti su AAS e legami recettoriali
Gabriel Bellizzi
Fonte:
1- Anal Chim Acta. 2009 Apr 1; 637 (1-2) :247-58.