
Il Nandrolone danneggia il tessuto endoteliale dei vasi sanguigni ad una concentrazione undici volte inferiore rispetto a quella in cui il Testosterone esercita il medesimo effetto. I ricercatori dell’Università dell’Aquila (Italia) hanno osservato questo effetto tramite test di laboratorio su cellule umane. (1)
L’uso di AAS, come il Testosterone e il Nandrolone, in alte dosi e nel lungo termine aumenta la possibilità che si verifichi insufficienza cardiaca fatale; la probabilità di ciò aumenta ulteriormente quando si combinano con droghe ricreative come la Cocaina.
Ci sono diverse teorie che tentano di spiegare come gli AAS causino tale effetto nefasto, e queste teorie non si escludono tra loro. La più nota è che gli AAS causano ipertrofia cardiaca, talvolta a livelli fatali. Questo effetto non si verifica dopo un singolo ciclo di AAS, o dopo un dosaggio pesante, ma solo dopo un uso prolungato. La probabilità che il muscolo cardiaco subisca ipertrofia aumenta ancora di più quando gli AAS vengono utilizzati in combinazione con il GH.
Gli AAS hanno anche un effetto immediato sul cuore e sui vasi sanguigni. In concentrazioni elevate uccidono le cellule del cuore e producono coaguli di sangue. Questi coaguli minuscoli e quasi invisibili possono tagliare il tessuto endoteliale dei vasi sanguigni.
Un altro effetto negativo degli androgeni è che essi causano una riduzione dei vasi sanguigni (stenosi). Anche il molto mite DHEA ha mostrato di farlo in alcuni esperimenti.
In tutti questi processi le cellule endoteliali che rivestono i vasi sanguigni sono il fattore chiave. Gli AAS induriscono queste cellule, il che provoca un aumento della pressione sanguigna. Questo a sua volta causa ipertrofia del muscolo cardiaco. Le cellule indurite sono anche più suscettibili ai coaguli di sangue.
Questo è il background dello studio italiano. I ricercatori hanno esposto le cellule endoteliali al Testosterone, al Androstenedione (il precursore del Testosterone), al Nandrolone e a due suoi precursori. Quindi hanno registrato le concentrazioni in cui la metà delle cellule smetteva di crescere. I risultati sono riportati nella figura seguenti.

Più un AAS riduce la crescita delle cellule dei vasi sanguigni, tanto più risulta pericoloso l’AAS per il cuore e i vasi sanguigni. Il Nandrolone è molto più dannoso del Testosterone, come mostrato nella figura sopra esposta.
D’altra parte, il Norandrostenediolo risulta essere sorprendentemente mite. I grafici di seguito esposti mostrano l’effetto del Testosterone [blu], del Nandrolone [nero] e del Norandrostenediolo [verde] sulla crescita e lo sviluppo delle cellule endoteliali. Il Nandrolone mostra un effetto molto maggiore su queste cellule seguito dal Testosterone.

I ricercatori hanno osservato anche che gli AAS aumentano la concentrazione di Calcio nella cellula. Il calcio cellulare attiva gli enzimi suicidi.
I ricercatori affermano che secondo questi risultati, le alterazioni endoteliali osservate possono essere considerate come eventi che predispongono a gravi danni a livello della vascolarità cellulare.
La maggior parte degli AAS utilizzati pesantemente nel Bodybuilding sono strutturalmente basati sul Testosterone, non sul Nandrolone. Come si può vedere da questa ricerca italiana, non è una cattiva idea.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17267145
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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