Insulina, Ricarica dei Carboidrati e Pre-Gara.

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Insulina. Forse il farmaco per il miglioramento delle prestazioni più controverso utilizzato oggi nel BB’ing. La capacità dell’insulina di causare drammatici cambiamenti fisici in un breve lasso di tempo non ha rivali e rendono questo peptide uno dei pochi farmaci che potremmo definire “prescelti”. Per gli utilizzatori novizi, i guadagni di peso corporeo di 5-6Kg nelle prime 2 settimane non sono rari. L’Insulina è il principale ormone responsabile del trasporto dei nutrienti nelle cellule, possedendo la capacità di massimizzare la risposta anabolica, aumentare l’accumulo di glicogeno, e tutto ciò al di là dei limiti naturali. Queste sono le funzioni principali che hanno fatto sì che questo peptide sia diventato noto nella comunità del bodybuilding.

In realtà, l’insulina è stata spesso soprannominata come il “più potente ormone anabolizzante sulla Terra”, ma in questo articolo la nostra attenzione non si concentrerà intorno al ruolo dell’insulina nel processo di crescita muscolare, ma piuttosto sulla sua capacità di perfezionare il fisico in vista di un’esibizione sul palco massimizzando la pienezza muscolare mentre, allo stesso tempo, si riduce al minimo il rischio di “sporcarsi”.

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Essendo la pienezza muscolare un fattore determinante nel livello della condizione fisica  generale, ha senso l’uso dell’insulina  per massimizzare questo aspetto chiave. Il mancato ottenimento di una adeguata pienezza muscolare o, peggio ancora, arrivare sul palco piatti, farà precipitare il rendimento globale delle performance durante l’esibizione. Se un BBr raggiunge una condizione nella quale si presenterà sgonfio, con i livelli di glicogeno e acqua intramuscolare  ridotti, ciò causerà un calo delle dimensioni complessive. In secondo luogo, una diminuzione della durezza muscolare e della densità si manifesterà come conseguenza, rendendo l’aspetto del  BBr  più morbido di quello che in realtà è. Anche la separazione muscolare svanirà, dal momento che i muscoli svuotati e piatti non premeranno con forza contro la pelle, facendo apparire la pelle più spessa rendendo le striature altrimenti nitide nascoste alla vista.  Infine, una condizione dove i muscoli appaiono piatti e la pelle più spessa, tutto ciò può facilmente essere scambiato per ritenzione idrica sottocutanea, in quanto gli effetti di entrambe le situazioni sono spesso simili.

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Una ricarica mal calcolata può divenire similmente disastroso in termini di aspetto sul palco. Mesi di duro lavoro possono essere rovinati in pochi giorni a causa di un errore di calcolo, ritrovandosi con un aspetto morbido e acquoso. Anche con tutti i possibili rischi presenti in molti di questi interventi dell’ultimo minuto, molti BBr sono ancora disposti ad assumersi tali rischi, al fine di migliorare le loro condizioni anche di una piccola percentuale. La ricerca di quella combinazione elusiva di massima pienezza muscolare e massima disidratazione cutanea è il Santo Graal di tutti BB’rs competitivi. Non molti saranno in grado di raggiungere questo aspetto in un qualsiasi esibizione e il più delle volte non ci riuscirà nessuno.

