VACCINO ANTI INFLUENZALE E LIVELLI DI TESTOSTERONE
Testosterone
Se il sistema immunitario deve adattarsi a contrastare un agente patogeno, il livello di Testosterone cala. Questo è anche quello che accade se ci si sottopone a vaccino contro un virus, come riportato dai ricercatori dell’University of California a Santa Barbara. Gli studenti che hanno ricevuto il vaccino anti influenzale hanno sperimentato una leggera riduzione dei livelli di Testosterone per circa due settimane dopo l’inoculazione. (1)
Come tutti sanno bene, il Testosterone è un ormone anabolizzante. Quanto più alto è il livello di Testosterone, più il corpo è orientato alla riproduzione e alla crescita muscolare e meno sul sistema immunitario.
Ma il sistema immunitario ha bisogno di energia. Il sistema immunitario è alla continua ricerca di nuovi “intrusi” nel sistema e quando li trova attiva una categoria di cellule in grado di combatterli. Cosa che costa energia: un livello di androgeni elevato è negativo per il sistema immunitario in quanto gli androgeni “sottraggono” energia per il sistema immunitario.
Ecco un motivo per il quale naturalmente si producono solo quantità limitate di androgeni. La natura non è stata gentile con gli individui che sintetizzano elevate quantità di androgeni.
Questa è la teoria almeno. Ma regge con la realtà?
I ricercatori americani hanno voluto verificare la teoria svolgendo un esperimento con un gruppo di circa quaranta studenti. Gli studenti hanno ricevuto un vaccino anti influenzale. Un vaccino contiene un agente patogeno inattivato, che non fa ammalare realmente il soggetto al quale viene inoculato, ma stimola il sistema immunitario a dare il via alla produzione di un nuovo tipo di cellule immunitarie. Ciò consente alla persona di combattere la malattia se sono esposti al vero virus. La vaccinazioni è come se dessero al sistema immunitario un corso intensivo di adattamento, che costa al corpo meno energia rispetto al dover combattere un’infezione da parte del agente patogeno “originale”.
I ricercatori hanno misurato i livelli di Testosterone di venti studenti prima che questi venissero sottoposti a vaccino anti influenzale, e hanno ripetuto il controllo due settimane dopo. Hanno fatto i medesimi esami con un gruppo di controllo che non aveva ricevuto vaccinazioni. I risultati hanno mostrato un leggero calo dei livelli di Testosterone nei soggetti ai quali era stato somministrato il vaccino anti influenzale.
I ricercatori presumono che un’infezione reale avrebbe avuto un effetto maggiore sul livello di Testosterone, ma i risultati dell’esperimento hanno per lo meno confermato la loro teoria: “I risultati attuali suggeriscono che l’esposizione ad agenti patogeni può causare una diminuzione del Testosterone, presumibilmente come mezzo per dare priorità all’investimento energetico verso il miglioramento delle risposte immunitarie rispetto alla riproduzione”.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
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CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
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