Se si ha una un po’ di conoscenza sull’integrazione sportiva, suona come una cattiva idea combinare Leucina e HMB per supportare e massimizzare la crescita muscolare. Poiché l’HMB è un metabolita della Leucina sembra improbabile che ci possa essere un vantaggio reale da una loro co-somministrazione. Ma secondo i ricercatori della University of Nottingham (…Inghilterra) e della McMaster University (Canada), il mondo della fisiologia muscolare è più complessa di quanto possiamo pensare.(1)
HMB e Leucina
Leucina
L’HMB e la Leucina sono due dei supplementi maggiormente usati dagli atleti di forza. Diversi studi hanno confermato il loro effetto positivo sulla prestazione sottolineandone l’improbabilità di incappare in effetti collaterali se assunti in quantità normali. L’HMB ha ricevuto pubblicità negativa per un po’ di tempo, ma un flusso continuo di studi positivi e l’evidenza empirica hanno cambiato le cose.
HMB
La Leucina è la sostanza attraverso la quale le cellule muscolari ”captano” gli aminoacidi. Di tutti gli aminoacidi, la Leucina è quella che viene metabolizzata più facilmente. Quindi, forse, non solo le cellule muscolari ‘captano’ gli aminoacidi attraverso la Leucina, ma anche attraverso i suoi metaboliti, come l’α- KIC e l’HMB. Se la concentrazione di Leucina e dei suoi metaboliti aumenta nella cellula muscolare, allora la cellula aumenta i suoi processi anabolici.
Studio
Fino a poco tempo fa, non era stato pubblicato nessuno studio che metteva a confronto gli effetti anabolici dell’HMB e della Leucina. I due gruppi di ricercatori hanno rettificato questo. Quelli di Nottingham hanno esaminato l’HMB e quelli in Canada hanno esaminato la Leucina.
I ricercatori hanno somministrato a degli studenti sedentari 2.42 g di acido libero HMB o 3,42 g di Leucina al mattino a stomaco vuoto monitorandone l’attività anabolica nei loro muscoli con aminoacidi marcati. I dati sono stati raccolti è rappresentati nella figura 1 e 2.
Nella figura sotto a sinistra viene mostrato l’effetto della Leucina e dell’HMB sul FRS Miofibrillare [in linguaggio semplice: la sintesi delle proteine muscolari]. La Leucina ha potenziato la sintesi proteica muscolare del 110%; l’HMB l’ha incrementata del 70%. In pratica la differenza tra l’effetto anabolizzante muscolare dell’HMB e quella della Leucina non era statisticamente significativa.
Nella figura sopra a destra viene mostrato l’effetto dell’HMB sulla ripartizione del muscolo [MPB]. I ricercatori non hanno osservato l’effetto anticatabolico della Leucina. Essi erano già consapevoli del fatto che la Leucina ha solo un effetto anticatabolico indiretto. La Leucina aumenta la sintesi di insulina, ed è attraverso questo ormone che ha un effetto anticatabolico. Se si blocca l’aumento del livello di insulina somministrando la Leucina, lo stimolo anticatabolico di questo aminoacido è ridotto.(2)
La Leucina e l’HMB non funzionavano esattamente nello stesso modo nelle cellule muscolari. Entrambe le sostanze attivano il segnale per la proteina AKT, ma non allo stesso tempo e nella stessa misura: la Leucina crea un’attivazione sostanziale di breve durata, l’HMB un’attivazione moderatamente intensa ma più a lungo.
Inoltre, la Leucina ha comportato una migliore attivazione della molecola segnale anabolizzante p70S6K di quanto fatto dall’HMB.
Conclusione
Quindi, i ricercatori hanno concluso che si Leucina e HMB migliorano la crescita muscolare, ma non utilizzando lo stesso meccanismo. Questo potrebbe significare che è possibile aumentare l’effetto di questi due aminoacidi combinandone l’assunzione.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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