Una sessione giornaliera di cardio può aiutare gli utilizzatori di AAS ad evitare almeno in parte gli effetti collaterali di questi sul sistema cardiovascolare. Almeno questa è una conclusione che si può trarre da uno studio svolto su animali da parte dai ricercatori dell’Università Statale di Campinas in Brasile. (1)
Che gli AAS (a dosi dopanti) rappresentino un fattore di rischio cardiovascolare è un fatto ormai noto. Possono elevare la pressione sanguigna e causare ipertrofia cardiaca; aumentano anche le probabilità di attacchi cardiaci, trombi e possono indurre indurimento delle arterie. E ci sono anche altri effetti collaterali.
Ma l’altro lato della medaglia è che l’esercizio fisico offre protezione contro questi effetti. Ecco perché i ricercatori brasiliani si sono chiesti se gli utilizzatori di AAS potessero proteggere il loro sistema cardiovascolare dagli effetti nocivi di questi composti, per esempio, svolgendo 45 minuti di tapis roulant al giorno.
Per rispondere a questa domanda i ricercatori brasiliani hanno svolto un esperimento con topi geneticamente modificati. I topi sono stati modificati in modo tale che la loro regolazione del colesterolo fosse simile a quella dell’uomo, con meno HDL e più LDL rispetto a un topo non geneticamente modificato.
Mesterolone
I ricercatori hanno somministrato ad un gruppo di topi l’AAS 17beta-hydroxy-1alpha-methyl-5alpha-androstan-3-one, 1-methyl-5alpha-dihydrotestosterone; il conosciutissimo Proviron (Mesterolone). Il Mesterolone è un AAS blando, che gli atleti usano principalmente per migliorare l’effetto degli altri AAS co-somministrati soggetti a legame con le proteine di trasporto SHBG.
Gli animali hanno ricevuto 2mg del AAS per kg di peso corporeo per un periodo di tre settimane.
La metà dei topi di ogni gruppo è stata fatta correre in una ruota ogni giorno. Quando hanno iniziato a ricevere la dose dell’AAS i topi sono stati in grado di correre un’ora al giorno. Sotto potete vedere l’effetto della corsa sulla pressione sanguigna dei topi. Sed = non jogging, Ex = jogging, C = non steroide, M = Proviron.
La somministrazione dell’AAS ha aumentato la pressione sanguigna, ma la corsa ha ridotto il grado dell’aumento. I ricercatori però non sono sicuri se l’effetto sia clinicamente significativo.
La stessa cosa è accaduta con i livelli di Colesterolo e Trigliceridi dei topi. Questo è mostrato di seguito. Il primo grafico mostra l’effetto avuto sui topi sottoposti alla sessione di corsa ma che non avevano ricevuto l’AAS.
Di seguito si può osservare l’effetto avuto sui topi sottoposti alla corsa e che avevano ricevuto il Proviron ogni giorno. Il sangue dei topi trattati con lo steroidi sembra molto più sano, come risultato della corsa. TC = colesterolo totale, TG = trigliceridi totali.
Quando i ricercatori hanno esaminato la capacità cardiaca dei cuori dei topi, hanno notato che il cuore dei topi sottoposti alla corsa aveva una funzionalità migliore rispetto al cuore dei topi sedentari e che il cuore dei topi trattati con l’AAS si presentava in condizioni meno buone. Se i topi trattati con l’AAS svolgevano la sessione giornaliera di corsa, questo riduceva i danni al muscolo cardiaco.
Guardando tutti i risultati insieme, tutti puntano nella stessa direzione. Se già si svolge un allenamento cardio e si comincia ad utilizzare AAS, la salute cardiovascolare diminuirà. Se si utilizzano AAS, ma non si svolge un allenamento cardio, il cuore e i vasi sanguigni diventeranno più sani se si comincia a svolgere un allenamento cardio. Ma, ovviamente, la pratica più sana di tutte rimane l’allenamento cardio senza AAS.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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