Se si assume l’amminoacido L-Citrullina in combinazione con allenamenti intensi è possibile posticipare il momento in cui si raggiunge l’esaurimento. Uno studio svolto su animali dai ricercatori dell’Università di Tsukuba ha dimostrato questo effetto e i risultati sono stati pubblicati sul Journal of Nutritional Science and Vitaminology. (1)
Gli integratori volti a migliorare la resistenza e che aumentano la produzione di Ossido Nitrico (NO) nel corpo contengono aminoacidi come la L- Citrullina, L-Arginina e la L-Ornitina. Questi aminoacidi stimolano il ciclo dell’urea, un processo volto a ridurre la concentrazione di ammoniaca sotto forma di ioni ammonio nei liquidi biologici e in particolare nel sangue. Quando le concentrazioni ematiche di ammoniaca aumentano, di conseguenza aumenta la stanchezza. Questo è uno dei fattori che portano al manifestarsi della fatica.
Per lo studio qui riportato, i ricercatori hanno sottoposto dei topi ad un esperimento della durata di una settimana. Alla metà dei topi sono stati somministrati 250mg di L-Citrullina per kg di peso corporeo al giorno. L’equivalente di tale dose per un essere umano è di circa 1,5-2,5 grammi.
Nei giorni 1, 3 e 5 i topi sono stati fatti nuotare per 10 minuti in un acquario. Avevano un peso attaccato alla loro coda, così da apportare uno sforzo maggiore. Il giorno 7 gli animali sono stati fatti nuotare fino al punto di esaurimento.
La figura riportata di seguito mostra che i topi che avevano ricevuto l’integratore nuotavano per quasi 10 minuti più a lungo. Dopo il test di esaurimento, i topi nel gruppo “Citrullina” avevano meno ammoniaca nel loro sangue ma anche meno acido lattico. Ciò indica che consumavano meno glucosio. Inoltre, i topi nel gruppo “Citrullina” avevano più glicogeno nelle loro cellule muscolari.
I ricercatori riportano che i risultati ottenuti nel presente studio suggeriscono che l’integrazione con L-Citrullina sarebbe molto utile per gli individui che allenamenti ad alta intensità.
Il presente studio non è stato finanziato da un produttore di integratori o da un produttore di materie prime. Il governo giapponese ha finanziato la ricerca.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
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