La Ester C (L-ascorbato di Calcio) è otto volte più costosa mg per mg del ordinaria vitamina C, ma funziona anche notevolmente meglio. Questo è quanto riportato nei risultati di uno studio su esseri umani pubblicato nello SpringerPlus. (1)
I ricercatori hanno somministrato a 36 partecipanti 1000 mg di vitamina C in due diverse occasioni:
– In una occasione i partecipanti hanno ricevuto della regolare vitamina C;
– nell’altra occasione i partecipanti hanno ricevuto della Ester-C.
I ricercatori hanno poi monitorati i partecipanti per 24 ore.
Lo studio è stato finanziato dalla marca di integratori NBTY, che commercializza la Ester-C. I ricercatori hanno anche lavorato per la società.
La supplementazione con Ester-C ha aumentato la concentrazione di vitamina C nel sangue dei partecipanti allo studio più o meno allo stesso modo in cui la supplementazione con vitamina C regolare aveva fatto.
Quando i ricercatori hanno misurato la concentrazione di vitamina C nelle cellule del sangue dei partecipanti, hanno osservato che la supplementazione con Ester-C ha comportato un aumento maggiore di quanto fatto con la supplementazione con vitamina C regolare.
I ricercatori concludono dicendo che, la Ester-C ha aumentato in modo significativo i livelli di vitamina C nei leucociti rispetto all’acido ascorbico . Ciò può essere dovuto ai metaboliti del Ester-C, che hanno dimostrato di facilitare l’assorbimento e migliorare la ritenzione cellulare.
La biodisponibilità superiore del Ester-C nei leucociti può essere utile per la funzione immunitaria generale poiché i livelli intracellulari di vitamina C sono di vitale importanza per il processo fondamentale dei leucociti. Ulteriori studi sono necessari per capire meglio come la Ester-C possa essere associata per la prevenzione e cura delle malattie.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
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