Una dose di Salbutamolo – il principio attivo del Ventolin – non aumenta di molto la quantità totale di energia utilizzata durante una sessione di allenamento cardio, ma incide sul tipo di substrato utilizzato per ottenerla. Secondo uno studio condotto da scienziati dello sport della Université d’Orléans, gli atleti bruciano più grassi se prima della loro sessione cardiovascolare (bici) assumono una dose di Salbutamolo.(1)
I ciclisti che assumono Salbutamolo prima della gara riescono ad avere più energia, ma senza sapere esattamente da dove proviene questa energia addizionale. I ricercatori francesi hanno deciso di colmare questo gap di conoscenza facendo un esperimento con otto atleti dilettanti ragionevolmente allenati. I soggetti dello studio eseguivano una sessione di bici della durata di due ore al 60% del loro VO2max – una volta con un placebo e una volta con Salbutamolo, contenente 4 mg di principio attivo. I soggetti di prova hanno iniziato la loro sessione allenante un paio d’ore dopo aver preso le pillole.
Il grafico sottostante mostra quanta energia è stata utilizzata dai soggetti di prova. PLA = placebo; SAL = Salbutamolo.
La quota di joule che i ciclisti hanno bruciato era leggermente aumentata a causa del Salbutamolo, ma non ad una quantità significativa. Tuttavia, quando i ricercatori hanno esaminato se i ciclisti avevano ricavato la loro energia dai grassi o dai carboidrati, hanno notato che il Salbutamolo aveva promosso l’utilizzo dei grassi riducendo quello dei carboidrati.
I ricercatori hanno anche misurato i livelli di insulina, ormone della crescita e ACTH (ormone messaggero che segnala alle surrenali di rilasciare Cortisolo) nel sangue dei soggetti. Il Salbutamolo aveva ridotto la produzione di ACTH. Il Salbutamolo aveva anche provocato un piccolo aumento non statisticamente significativa nel livello di ormone della crescita.
I ricercatori hanno concluso che l’effetto ergogenico mostrato dall’esperimento era lieve: “I nostri dati mostrano che il metabolismo energetico e la sua regolazione non è significativamente influenzata dall’assunzione di una dose terapeutica acuta di Salbutamolo. Ulteriori studi saranno necessari per studiare l’effetto del Salbutamolo su questi parametri in altre condizioni, in particolare negli atleti di elite sottoposti a lunghi allenamento di durata. ”
Bene – mi sento di dissentire. Sostanze e metodi che stimolano la combustione dei grassi e il risparmio dei carboidrati sono sempre di interesse per gli atleti di resistenza, anche se la quantità totale di energia bruciata non aumenta. E forse ancora di più quando si tratta dell’effetto del Salbutamolo sulla riduzione del ACTH.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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