L’aspettativa di vita cresce se nel corpo vengono sintetizzati più ormoni anabolizzanti – e meno catabolici . I ricercatori della Harvard Medical School hanno raggiunto questa conclusione dopo aver eseguito uno studio molecolare epidemiologico su 925 uomini e donne di età superiore ai 54 anni. (1)
Cortisolo
I ricercatori hanno utilizzato i dati che sono stati …raccolti nel Taiwanese Social Environment and Biomarkers of Aging Study. Per tale progetto gli scienziati hanno misurato la concentrazione degli ormoni IGF-1, DHEA e cortisolo e la proteina infiammatoria interleuchina-6 nel sangue di 925 abitanti Taiwan. I ricercatori hanno anche misurato la lunghezza dei telomeri del DNA di globuli bianchi del sangue dei soggetti dello studio.
Più sono brevi i telomeri, più probabilmente risulterà breve la durata dell’aspettativa di vita.
DHEA
I soggetti dello studio con livelli inferiori di IGF-1 e DHEA presentavano telomeri più corti. I rapporti però non erano statisticamente significativi.
I soggetti che avevano livelli elevati di Cortisolo presentavano telomeri più corti. Come ben sappiamo, il Cortisolo è rilasciato in grandi quantità in condizioni di stress fisico e psicologico, e ha un effetto catabolico. Comunque, nemmeno questo rapporto era statisticamente significativo.
I ricercatori hanno poi esaminato la relazione tra gli ormoni anabolizzanti [IGF-1 e DHEA] e il catabolico Cortisolo [A / C sintesi squilibrio]. La relazione tra questo rapporto e la lunghezza dei telomeri era statisticamente significativa.
Un altro rapporto che si è rivelato statisticamente significativo è stato quello tra interleuchina-6 [IL-6] – una proteina infiammatoria che viene rilasciata in grandi quantità quando un soggetto è in sovrallenamento o quando si è soggetti a stress psicologico – e la lunghezza dei telomeri. Maggiore era la sintesi di IL-6 nei soggetti dello studio e minore era la lunghezza dei loro telomeri. Tra l’altro, era già noto che l’aumento della sintesi delle proteine infiammatorie come IL-6 e TNF-alfa diminuisce la lunghezza dei telomeri.(2)
“In sintesi, in questo studio basato sulla popolazione di adulti più anziani di Taiwan, abbiamo scoperto che alti livelli di IL-6 sono stati associati con una ridotta lunghezza dei telomeri, e una misura del A / C sintesi squilibrio più elevato è stata associata con una maggiore probabilità di avere una breve lunghezza dei telomeri “, scrivono i ricercatori. “Gli sforzi per far fronte ai livelli biochimici anabolici e catabolici in ambienti clinici possono contribuire alla nostra capacità di individuare le condizioni negative per la salute associati alla lunghezza dei telomeri e potenzialmente individuare meccanismi per diminuire e curare le conseguenze legate a queste condizioni.”
I ricercatori si occupano di persone che soffrono di depressione, ma i loro risultati possono anche essere di interesse per gli atleti. Potrebbero gli atleti soggetti al sovrallenamento su una base a lungo termine essere interessati per questo ad una diminuzione dell’aspettativa di vita? E potrebbero gli interventi che riducono la sintesi di Cortisolo (3) o stimolano/sostituiscono la sintesi degli ormoni anabolizzanti (4) contribuire a prolungare l’aspettativa di vita degli atleti?
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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