
Un mix di Resveratrolo e Quercetina può avere un doppio effetto dimagrante. Secondo uno studio in provetta fatto presso la University of Georgia, un mix di Quercetina e Resveratrolo bloccano la crescita delle cellule adipose portando ad un consumo maggiore dei grassi. Inoltre questo mix uccide le cellule grasse adulte. (1)
La Quercetina, che si trova… naturalmente nel tè verde, nel vino rosso, nelle mele e nelle cipolle, stimola il rilascio del grasso dalle cellule adipose e ha un effetto moderatamente stimolante sul metabolismo. Il Resveratrolo ha effetti piuttosto simili: inibisce anche l’assorbimento del grasso da parte delle cellule adipose.(2) Il Resveratrolo induce le cellule a produrre più energia stimolando i mitocondri, aumentando così il consumo di energia.
I ricercatori hanno voluto sapere quale effetto potesse avere una combinazione di Resveratrolo e Quercetina. Così hanno messo giovani cellule adipose in una provetta aggiungendovi concentrazioni crescenti di Quercetina [Q] e Resveratrolo [R]. La figura mostra l’effetto che hanno le sostanze sulla quantità di acidi grassi immagazzinati dalle cellule adipose. I dati si riferiscono alle concentrazioni in micromoli.

Le sostanze hanno bloccato la proteina PPAR-gamma. Si tratta di un sensore che segnala alle cellule adipose la presenza di acidi grassi nelle vicinanze.
I ricercatori hanno ripetuto l’esperimento con cellule adipose adulte osservandone la vitalità. Le sostanze hanno ucciso le cellule.

Il mix di Quercetina e Resveratrolo hanno indotto le cellule adipose a suicidarsi – almeno i ricercatori hanno trovato i classici indici di suicidio cellulare: più citocromo C e i filamenti di DNA più sciolti. Il Citocromo C si trova nei mitocondri. Se lo si trova nel liquido cellulare allora c’è qualcosa che non va nella cellula.
I ricercatori che hanno svolto lo studio sono medici veterinari. Comunque, i ricercatori hanno affermato che “questi risultati suggeriscono che somministrare Resveratrolo e Quercetina, specialmente in combinazione, può avere un potenziale per essere utilizzata per regolare il ciclo di vita degli adipociti.”
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
1- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18433793
2- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2596873/
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
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