Nel mio quotidiano scartabellare la letteratura scientifica, mi sono imbattuto in un articolo pubblicato da due chimici egiziani nel 2000 su “Scientia Pharmazeutica”. I ricercatori hanno sintetizzato nuovi steroidi anabolizzanti modificando la struttura molecolare del DHT. Uno di questi AAS – l’S7h – risulta essere molto interessante .(1)
Nella pubblicazione, i ricercatori hanno descritto i quattro AAS la cui struttura è riportata di seguito. Tutte e quattro le molecola condividono la struttura simile al DHT con modifiche nell’anello D dello scheletro carbonioso.

La molecola più interessante sintetizzata dai ricercatori – l’S7h – è anche quella con meno modifiche.
I ricercatori hanno testato l’effetto biologico dei loro nuovi AAS con una variante del test di Hershberger, utilizzando ratti Wistar maschi di 21 giorni di età pre-pubescente. I ricercatori hanno iniettato quotidianamente agli animali Testosterone, S7h, S13d, S25c o S33g alla dose di 0,7mg per Kg al giorno. Un gruppo di controllo è stato trattato con iniezioni senza sostanze attive.
Tutte le molecole hanno mostrato di avere un effetto anabolizzante, ma l’S7h ha mostrato gli effetti migliori nello studio. La somministrazione di S7h ha aumentato il peso corporeo degli animali trattati del 296% rispetto al gruppo di controllo. L’effetto del S7h sul muscolo levator ani [Lev.an.m] è stato del 246% maggiore di quello riscontrato con il Testosterone.

Allo stesso tempo, l’S7h ha avuto un effetto minore sulla dimensione della prostata rispetto a tutte le altre molecole somministrate. Ciò suggerisce che l’S7h ha un potenziale di effetti collaterali androgeni relativamente basso.
Infine, l’S7h ha esercitato un impatto contenuto sulla soppressione della sintesi di LH e Testosterone, sebbene l’effetto si è presentato e non è trascurabile.

Non ho al momento alcun dato su una sua applicazione sull’uomo, e dato che sono passati diciannove anni dallo studio dubito che ciò possa avvenire nell’ordinario ambiente accademico. E’ più probabile che questa molecola possa comparire nel mercato “grigio” come Designer steroid e/o nel mercato “nero”…
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
1- https://doi.org/10.3797/scipharm.aut-00-13
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
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