La Leucina e il flavonoide icariina – il principio attivo del “Horny Goat Weed” – aumentano il loro effetto sulle cellule adipose e muscolari se assunti insieme. Un mix che contiene dosi molto contenute di queste due sostanze aumenta la sensibilità all’insulina, l’ossidazione dei grassi e la sintesi mitocondriale, secondo uno studio svolto su animale e sponsorizzato da ricercatori americani pubblicato sul Diabetes, Metabolic Syndrome and Obesity.(1)
I ricercatori hanno svolto esperimenti in vitro su cellule muscolari e adipose, ma hanno anche svolto esperimenti con i topi. Lo studio con gli animali è durato 6 settimane. Alcuni dei topi hanno ricevuto del mangime standard ed erano del gruppo di controllo; al resto degli animali è stato dato mangime nel quale i ricercatori avevano aggiunto del grasso [HFD].
Ad alcuni dei topi del gruppo “HFD” è stata somministrata della leucina [Leu] mescolata con il loro cibo; agli altri animali è stato dato l’icariina [Icar] e ad un altro gruppo ancora è stato dato leucina e icariin. L’equivalente umano delle dosi che hanno usato equivale all’incirca a 2-3 g di leucina e 20-30 mg icariina al giorno. Entrambe le dosi sono estremamente contenute.
I ricercatori hanno anche effettuate esperimento con il sildenafil [Sild], il principio attivo di Viagra, ma in questo articolo non sono stati inclusi i risultati. Come per l’icariina, il sildenafil inibisce anche l’enzima PDE-5. I PDE-5 inibitori aumentano la concentrazione di monossido di azoto nel corpo.
In vitro, le cellule adipose e muscolari hanno “bruciato” più grassi quando sono state esposte alla leucina e all’icariina. Le cellule sono state esposte all’acido grasso palmitato.

Tuttavia, la supplementazione non ha inibito l’aumento di peso corporeo. I ricercatori ipotizzano che ciò potrebbe forse essere dovuto ad una durata troppo breve dell’esperimento.
La supplementazione con la combinazione di leucina e icariina ha potenziato l’effetto dell’insulina. Nel gruppo dei topi che erano stati ingrassati, la combinazione ha portato ad una diminuzione dei livelli di glucosio e di insulina. La figura seguente mostra questo. Inoltre, i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che la combinazione leucina-icariina ha potenziato l’assorbimento cellulare del glucosio e la sua combustione.
Nelle cellule muscolari dei topo, la combinazione leucina-icariina ha potenziato l’attività dei geni coinvolti nella combustione dei grassi, come il PPAR-alfa e la carnitina-palmitoiltrasferasi [CPT1B], come si può vedere nella figura qui sopra.
Nel fegato [e probabilmente anche nelle cellule adipose] dei topi, la combinazione di leucina e icariina ha inibito l’effetto dei geni coinvolti nella sintesi e nello stoccaggio da parte dell’enzima acido grasso sintasi [FAS] e del stearoil-CoA desaturasi-1 [SCD1] .
Maggiore è la combustione dei grassi e migliore è la funzione dell’insulina … il che solleva la questione se questa combinazione di leucina-icariina sia anche interessante per gli atleti di resistenza.
Questo studio non risponde a questa domanda. Tuttavia, i ricercatori hanno osservato che la combinazione leucina e icariina aveva effetto sull’aumento della sintesi mitocondriale nelle cellule muscolari in vitro.
Come sappiamo i mitocondri sono le centrali energetiche delle cellule. Se si aumenta il numero dei mitocondri nelle cellule muscolari, di conseguenza aumenta anche la capacità di resistenza.
La figura qui sotto mostra come i ricercatori pensano che leucina e l’icariina aumentino l’effetto l’una dell’atra.
Altri studi su animali hanno dimostrato che l’icariina estende l’aspettativa di vita. (2) Forse questo effetto potrebbe essere ulteriormente aumentato con la co-supplementazione della leucina?
Lo studio è stato finanziato dalla NuSirt Biopharma. [Nusirt.com] La NuSirt è stata istituita dal nutrizionista Michael Zemel [PubMed], che è stato anche leader del team di ricerca per questo studio. La NuSirt indaga sulle combinazioni di agenti farmaceutici e composti alimentari, destinati a combattere le malattie croniche e a ritardare i processi di invecchiamento.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
1- http://dx.doi.org/10.2147/DMSO.S82338
2- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22216122