In medicina, il dosaggio prescritto in tutti i casi è di 1mg al giorno fino all’arresto della progressione della malattia. Quando viene utilizzato per mitigare gli effetti collaterali estrogenici dati dall’uso di AAS aromatizzabili, i Bodybuilders sono soliti assumere comunemente dosi da 0,5 mg a 1 mg di Anastrozolo al giorno. In alcuni casi mezza compressa (0,5 mg) ogni giorno è sufficiente per ridurre l’accumulo degli estrogeni. Quando viene utilizzato con androgeni fortemente soggetti ad aromatizzazione quali, per esempio, Methandrostenolone e Testosterone, ginecomastia e ritenzione idrica sono spesso bloccati in modo efficace. Inoltre, l’uso dell’Anastrozolo può diminuire la massa grassa, che può anche essere legata a livelli elevati di estrogeni. C’è da dire però che l’Anastrozolo, avendo un emivita di 46.8h circa, può essere assunto in alcuni casi anche a giorni alterni mostrando comunque un buon controllo sugli estrogeni. Si ricordi inoltre che, l’Anastrozolo ha mostrato di inibire gli estrogeni in soggetti di sesso maschile del 50%. (6)
Le atlete possono talvolta usare l’Anastrozolo, come l’Aromasin, per abbassare i livelli di estrogeni circolanti facilitando così la perdita di grasso in punti critici quali cosce e fianchi.
È degno di nota il fatto che il cibo non sembra influenzare l’assorbimento dell’Anastrozolo, così che il farmaco può essere assunto con o in prossimità dei pasti.
L’Arimidex è ampiamente disponibile nel mercato dei farmaci da prescrizione sia negli Stati Uniti che in molte altre nazioni (come l’Italia), venduto in compresse da 1mg. Si trova anche facilmente nel mercato nero.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
–William Llewellyn’s ANABOLICS, 9th ed.
3- History and Advancement of Anastrozole in the Treatment of Breast Cancer. Edited by Aman Buzdar & Michael Baum. RSM Press, February 2003
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
Quindi il nostro atteggiamento nei confronti di chi e’ impegnato nello scientismo speculativo, e’ essenzialmente di critica e avversione. Il Nostro tradizionale antagonismo fa sì che non subiamo la contaminazione del marketing e, ogniqualvolta si scatena un dibattito su questioni biotecnoiogiche, non manchiamo di porci al di sopra delle parti discutendo dei problemi ai massimi livelli.
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CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
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