L’integratore dimagrante BAIBA è efficace e sicuro?
Beta-AIBA (BAIBA)
Di recente ho scritto un articolo sul beta-AIBA, un nuovo integratore dimagrante conosciuto anche come che BAIBA. Come già scritto la volta scorsa, il BAIBA funziona in modo completamente diverso rispetto alle altre sostanze presenti negli integratori dimagranti. Adesso vorrei riportare uno studio su animali che i ricercatori presso il French Inserm hanno pubblicato nel 2008 in Obesity. Questo studio suggerisce che il BAIBA non è solo efficace, ma anche eccezionalmente sicuro.(1)
Per il loro esperimento, i ricercatori hanno usato topi geneticamente modificati affinché guadagnino peso facilmente [OB / +]. I geni dei topi per la leptina non funzionavano in modo ottimale. Come ben sappiamo, la leptina è un ormone prodotto dalle cellule adipose e regola il metabolismo. Infatti, il tessuto adiposo è il principale produttore della leptina, quindi l’aumento della massa grassa causa l’aumento della produzione di leptina, comunicando al cervello che i depositi di grasso sono sufficienti. Quindi la leptina ha un’azione anoressigenica perché inibisce la crescita del tessuto adiposo tramite la diminuzione dell’appetito e della lipogenesi e l’aumento della spesa energetica e della lipolisi.
Questo meccanismo di retroazione negativa garantisce il controllo sulla crescita della massa grassa. La mancanza o resistenza alla leptina può causare un tipo di obesità.
Ai topi utilizzati per lo studio sono stati dati alimenti contenenti grassi e zuccheri per quattro mesi. Ad alcuni dei topi di laboratorio è stato somministrato il BAIBA attraverso la loro acqua potabile. L’equivalente umano della dose testata, per un adulto di 85 kg, equivarrebbe a 850 mg al giorno.
I ricercatori hanno utilizzato un gruppo di topi che non erano stati geneticamente modificati [+ / +] come gruppo di controllo. Questi topi hanno ricevuto lo stesso cibo ingrassante ricco di calorie, ma non hanno ricevuto il BAIBA.
La somministrazione di BAIBA ha ridotto l’aumento del grasso corporeo del 40% nei topi ob / +. Durante l’esperimento la massa corporea magra di questo gruppo è leggermente scesa, ma la supplementazione con Baiba ha ridotto la quantità della diminuzione. Il BAIBA non ha avuto alcun effetto sulla assunzione di cibo dei topi.
La supplementazione con BAIBA ha portato ad un aumento della quantità di leptina secreta nel sangue, nel tessuto adiposo e nello stomaco dei topi.
Dopo quattro mesi i ricercatori hanno somministrato ai topi una buona dose di glucosio. Negli animali che erano stati trattati con BAIBA il glucosio è calato più velocemente nel flusso ematico senza che i livelli di Insulina si alzassero eccessivamente.
Il BAIBA non ha avuto effetti negativi sulla concentrazione di colesterolo nel sangue e non ha ridotto lo stato antiossidante. Il BAIBA ha portato ad una riduzione della concentrazione di LDH e dell’ezima ALT nei topi ob / +. Questo è un effetto positivo, e potrebbe suggerire che il BAIBA effettui ciò almeno nel fegato dei topi sani.
Quando i ricercatori hanno studiato il tessuto epatico dei topi al microscopio, hanno osservato che il BAIBA era responsabile di meno grasso epatico, meno infiammazione e meno fibrosi.
I ricercatori concludono dicendo che la tossicità del BAIBA sembra essere bassa.” Anche se ulteriori indagini dovrebbero attentamente valutare la tossicità del Baiba, questo derivato endogeno può avere un profilo di sicurezza favorevole che potrebbe essere interessante per usi farmacologici. ”
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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