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Eppure, c’è un composto che è possibile utilizzare per aumentare le possibilità dell’atleta di raggiungere questo obiettivo: questo composto è l’insulina. Mentre molti conoscono questo farmaco come una tipica molecola  off-season per la massa, il valore dell’insulina si estende oltre il solo ottenimento del tessuto muscolare. Ha la capacità di massimizzare la pienezza muscolare una volta sul palco, mentre allo stesso tempo riduce al minimo le probabilità di “sporcarsi”. È opinione comune che l’insulina è in grado di aumentare la pienezza muscolare attraverso un aumento del glicogeno e della ritenzione di liquidi per via intramuscolare, ma ciò che è meno noto è che questa maggiore capacità di immagazzinare glicogeno diminuisce le probabilità che si verifichino problemi di grasso e ritenzione sottocutanea temuti se il BB’r consumerà troppi carboidrati durante la ricarica pre-contest. L’aggiunta di insulina nel proprio programma di ricarica dei carboidrati pre-contest aumenta efficacemente la capacità di assorbimento delle cellule muscolari, permettendo loro di immagazzinare grandi quantità di glicogeno e, di conseguenza, acqua. Pertanto, una quantità di carboidrati che avrebbe potuto “sporcare” l’atleta  in circostanze normali potrebbe essere irrilevante quando si usa insulina. Per coloro che hanno esperienza precedente con questo farmaco, l’insulina può essere aggiunta efficacemente per questo scopo.  

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In generale, i BB’rs che sono entrati nelle fasi finali della preparazione alla gara sono da  moderatamente a gravemente in deplezione di glicogeno. In queste circostanze, la prima priorità dell’insulina sarà la ri-sintesi delle riserve di glicogeno muscolare. Tuttavia, l’insulina è a volte evitata durante la fase di ricarica dei carboidrati a causa di un falso timore derivante dalla convinzione che l’insulina, essendo anche un ormone lipogenico, possa causare nell’individuo un aumento del grasso corporeo. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Il ruolo dell’insulina nell’immagazzinare calorie sotto forma di grasso corporeo avviene solo nei momenti di eccesso calorico, non quando l’individuo ha subito mesi di restrizione calorica e sta vivendo una grave deplezione di glicogeno. Qualsiasi timore per quanto riguarda la capacità dell’insulina di mettere in pericolo il condizionamento attraverso il deposito di grasso corporeo in questa fase, deve essere letteralmente sradicato.

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Attraverso la capacità dell’insulina di promuovere l’accumulo di glicogeno nel tessuto muscolare, le possibilità di ottenere una condizione con muscoli pieni e pelle sottile il giorno del concorso sono nettamente migliorate. Come? Come accennato in precedenza, con l’aumento dei livelli di glicogeno nel muscolo,  vi è un aumento concomitante della ritenzione idrica intramuscolare. Per ogni grammo di glicogeno accumulato nel muscolo, esso si porta dietro la bellezza di circa 3 grammi  supplementari di acqua. Non solo questo aumenta marcatamente il grado di ritenzione idrica intramuscolare ma è anche  il modo principale in cui l’insulina aumenta la pienezza muscolare, ed è il meccanismo principale attraverso il quale l’insulina migliora le possibilità del BB’r di essere in condizioni ottimali (muscoli pieni e pelle asciutta), e l’acqua sottocutanea, non pertinente alle funzioni vitali, verrà trasportata nel tessuto muscolare attraverso gli effetti delle sostanze nutritive trasportate dall’ insulina.

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Un altro vantaggio dell’uso dell’insulina in questa fase è la sua capacità di aumentare l’assorbimento dei “volumizzatori  muscolari”, come la creatina, nel tessuto muscolare. Con l’uso della creatina, la preponderanza della dimensione del muscolo guadagnato è dovuta alla ritenzione idrica intramuscolare, mentre solo una piccola parte è dovuta allo stoccaggio della creatina stessa. In modo simile al glicogeno, per ogni grammo di creatina immagazzinata nel tessuto muscolare, è “tirata” nel muscolo acqua supplementare. Per questo motivo, qualsiasi sostanza capace di aumentare lo stoccaggio della creatina oltre i normali limiti fisiologici avrà effetti desiderabili sulla pienezza muscolare, così come la secchezza cutanea, dal momento che una parte dell’acqua sottocutanea verrà trasferita da quella regione al muscolo. Il risultato finale saranno muscoli più grandi e potenzialmente più asciutti. Indipendentemente dal fatto che stiamo parlando di creatina o di altri volumizzatori delle cellule muscolari, la capacità dell’insulina di influenzarne positivamente l’assorbimento è un altro modo in cui questo peptide controverso può contribuire a migliorare le condizioni dell’atleta sul palco.

