
L’Acido D-Aspartico (DAA) è un aminoacido che si forma principalmente nell’ipofisi, nell’ipotalamo e nei testicoli. Svolge un ruolo importante nella produzione di composti associati a libido, crescita tessutale e muscolare. E’ inserito molto spesso nei protocolli “OCT” (Off Cycle Terapy) quando l’atleta cerca di mantenere uno stato ormonale favorevole all…a prestazione e al mantenimento dei guadagni ottenuti nel periodo “On Cycle”.
L’Acido D-Aspartico stimola la produzione di molecole segnale, che a loro volta potenziano l’attività di testicoli ed ipofisi.
L’acido D-aspartico risulta essere (insieme alla Creatina e a pochi altri integratori da banco) uno dei migliori componenti naturali che un atleta può consumare al fine di migliorare le prestazioni.
Ma facciamo parlare i dati scientifici per avere le idee più chiare.
In un particolare studio, è stata somministrata a un gruppo di uomini adulti (di età compresa fra 27 e 37 anni) una dose giornaliera di 3,12 grammi di Acido D-Aspartico per dodici giorni consecutivi.
Il livello di crescita, nei soggetti che hanno ricevuto l’integratore è aumentato dal 33% al 45% dopo il periodo di dodici giorni. Si ritiene inoltre che l’Acido D-Aspartico offra benefici anche per la salute, che vanno dall’abbassamento della pressione arteriosa a un miglior funzionamento del sistema immunitario.
L’efficacia del Acido-D-Aspartico è confermata anche da In un altro studio (1) dove sono stati presi in esame le reazioni di uomini e ratti all’assunzione di DAA. In questo studio gli uomini sono stati divisi in due gruppi: un gruppo di 23 uomini al quale è stata data una dose giornaliera di D-aspartato (DADAVIT) per 12 giorni, e un altro gruppo di 20 uomini al quale veniva somministrato un placebo. I ratti invece sono stati divisi in un gruppo di 10 individui i quali bevevano una soluzione di 20 mM contenente D-aspartato o un placebo per 12 giorni. Quindi sono stati quantificati i livelli di LH e Testosterone e i livelli di D-aspartato nei tessuti. Gli effetti del D-aspartato sulla sintesi di LH e Testosterone sono stati valutati nei ratti estraendo l’ipofisi e isolando le cellule di Leydig. I tessuti sono stati incubati con D-aspartato, e quindi sono state determinate le concentrazione (sintesi) di LH e cGMP nella pituitaria e di Testosterone e cAMP nelle cellule di Leydig.
Negli esseri umani e nei ratti, il sodio D-aspartato ha indotto un miglioramento del rilascio di LH e Testosterone. Nella pituitaria del ratto, il sodio D-aspartato ha aumentato il rilascio e la sintesi di LH attraverso il coinvolgimento di cGMP come secondo messaggero, mentre nelle cellule di Leydig dei testicoli del ratto, ha aumentato la sintesi e il rilascio di Testosterone e il cAMP è implicato come secondo messaggero. Nell’ipofisi e nei testicoli il D-Asp è sintetizzato da un racemase D-aspartato che converte L-Asp in D-Asp. L’ipofisi e i testicoli possiedono una elevata capacità di intrappolare il D-Asp circolante da fonti esogene o endogene.
Lo studio mostra come l’Acido D-aspartico abbia un ruolo di rilevante incidenza nella regolazione del rilascio e della sintesi di LH e Testosterone, sia nell’uomo che nel ratto.
Con tutte queste comprovate proprietà benefiche ed i risultati di questi studi, associate ad un costo produttivo mediamente molto vantaggioso, fanno dell’Acido-D-Aspartico un integratore assolutamente valido.
Il suo inserimenti nella preparazione di atleti “Natural” o in fase “Off” (vedi anche OCT) è molto utile e permette un buon funzionamento dell’asse androgeno con benefici sulla forza e la massa magra.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti scientifici:
1- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
Quindi il nostro atteggiamento nei confronti di chi e’ impegnato nello scientismo speculativo, e’ essenzialmente di critica e avversione. Il Nostro tradizionale antagonismo fa sì che non subiamo la contaminazione del marketing e, ogniqualvolta si scatena un dibattito su questioni biotecnoiogiche, non manchiamo di porci al di sopra delle parti discutendo dei problemi ai massimi livelli.
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CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
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