Quanto sono realmente efficaci gli AAS nello stimolo della crescita muscolare?
Riportare in sintesi il contenuto di un vecchio studio che prende in esame l’uso di dosi sovra fisiologiche di Testosterone per rispondere a tale quesito potrebbe sembrare al quanto superfluo. Ma, in realtà, per il suo spettro d’analisi, non risulta affatto superfluo o scontato per farsi un idea del potenziale di questi abusati composti.
Il seguente grafico riporta i dati conclusivi dello studio pubblicato nel 1996.(1)
Fonte immagine(2).
Lo studio è stato suddiviso in tre periodi distinti:
Un periodo di controllo di 4 settimane;
Un periodo di trattamento di 10 settimane;
Un periodo di recupero di 16 settimane.
Durante il periodo di controllo di quattro settimane, ai soggetti dello studio è stato chiesto di non sollevare pesi o di impegnarsi in un intenso esercizio aerobico.
I soggetti presi in esame (43 uomini allenati per la forza) sono stati suddivisi in quattro gruppi:
No esercizio più placebo
No esercizio più 600mg di Testosterone Enantato a settimana
Esercizio più placebo
Esercizio più 600mg di Testosterone Enantato a settimana
I soggetti del gruppo “Esercizio più placebo” e “Esercizio più 600mg di Testosterone Enantato a settimana” sono stati sottoposti ad un programma di allenamento con i pesi su 3 giorni a settimana per 10 settimane.
Due settimane prima del giorno 1, ai soggetti dello studio (di tutti e 4 i gruppi) è stato chiesto di seguire una dieta giornaliera standard contenente 36kcal per Kg di peso corporeo, con una quota proteica pari a 1,5g per Kg e un assunzione del 100% della dose giornaliera raccomandata di vitamine, minerali e oligoelementi. La conformità con la dieta è stata verificata ogni quattro settimane con registrazioni di tre giorni del consumo di cibo. L’introito alimentare è stato aggiustato ogni due settimane sulla base dei cambiamenti nel peso corporeo.
Dei 43 soggetti reclutati per lo studio, 3 sono usciti durante la fase di trattamento: 1 a causa di problemi di conformità, 1 perché faceva uso di droghe illegali rilevate dallo screening di routine e 1 a causa di un incidente automobilistico. Quaranta uomini hanno completato lo studio: 10 nel gruppo placebo, nessun esercizio; 10 nel gruppo Testosterone, nessun esercizio; 9 nel gruppo placebo più esercizio; e 11 nel gruppo di Testosterone più esercizio.
La cosa che può stupire maggiormente vagliando i risultati dello studio è che il gruppo che non si è allenato e ha ricevuto la somministrazione settimanale di Testosterone per dieci settimane ha avuto un guadagno di massa muscolare maggiore rispetto al gruppo che si allenava e veniva trattato con il placebo (3,2 vs 2kg).
I restanti risultati sono decisamente prevedibili, con il gruppo sottoposto ad allenamento e alla somministrazione di Testosterone che presenta i guadagni maggiori in termini di massa muscolare (6,1kg).
La forza muscolare espressa nel beach-press e negli squat non ha mostrato cambiamenti significativi nel corso del periodo di 10 settimane nel gruppo placebo senza esercizio. I soggetti del gruppo Testosterone senza esercizio e quelli del gruppo placebo più esercizio hanno avuto aumenti significativi nel carico massimale negli esercizi di squat, con una media rispettivamente del 19% e del 21%. Allo stesso modo, la forza media nella bench-press è aumentata in questi due gruppi rispettivamente del 10% e dell’11 %. Nel gruppo Testosterone più esercizio, l’aumento della forza muscolare durante l’esercizio di squat (38%) è stato maggiore rispetto a quello di qualsiasi altro gruppo, così come l’aumento della forza nella bench-press (22%).
Nota interessante: Nessuno dei soggetti presi in esame (tutti e quattro i gruppi) ha mostrato cambiamenti nell’umore nel comportamento.
Non fraintendetemi, con questo nessuno vuole affermare che gli atleti che assumono farmaci non si allenino duramente. Loro fanno e come. In realtà, gli atleti supplementati chimicamente tendono ad allenarsi più intensamente in senso assoluto, anche a causa delle maggiori capacità di recupero offerta dall’uso di AAS.
Per fare una sintesi di quanto esposto e rispondere alla domanda iniziale: quanto sono efficaci gli AAS nello stimolo della crescita muscolare? Beh, la loro efficacia è indubbia anche se le variabili sul espressione di tale efficacia sono legate essenzialmente alla base genetica dell’utilizzatore.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
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CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
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