2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol – un AAS strutturalmente eccentrico –
2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol
Il mio interesse per la biochimica, per la nutrizione, l’allenamento e per le sostanze ergogeniche mi spinge ad una continua ricerca tra la letteratura scientifica ad oggi esistente. Dalle mie primissime pubblicazioni è noto anche il mio interesse verso i PED (Performance-Enhancing Drugs) e le loro applicazioni in diverse discipline sportive. Ed è stato proprio questo lato della mia ricerca che di recenti mi ha portato ad imbattermi in uno studio del 1969 realizzato dai già citati (in passati articoli) ricercatori dell’Università della California presso San Francisco Manfred Wolff e Galal Zanati, gli stessi che pubblicarono le ricerche su composti steroidei con modifiche strutturali comprendenti l’aggiunta di atomi di ossigeno. Nella pubblicazione del 1969 Wolff e Zanati descrivono un composto anabolizzante rassomigliante al Testosterone ma con modifiche strutturali che lo rendono decisamente particolare.[1]
Nella pubblicazione del 1969, apparsa sul Journal of Medicinal Medicine, Wolff e Zanati descrissero il 2-thia-A-nor-5-α-androstan-17β-ol. I prefissi ‘2-thia’ e ‘A-nor’ indicano la tipicità strutturale di questa molecola. Si potrebbe descrivere come una molecola di Testosterone il cui anello A viene tagliato e sostituito da un atomo di zolfo.
I ricercatori hanno realizzato tre analoghi della molecola: una versione non esterificata, una legata all’estere Acetato e una ad un estere Propionato. In uno studio sugli animali, hanno testato quei composti con il test di Hershberger. E’ possibile avere mggiori informazioni su questo composto cliccando qui.
Wolff e Zanati riportarono che la molecola non legata all’estere (12) e quella legata all’estere Propionato (14) hanno attività comparabili, mentre la molecola legata all’Acetato (13) è significativamente più attiva. Tutti i parametri misurati mostrano aumenti. Sulla base di dati dose-risposta su test simili sul Testosterone, la potenza del composto (13) è nell’ordine di quella del Testosterone.
La seguente immagine schematica è semplificata ma permette di capire maggiormente ciò che è stato appena detto.
Purtroppo, le informazioni su questa molecola sono ben poche e la sua potenza descritta come paritaria a quella del Testosterone non suscita così tanto interesse. La mancanza di ulteriori studi approfonditi (soprattutto sull’uomo) non permette una valutazione oggettiva e completa di questo bizzarro anabolizzante.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
Quindi il nostro atteggiamento nei confronti di chi e’ impegnato nello scientismo speculativo, e’ essenzialmente di critica e avversione. Il Nostro tradizionale antagonismo fa sì che non subiamo la contaminazione del marketing e, ogniqualvolta si scatena un dibattito su questioni biotecnoiogiche, non manchiamo di porci al di sopra delle parti discutendo dei problemi ai massimi livelli.
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CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
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