
Non c’è dubbio che l’attenzione negativa sugli AAS dei media sia esagerata, ma ci sono cose che per principio non vanno ignorate. Di tanto in tanto gli utilizzatori di steroidi manifestano un aumento esponenziale dell’aggressività (la famosa “Roid-Rage”) e finiscono per ricorrere alla violenza. Fortunatamente la maggior parte degli utilizzatori non presentano sensibilità a questo effetto, come è stato scoperto da psichiatri americani nel 2000. Secondo il loro studio, solo il 4% dei culturisti che fanno uso di steroidi sono sensibili agli effetti psichiatrici degli androgeni. (1)
Che gli steroidi possono aumentare l’aggressività è un fatto noto. Ma quanto è grave ciò? Più aggressività non significa necessariamente che se stai avendo una brutta giornata commetti un omicidio. Lo psichiatra Harrison Pope ha voluto sapere come molti frequentatori di palestra utilizzatori di steroidi possano, in teoria, “impazzire” a causa dell’assunzione di AAS.
Il dottor Pope ha reclutato 50 uomini utilizzatori di steroidi per il suo esperimento. Per sei settimane ha somministrato ai suoi soggetti di studio una dose settimanale di 600 mg di Testosterone Cypionato della Upjohn. Il dottor Pope ha fatto compilare ai soggetti di studio dei questionari destinati a rilevare i segni di mania. Una mania è descritta come una condizione di stimolo, in cui le persone selvaggiamente sopravvalutano le proprie capacità e l’importanza dei propri sentimenti. Gran parte dell’aggressività relativa all’uso degli steroidi è associata con gli utilizzatori che hanno tendenze maniacali.
Il dottor Pope ha utilizzato la Young Mania Rating Scale per identificare i segni di mania. Se il punteggio del soggetto è superiore a 20 nel test, è un caso disperato. Un punteggio tra 10 e 19 indica che ha dei problemi, ma non c’è bisogno che venga rinchiuso.
Dei 50 culturisti che il dottor Pope ha studiato, 42 non hanno reagito psicologicamente al Testosterone. Il loro punteggio YMRS era talvolta aumentato di una quantità molto piccola, ma nulla di significativo. La figura seguente rappresenta un tipico non-responder.

La barra orizzontale nera (vedi immagine) rappresenta il trattamento con Testosterone. La barra orizzontale bianca invece rappresenta un falso trattamento ormonale.
Se si estrapolano le cifre, poi si nota che l’84% degli utilizzatori di steroidi non mostrano problemi psichiatrici con un’iniezione settimanale di 600 mg di Testosterone. Nel 12% per cento [6 soggetti di prova] qualcosa accade, ma i disordini non erano abbastanza gravi da richiedere un intervento. Questi erano i responder moderati. La figura seguente mostra che il loro punteggio YMRS è aumentato durante lo studio, ma non ha raggiunto il punto di rottura critica del punteggio 20.

In 4% [2 soggetti di prova] degli utilizzatori di steroidi ha mostrato problemi significativi. La figura seguente mostra la curva di un responder marcato.

Il dottor Pope era in grado di prevedere quale dei suoi soggetti di prova avrebbe avuto una reazione psicologica negativa alle iniezioni di Testosterone. Il dottore ha scoperto anche che l’ereditarietà non sembra svolgere un ruolo in ciò. Undici dei 50 soggetti di prova provenivano da famiglie nelle quali era noto il verificarsi di disturbi dell’umore, ma nessuno degli 11soggetti in questione faceva parte dei 2 soggetti responder marcati o dei 6 responder moderati.
Quindi il dottor Pope conclude che solo il 4% degli utilizzatori di steroidi avrà una tendenza a manifestare marcata aggressività a causa dell’assunzione di AAS. Il 4% non sembra molto, ma è abbastanza per essere preso in considerazione.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
http://archpsyc.ama-assn.org/cgi/content/abstract/57/2/133
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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