Più di venti anni fa uscì un articolo il quale riportava la scoperta da parte di biologi francesi che le cellule di Leydig producono più testosterone se esposte alla S-adenosil-metionina, il principio attivo di integratori come il SAM-e. (1)
La S-adenosil metionina (SAM) è un coenzima coinvolto nel trasferimento di gruppi metile (un processo definito metilazione). La SAM fu descritta per la prima volta nel 1952 dal ricercatore italiano Giulio Cantoni.[2] La molecola è sintetizzata dalla metionina adenosiltransferasi (numero EC 2.5.1.6[3]) a partire da adenosina trifosfato (ATP) e metionina. La molecola è anche conosciuta con il nome ademetionina o SAMe ed è il principio attivo di un noto farmaco commercializzato in Italia sotto il nome di Samyr che rientra nella categoria degli antidepressivi in classe C (cioè a totale carico del paziente) mentre negli Stati Uniti e nel Regno Unito è considerato un integratore alimentare.
Come la S-adenosil-metionina funzioni esattamente non è ancora ben chiaro, ma gli utilizzatori sperimentano un miglioramento della depressione e un rafforzamento delle articolazioni. La stessa S-adenosil-metionina può anche essere un testo-booster, in base a ciò che gli esperimenti francesi suggeriscono.
I ricercatori sapevano già che la produzione di testosterone da parte dei testicoli aumenta quanto più l’ormone LH si lega al suo recettore nelle cellule di Leydig. Sapevano anche che la metilazione dei fosfolipidi è importante nella trasmissione del segnale dal recettore del LH. E si dà il caso che questo è esattamente quello che la S-adenosil-metionina è brava a fare.
Quindi l’esperimento.
I ricercatori hanno introdotto la S-adenosil-metionina nelle cellule di Leydig dei testicoli di ratti osservando ciò che succedeva nel legame tra l’LH e il suo sito recettore. Essi hanno osservato che la S-adenosil-metionina causava un maggior legame del LH al suo sito recettore. I ricercatori hanno anche osservato che le cellule producevano più cAMP. Il cAMP è un messaggero secondario – un composto che funziona come un messaggero tra un recettore attivato sulla membrana cellulare e il resto della cellula.
La S-adenosil-metionina ha anche aumentato la produzione di testosterone, come potete vedere nella figura qui sotto.
A concentrazioni molto elevate – che tra l’altro non si possono raggiungere assumendo supplementi – la produzione di testosterone inizia a diminuire di nuovo.
Quando i ricercatori hanno ripetuto i loro esperimenti, ma con cellule di Leydig alle quali avevano aggiunto LH, hanno fatto un’altra scoperta. Più bassa è la concentrazione di LH, maggiore è l’effetto della S-adenosil-metionina [in una concentrazione di 1,4 millimoli] sulla produzione di testosterone. Ma anche ad alte concentrazioni di LH, l’effetto di S-adenosil-metionina era ancora evidente.
In seguito a questi risultati viene sicuramente voglia di speculare su eventuali applicazioni del SAM nella preparazione atletica. Il potenziale è stato dimostrato empiricamente svariate volte da molti atleti i quali hanno dimostrato il tutto attraverso specifici esami ematici. È evidente, alla luce dei risultati esposti, che il SAM sembra avere la sua migliore applicazione in PCT e in OCT, momenti molto delicati e che necessitano maggiormente del potenziamento del legame recettoriale del LH.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
1- J Steroid Biochem. 1987 Jan;26(1):93-8.
2- ^ GL Cantoni, The Nature of the Active Methyl Donor Formed Enzymatically from L-Methionine and Adenosinetriphosphate, in J Am Chem Soc, vol. 74, nº 11, 1952, pp. 2942–2943, DOI:10.1021/ja01131a519.
3- ^ (EN) 2.5.1.6, in ExplorEnz — The Enzyme Database, IUBMB.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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