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E’ nella natura del  BB’r serio cercare sempre di manipolare qualsiasi variabile che potrebbe condurre a miglioramenti nella propria condizione. A tal fine i BB’rs hanno l’abitudine di utilizzare diuretici nel tentativo di raggiungere questo obiettivo. Mentre i diuretici possono infatti essere efficaci per eliminare l’acqua extracellulare, portano con sé un grado significativo di rischio quando si tratta del proprio aspetto. Nel tentativo di raggiungere la tanto agognata condizione “asciutta” attraverso l’uso di diuretici, molti BB’rs si sono invece presentati sul palco piatti. Questo è il rischio che molti si accollano quando usano i diuretici. Certo, molto di questo avviene a causa dell’ignoranza nel non sapere come gestire correttamente questi farmaci, ma a prescindere da come abile un individuo possa essere in questo campo, resta il fatto che i diuretici non potranno  mai espellere  l’acqua solo dalla regione sottocutanea; essi dovranno anche espellere l’acqua direttamente dal tessuto muscolare. Ciò significa che i diuretici possono sempre causare una perdita di pienezza muscolare. In che misura ciò avvenga può variare da impercettibile a estrema. Mentre i diuretici probabilmente manterranno un posto all’interno dell’arsenale pre-gara dei BB’rs per gli anni a venire, l’insulina può servire sia come una legittima alternativa, così come coadiuvante nel raggiungimento di questi obiettivi.

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L’utilizzo dell’insulina per raggiungere l’obiettivo di una condizione in cui i muscoli sono pieni e asciutti non pone molte difficoltà all’atleta esperto,  ma prima di andare avanti vorrei sottolineare il fatto  che non sto sostenendo o suggerendo a nessuno di usare l’insulina per questo scopo, o altri, anche perché l’essere in grado di utilizzare l’insulina in modo sicuro  richiede un grado di competenza superiore a quella necessaria per l’uso di altri farmaci…e in pochissimi ce l’hanno. Il fattore di rischio lo richiede. La competenza d’uso dell’insulina in questa circostanza (pre-gara) è ancora più importante, dal momento che la maggior parte dei BB’rs  che sono ad una settimana dalla loro gara hanno ridotto in modo significativo i loro carboidrati a tal punto da aver  migliorato ulteriormente la sensibilità all’insulina, richiedendo una maggior cura della dose di insulina da utilizzare; una cautela da non sottovalutare.

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Ci sono molti modi in cui si può utilizzare l’insulina per massimizzare il processo di sintesi del glicogeno, ma uno dei metodi più semplici e più sicuri comporta l’aggiunta di una piccola quantità di insulina ad ogni pasto glucidico fino a che i livelli di glicogeno siano sufficienti; quanto basta per far penetrare i carboidrati ingeriti in modo efficace nel tessuto muscolare. Anche se con l’uso dell’insulina durante una ricarica di carboidrati permette di aumentare la quantità di carboidrati che si possono consumare senza rischiare di “sporcarsi”, non è saggio consumare più carboidrati di quanto si farebbe normalmente durante una classica ricarica. Questo farà sì che l’acqua richiamata non vada ad accumularsi da alcuna parte se non all’interno del tessuto muscolare. La risposta all’uso dell’insulina varia da persona a persona a seconda della sensibilità all’insulina, così come la risposta alla quantità di carboidrati consumati.

Includendo l’insulina in una fase di ricarica dei carboidrati, la maggior parte delle persone saranno in grado di presentarsi in gara con un aumento di peso pari a 1,5-2Kg di qualità in più di quanto sarebbe stato loro possibile senza l’uso di Insulina: un aspetto “pieno e asciutto” se ogni fattore viene gestito con le adeguate modalità.  

Gabriel Bellizzi

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