Il Methylepitiostanolo (conosciuto commercialmente con i nomi di Epistane, Hemapolin, Havoc, Epi Plex, ecc…), (1) anche conosciuto come 17α-Methylepitiostanolo o 2α, 3α-epithio-17α-metil-5α-androstan-17β-olo, è uno steroide androgeno-anabolizzante sintetico (AAS) derivato 17α-metilato del Epitiostanolo, un AAS con azione antiestrogena utilizzato nel trattamento del cancro al seno in Giappone; e in modo simile al Mepitiostane (estere Epitiostanolo 17-methyloxycyclopentyl), è una versione attiva per via orale del Epitiostanolo.(2)
Il Methylepitiostanolo semplicemente non è altro che una forma modificata del Diidrotestosterone (DHT). Essa differisce dal DHT per:
1) l’aggiunta di un gruppo metilico in posizione C-17, che aiuta a proteggere lo steroide dal metabolismo epatico durante somministrazione orale e ne aumenta la refrattarietà di legame con le SHBG, e
2) la sostituzione del 3-cheto gruppo che conferisce alla molecola una maggiore potenza di legame che ne aumenta il potere Anabolizzante e Androgeno. Con la lunghezza del 2,3alpha-epithio, viene ridotta l’androgenicità relativa.
Il Methylepitiostanolo è stato descritto per la prima volta nel 1966, durante una serie di ricerche sulla modifica dell’anello-A dei derivati del Androstane.(3) Nello stesso anno è stata analizzata la sua potenza androgena e anabolizzante attraverso studi su ratti normali, dimostrando spiccate proprietà anabolizzanti con un potere androgeno tutto sommato contenuto. (3) I risultati del test sono stati probabilmente più simili a quelli del Desoxymethyltestosterone (Madol), anche se il Methylepitiostanolo mostra la metà del valore androgenico. Sebbene i risultati dei test sugli animali erano molto favorevoli, questo composto non arrivò fino al punto di essere testato su soggetti umani. Come successo per molti altri steroidi, il Methylepitiostanolo è stato esaminato ma non è stato mai immesso sul mercato dei farmaci da prescrizione. Per quarant’anni, del composto se ne sarebbero quasi perse totalmente le tracce, resistendo solo come elemento di interesse per la ricerca.
Il Methylepitiostanolo riemerse dall’oscurità della ricerca alla fine del 2006, quando una nuova società denominata Recomp Performance Nutrition ha introdotto il composto sul mercato statunitense dei prodotti OTC con il nome commerciale di Havoc. Viene venduto come prodotto OTC a causa del fatto che i brevetti del mercato degli integratori alimentari non sono strettamente regolamentati, e il composto in questione non è mai statao classificato (in particolare secondo la legge), come uno steroide anabolizzante. Mentre i regolamenti che impedirebbero la vendita di un nuovo farmaco non approvato come integratore alimentare esistono, non hanno lo stesso peso come le leggi sul controllo degli steroidi anabolizzanti, e sono da sempre non applicate in modo aggressivo. Il Methylepitiostanolo rimane in vendita a partire dal dicembre 2006, anche se il produttore dichiarò l’intenzione di interrompere la vendita del prodotto in breve tempo.
Il Methylepitiostanolo non è soggetto ad aromatizzazione, e ne possiede una attività estrogenica misurabile. Infatti, il suo analogo non metilato (Thioderon) è usato clinicamente per il suo effetto antiestrogenico intrinseco. Il Methylepitiostanolo mantiene una capacita antiestrogenica manifestando un legame particolarmente forte per i recettori estrogenici, con i quali il Methylepitiostanolo stabilisce un legame inverso, agendo in tal modo sia da SARM che da AI. Si noti che alcuni utilizzatori potrebbero manifestare letargia con l’uso di questo AAS, il che può essere dovuto, almeno in parte, alla sua tutto sommato bassa componente androgenica o alla sua azione anti-estrogenica. L’abbinamento di questa molecola con un androgeno aromatizzabile come il Testosterone dovrebbe risolvere, o per lo meno mitigare, questo problema.
Nonostante il suo “indice terapeutico” risulti nettamente a favore della componente anabolizzante, con il suo uso possono ancora manifestarsi effetti collaterali androgenici. Questi possono includere pelle oleosa, acne, aumentata crescita di peli sul corpo e sul viso e (in soggetti predisposti) alopecia androgenetica. Le donne possono sperimentare un approfondimento della voce, irregolarità mestruali, cambiamenti nella struttura della pelle, crescita di peli sul viso, e allargamento del clitoride. Il Methylepitiostanolo è uno steroide che mantiene tutto sommato una androgenicità relativa piuttosto contenuta, rendendo la comparsa di gravi effetti collaterali androgenici inferiore rispetto ad altri composti come il Testosterone, Methandrostenolone o il Fluoxymesterone. Si noti che il Methylepitiostanolo non è influenzato dall’enzima 5-alpha-reduttasi, quindi la sua androgenicità relativa non è influenzata dall’uso concomitante di finasteride o dutasteride.
