Se si sta cercando di perdere un paio di chili di grasso, una dieta ricca di proteine è spesso l’opzione migliore e la più scelta. Ma qual è il miglior tipo di proteine per la perdita di peso? Secondo i ricercatori scandinavi, la chiave per trovare la risposta è racchiusa proprio nei muscoli. Infatti, questi ultimi contengono quantità relativamente elevate di Taurina e Glicina.(1)
Taurina Glicina
I ricercatori per l’esperimento hanno diviso i topi di laboratorio in cinque gruppi. Quattro gruppi sono stati alimentati con una dieta ingrassante per sei settimane: conteneva un sacco di zuccheri e grassi. Al gruppo di controllo è stata data una dieta a basso contenuto di grassi e ricca di zuccheri.
La proteina utilizzata nella dieta povera di grassi è stata la caseina; nei quattro gruppi sperimentali la proteina era pollo, merluzzo, granchio o capesante. I ricercatori hanno utilizzato capesante canadesi, alias Placopecten magellanicus.
I ricercatori hanno voluto scoprire quale effetto abbiano le diverse proteine sull’obesità. Ci sono indicazioni che ci dicono che alcune proteine sono migliori per la riduzione del grasso corporeo in eccesso rispetto ad altre. Per esempio, uno studio del 2009 suggerisce che è più facile perdere peso utilizzando come fonte proteica il pesce magro piuttosto che la carne magra.(2)
Le proteine del pesce contengono grandi quantità di Taurina. Tutte le proteine provenienti da fauna ittica contengono grandi quantità di Taurina, e anche grandi quantità di Glicina.
Le proteine del granchio contengono più Taurina e Glicina del pesce; quindi la migliore fonte di Taurina e Glicina sono i frutti di mare.
Gli amminoacidi Taurina e Glicina non sono essenziali per gli adulti: il nostro corpo è in grado di sintetizzarli a partire da altri amminoacidi assunti con la dieta.
La figura seguente mostra la quantità [in g per kg] di Taurina e Glicina somministrata con i cinque tipi di alimenti con i quali i ricercatori scandinavi hanno alimentato i topi dello studio.
In breve: più Glicina e Taurina sono stati ingeriti dai topi, e meno grasso corporeo hanno accumulato. I topi ai quali erano stati somministrati frutti di mare come fonte proteica erano più magri, nonostante la loro dieta fosse senza grassi e ricca di zucchero. Al contempo non avevano perso massa magra.
Così Glicina e Taurina sembrano avere un effetto dimagrante. Ma come funziona? I ricercatori non sanno dare una risposta. I ricercatori hanno osservato che la dieta nella quale venivano assunti frutti di mare come fonte proteica corrispondeva ad una riduzione dell’appetito, ma non erano in grado di capire se la Glicina e la Taurina riducessero la quantità di energia derivata dal cibo, o se aumentassero il dispendio calorico.
E’ giusto sottolineare il fatto che lo studio in questione è stato finanziato dal governo norvegese, il settore dei frutti di mare Novo Nordisk.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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