EFFETTO DI SEI SETTIMANE DI USO DI TESTOSTERONE ENANTATO SU SPRINT, PESO CORPOREO E CARICO MASSIMALE
Una dose settimanale di 3,5 mg di Testosterone Enantato per chilogrammo di peso corporeo è sufficiente a causare nell’atleta un aumento nella capacità di sprint, nel peso corporeo e nella percentuale di carico massimale nella bench press, come riferito dagli scienziati dello sport australiani nel 2007. (1) È stata la prima volta in cui è stato scientificamente dimostrato che brevi cicli di Testosterone hanno un effetto.
I ricercatori hanno somministrato a nove uomini un’iniezione settimanale di Primoteston della Schering. A sette uomini del gruppo di controllo è stato somministrato un placebo.
La dose usata in questo studio è moderatamente elevata secondo gli standard medici, ma nel “mondo della ghisa” è un dosaggio decisamente contenuto. Tuttavia ha funzionato. Il ciclo di iniezioni non ha avuto alcun effetto sulla percentuale di carico massimale (1RM) degli uomini sulla Leg-press, mentre l’1RM è aumentato nella bench press.
I ricercatori erano particolarmente interessati a valutare l’effetto dei cicli di Testosterone negli sport dove è contemplato lo sprint. Così hanno valutato la capacità di sprint dei soggetti su un ergometro per dieci secondi. La somministrazione di Testosterone esogeno aveva aumentato la capacità di picco, e soprattutto la quantità totale di lavoro che gli uomini erano in grado di esprimere durante lo sprint. Ciò significa che erano più veloci.
Quando i ricercatori hanno fatto una panoramica che riassumesse i progressi prestativi ottenuti dai soggetti presi in esame durante le prime tre settimane e la quantità di progressi ottenuti durante le sei settimane, è risultato chiaro che la maggior parte dei progressi si sono verificati nelle prime tre settimane di utilizzo.
La cosa più interessante dello studio è che i ricercatori hanno fatto un test delle urine per la rilevazione dell’uso di Testosterone esogeno sui soggetti dello studio dopo che questi avevano ricevuto l’ultima iniezione. Per fare ciò è stato utilizzato un test standard, che esamina il rapporto tra Testosterone e Epitestosterone.
Epitestosterone
Entrambi gli ormoni vengono prodotti in quantità approssimativamente uguali dai testicoli. La differenza tra Testosterone e Epitestosterone sta nel gruppo idrossilico in posizione C17. Nel Epitestosterone questo è in una posizione particolare, e ciò si traduce in una assenza di effetti androgeni e anabolizzanti legati all’Epitestosterone. Se durante un test anti doping risulta un rapporto che vede i quantitativi di Testosterone quattro volte maggiori rispetto all’Epitestosterone, il test risulterà positivo in quanto verrà rilevato l’uso di Testosterone esogeno.
Bene – il test svolto dagli scienziati sui partecipanti allo studio ha trovato positivi cinque dei nove soggetti trattati con Testosterone esogeno. Ma quattro soggetti che avevano ricevuto Testosterone esogeno hanno superato il test senza positività.
Altri test antidoping maggiormente attendibili, come ad esempio quelle che esamina gli isotopi nella molecola di Testosterone, hanno una valenza pressoché assoluta nel rilevamento del uso di Testosterone esogeno. Lo stesso vale per i test che rilevano l’uso di ormoni esogeni dal capello. I comitati anti doping stanno cominciano sempre più a utilizzare questi test alternativi.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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