Come precedentemente detto, il Methylepitiostanolo è un composto metilato in C-17. Questa alterazione protegge il farmaco dalla disattivazione epatica, permettendo ad una percentuale molto elevata della molecola l’entrata nel flusso ematico quando assunta oralmente. Come ben sappiamo, la metilazione in C-17 rende la molecola epatotossica. L’esposizione prolungata nel tempo o ad alte dosi di questo composto può causare danni epatici. Si consiglia di sottoporsi a controlli medici e ad esami del sangue regolari durante ogni ciclo per monitorare la funzionalità epatica e la salute generale. L’assunzione di AAS metilati in C-17 è comunemente limitata alle 6-8 settimane, nel tentativo di evitare un eccessivo stress epatico. L’uso di un integratore disintossicante epatico come il Liv-52 o l’Essentiale Forte è consigliato durante l’assunzione di AAS epatotossici.
Tutti gli AAS se assunti in dosi sufficienti per promuovere l’aumento della massa muscolare causano una soppressione del Testosterone endogeno. Senza l’intervento con sostanze Testosterone-stimolante, e una adeguata PCT, i livelli di Testosterone dovrebbero tornare alla normalità entro 1-4 mesi dalla cessione del farmaco. Si noti che un ipogonadismo ipogonadotropo prolungato può svilupparsi secondariamente all’abuso di steroidi, cosa che richiede un intervento medico.
Anche per il Methylepitiostanolo se ne consiglia l’assunzione lontano dai pasti in quanto studi hanno dimostrato che l’assunzione di uno steroide anabolizzante orale con cibo può diminuirne la sua biodisponibilità.(4) Questo è causato dalla natura liposolubile degli ormoni steroidei, che può permettere ad una parte del farmaco di sciogliersi con i grassi alimentari non digeriti, riducendo l’assorbimento dal tratto gastrointestinale. Per la massima biodisponibilità , questo steroide deve essere assunto a stomaco vuoto.
Il Methylepitiostanolo non è mai stato approvato per l’uso negli esseri umani. Linee guida di prescrizione non sono disponibili. Le dosi efficaci per via orale per scopi dopanti in ambito maschile si aggirano intorno ai 10-20mg al giorno. Nel tentativo di ridurre lo sforzo epatico, oltre all’utilizzo di un epato-protezione adeguata, si raccomanda di solito di limitare l’uso del farmaco a non più di 6-8 settimane. A questo dosaggio il farmaco apporta un effetto sulla massa magra moderatamente misurabile, che, a seconda di fattori dietetici e metabolici, può essere accompagnata da una misurabile perdita di grasso e un aumento della definizione. Dosi di 30 mg al giorno sono comunemente usate, tuttavia , data l’elevata potenza relativa dello steroide ciò può portare ad una significativa epatotossicità. Quando somministrato a queste dosi, solitamente la durata della somministrazione si limita alle 4-6 settimane massimo.
In ambito femminile, le dosi efficaci per via orale per scopi dopanti si aggirano intorno ai 5mg al giorno, per non più di 4-6 settimane nel tentativo di evitare un notevole sforzo epatico e la comparsa di effetti collaterali virilizzanti. Anche se l’androgenicità relativa di questo composto è tutto sommato contenuta, il Methylepitiostanolo è ancora in grado di causare effetti virilizzante con variabili basate sulla sensibilità soggettiva e la dose somministrata.
L’emivita del Methylepitiostanolo è di circa 8 ore.
Il farmaco è emerso su internet come un nuovo designer steroid nel 2009. [1] E ‘stato identificato nel 2015 in più di 30 prodotti venduti on-line che riportavano in etichetta la presenza del composto.[1] A partire dal 2015, il composto non è una sostanza controllata. [1] Tuttavia, Methylepitiostanolo potrebbe degradare in alcuni contenitori di prodotti in Desoxymethyltestosterone, che, al contrario, è una sostanza controllata. [1] [5] Methylepitiostanolo è segnalato per essere un pro-farmaco del Desoxymethyltestosterone. [6] Nel mercato nero e nei siti di supplementazione sportiva UK e USA, viene generalmente prodotto e venduto sotto forma di capsule o compresse per uso orale tipicamente al dosaggio di 10mg/cp.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
3-William Llewellyn’s ANABOLICS, 9th ed.
4-Anabolic Steroids and Sports Volume II. James E. Wright. Sports Science Consultants, Natick, MA 1982.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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