Androgenico: 281
Anabolico: 1304
Standard: Methyltestosterone (orale)
Nome chimico: 4-Hydroxy-17alpha-methyl hydroxyestra4-ene-3-one
Attività Estrogenica: nessuna
Attività Progestinica: nessuna
Il Methylhydroxynandrolone (M4OHN,MOHN, MHN), noto anche come 4-idrossi-17α-metil-19-nortestosterone, nonché 4,17β-diidrossi-17α-methylestr-4-en-3-one, è un AAS attivo per via orale derivato dal 19-nortestosterone (nandrolone), dal quale differisce per la metilazione in C-17 e per l’aggiunta di un gruppo idrossile in C-4. MOHN non è mai stato approvato e commercializzato come farmaco da prescrizione.(1)
Il MOHN è il derivato 4-idrossilato del Normethandrone (17α-metil-19-nortestosterone), derivato 17α-metilato del Oxabolone (4-idrossi-19-nortestosterone), il 4-idrossilato e 17α-metilato derivato del Nandrolone (19- nortestosterone), e l’analogo 19-demetilato del Oxymesterone (4-idrossi-17α-methyltestosterone).
Il Methylhydroxynandrolone è stato descritto per la prima volta nel 1964, ed è stato sviluppato nel corso di una serie di indagini che hanno esaminato gli effetti della 4-idrossilazione su vari composti derivati dal Nandrolone. (2) Dal momento che la 4-idrossilazione inibisce la 5-alfa-riduzione della molecola, i derivati del Nandrolone con questo alterazione tendono ad essere più androgenici. Questa classe di molecole derivate dal Nandrolone sono, quindi, meno propense a causare effetti collaterali relativi al calo della libido da ridotta androgenicità, comune con gli esteri iniettabili del Nandrolone. La 4-idrossilazione apporta un altro effetto nei composti derivati dal 19-nortestosterone ai quali è applicata, e cioè una totale inibizione dell’affetto progestinico, assai tipico nel Nandrolone e suoi derivati come il Trenbolone; esistono comunque altri AAS non legati al 19-nortestosterone che presentano caratteristiche progestiniche.
Anche se la molecola presenta un “indice terapeutico” nettamente a favore della potenza anabolizzante, gli effetti collaterali androgeni sono comuni con questo composto. Questi possono includere pelle oleosa, acne, crescita di peli sul corpo e sul viso, e alopecia androgenetica. Le donne devono essere messe in guardia dai potenziali effetti virilizzanti di questo AAS. Questi possono includere approfondimento della voce, irregolarità mestruale, crescita di peli sul viso, e allargamento del clitoride. Inoltre, come già detto, l’enzima 5-alfa-reduttasi non metabolizza il Methylhydroxynandrolone, quindi la sua androgenicità relativa non è influenzata da finasteride o dutasteride.
Come precedentemente detto, il Methylhydroxynandrolone è un composto metilato in C-17. Questa alterazione protegge il farmaco dalla disattivazione epatica, permettendo ad una percentuale molto elevata della molecola l’entrata nel flusso ematico quando assunta oralmente. Come ben sappiamo, la metilazione in C-17 rende la molecola epatotossica. L’esposizione prolungata nel tempo o ad alte dosi di questo composto può causare danni epatici. Si consiglia di sottoporsi a controlli medici e ad esami del sangue regolari durante ogni ciclo per monitorare la funzionalità epatica e la salute generale. L’assunzione di AAS metilati in C-17 è comunemente limitata alle 6-8 settimane, nel tentativo di evitare un eccessivo stress epatico. L’uso di un integratore disintossicante epatico come il Liv-52 o l’Essentiale Forte è consigliato durante l’assunzione di AAS epatotossici.
Come risaputo, gli AAS possono avere effetti deleteri sul colesterolo sierico. Questo include una tendenza alla riduzione delle concentrazioni di colesterolo HDL (buono) e un aumento delle concentrazioni di colesterolo LDL (cattivo), cosa che comporta uno sbilanciamento dell’equilibrio HDL/LDL che si traduce in un rischio maggiore di sviluppare arteriosclerosi. L’impatto relativo all’assunzione di un AAS nei confronti dei lipidi ematici dipende dalla dose, dalla via di somministrazione (per via orale o iniettabile), dal tipo di steroide (aromatizzabile o non aromatizzabile), e dal livello di resistenza al metabolismo epatico. Anche se non vi sono studi sugli esseri umani, l’elevata potenza relativa, la somministrazione per via orale, e la natura non aromatizzabile del Methylhydroxynandrolone suggeriscono che questo agente sia estremamente incline a modificare negativamente i valori dei lipidi ematici aumentando il rischio aterogeno.
