Sono molto frequenti i dibattiti sulla compatibilità tra allenamenti di forza e allenamenti cardio. Scienziati finlandesi dello sport presso l’Università di Jyvaskyla hanno scoperto che entrambi i tipi di allenamento rendono maggiormente se fatti in giorni diversi. (1)
I ricercatori hanno diviso i 102 partecipanti di età compresa tra 18-40 anni in tre gruppi. Tutti i gruppi sono stati supervisionati sull’allenamento della forza e sull’allenamento cardio per un periodo di 24 settimane. I ricercatori hanno anche fatto in modo che il volume dell’allenamento fosse identico in tutti i gruppi.
Il gruppo SE ha svolto allenamenti per la forza 2-3 volte a settimana combinandoli con un allenamento cardio nella stessa seduta. I partecipanti hanno svolto l’allenamento per la forza e poi quello cardio.
Il gruppo ES ha svolto allenamenti per la forza 2-3 volte a settimana combinandoli con un allenamento cardio nella stessa seduta. I partecipanti hanno eseguito prima l’allenamento cardio e poi l’allenamento per la forza.
Il gruppo DD si è allenato per la forza 4-5 volte a settimana e ha svolto allenamento cardio in giorni diversi.
La forza massima dei partecipanti in tutti e tre i gruppi è aumentata di circa la stessa quantità. La massa magra è aumentata maggiormente nei partecipanti del gruppo che svolgeva i due tipi di allenamenti in giorni diversi, ma la differenza non era statisticamente significativa.

La massa grassa è diminuita in maniera significativa solo nei partecipanti che hanno eseguito gli elementi di forza e gli allenamenti cardio in giorni diversi.

Il fattore più importante nel fitness sta nella capacità di resistenza e nella quantità massima di ossigeno che il corpo può assorbire – in poche parole stiamo parlando del VO2max. I partecipanti i quali hanno sperimentato un aumento maggiore del VO2max sono stati quelli che hanno svolto il loro allenamento della forza e quello cardio in giorni diversi.

I ricercatori scrivono che il presente studio ha mostrato che tutte e tre le modalità di allenamento per la forza e la resistenza combinati erano efficaci per aumentare la forza massima e le prestazioni di resistenza così come la massa corporea magra in individui sani dopo 24 settimane di allenamenti di forza e cardio combinati.
Tuttavia, gli aumenti delle prestazioni di resistenza erano maggiori quando gli allenamenti di forza e cardio sono stati svolti in giorni diversi rispetto a quanto evidenziato se i due tipi di allenamento venivano inseriti nella stessa seduta.
Inoltre, è da notare che la massa corporea grassa è diminuita solo in seguito ad allenamenti di forza e allenamenti cardio svolti in giorni diversi.
Mentre il meccanismo alla base di questo fenomeno va oltre lo scopo di questo studio, è chiaro che separare allenamenti per la forza e allenamenti di resistenza in sessioni più frequenti effettuate in giorni diversi sembra essere una valida opzione per gli adulti sani che desiderano ottimizzare contemporaneamente la composizione corporea e migliorare la forma fisica.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
1- http://dx.doi.org/10.1139/apnm-2015-0621
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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