Gli AAS possono anche influenzare negativamente la pressione del sangue e i livelli dei trigliceridi, riducendo il rilassamento endoteliale, e promuovendo l’ipertrofia ventricolare sinistra, tutti fattori con un potenziale nel aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e infarto del miocardio.
Per contribuire a ridurre lo sforzo cardiovascolare si consiglia di mantenere un programma di esercizio cardiovascolare attivo e di ridurre al minimo l’assunzione di grassi saturi, colesterolo e carboidrati semplici in ogni momento durante la somministrazione di AAS.
La supplementazione con oli di pesce (4 grammi al giorno) e un integratore alimentare di Niacina per il controllo del colesterolo è anche raccomandata.
Tutti gli AAS se assunti in dosi sufficienti per promuovere l’aumento della massa muscolare causano una soppressione del Testosterone endogeno. Senza l’intervento con sostanze Testosterone-stimolante, e una adeguata PCT, i livelli di Testosterone dovrebbero tornare alla normalità entro 1-4 mesi dalla cessione del farmaco. Si noti che un ipogonadismo ipogonadotropo prolungato può svilupparsi secondariamente all’abuso di steroidi, cosa che richiede un intervento medico.
Anche per il Methylhydroxynandrolone se ne consiglia l’assunzione lontano dai pasti in quanto studi hanno dimostrato che l’assunzione di uno steroide anabolizzante orale con cibo può diminuirne la sua biodisponibilità.(3) Questo è causato dalla natura liposolubile degli ormoni steroidei, che può permettere ad una parte del farmaco di sciogliersi con i grassi alimentari non digeriti, riducendo l’assorbimento dal tratto gastrointestinale. Per la massima biodisponibilità , questo steroide deve essere assunto a stomaco vuoto.
Il Methylhydroxynandrolone non è mai stato approvato per l’uso negli esseri umani. Linee guida di prescrizione non sono disponibili. Le dosi efficaci per via orale per scopi dopanti in ambito maschile si aggirano intorno ai 2-10 mg al giorno. Nel tentativo di ridurre lo sforzo epatico, oltre all’utilizzo di un epato-protezione adeguata, si raccomanda di solito di limitare l’uso del farmaco a non più di 6-8 settimane. A questo livello il MOHN dovrebbe fornire solidi guadagni di massa magra e di forza, senza ritenzione idrica o aumento del grasso corporeo.
In ambito femminile, il rapporto Androgeno:Anabolizzante della molecola, e il relativo indice terapeutico del Methylhydroxynandrolone, rende possibile il suo utilizzo a piccole dosi mantenendo un adeguato controllo sugli effetti virilizzanti; si parla di dosi che vanno da 1 a 3 mg al giorno e nel rispetto di un programma di uso molto calcolato (4 settimane o meno).
L’emivita del Methylhydroxynandrolone è di circa 12 ore.

Non è attualmente disponibile nessun prodotto farmaceutico da prescrizione contenente Methylhydroxynandrolone. Nel mercato nero e nei siti di supplementazione sportiva UK, viene generalmente prodotto e venduto sotto forma di capsule o compresse per uso orale a diversi dosaggi.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
1-William Llewellyn’s ANABOLICS, 9th ed.
2- G. Sala, in “Hormonal Steroids” (L. Martini and A. Pecile eds.) Vol 1, P.67 Academic Press, NV (1964)
3-Anabolic Steroids and Sports Volume II. James E. Wright. Sports Science Consultants, Natick, MA 1982.
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Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Dietro la BioGenTech c'è Gabriel Bellizzi, CEO della stessa, Preparatore Atletico e Coach Online, esperto in nutrizione sportiva, tecniche di allenamento contro resistenza, integrazione alimentare, farmacologia applicata allo sport e Anti-Aging, ricercatore e divulgatore scientifico.
Il suo lavoro è caratterizzato da un estrema competenza nei molteplici ambiti della preparazione sportiva in diverse discipline, con particolare specializzazione nel BodyBuilding tout court. Tale competenza deriva da un decennio di studi specialistici in nutrizione umana, biochimica, endocrinologia, farmacologia e fisiologia umana.
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