
Recentemente la stampa ha rivendicato una ipotetica associazione tra il consumo di prodotti lattiero-caseari, la generazione di acido dietetico, e i danni alla salute umana. Questa associazione teorica si basa sull’idea che la proteina e il fosfato del latte e dei prodotti lattiero-caseari li rendano alimenti che producono acido, che determinano l’acidificazione del nostro corpo, promuovendo la comparsa di malattie tipiche della civiltà moderna. Alcuni autori hanno suggerito che i prodotti lattiero-caseari non siano utili e che siano forse dannosi per la salute delle ossa, perché la più alta incidenza di fratture osteoporotiche si osserva nei paesi con il più alto consumo di prodotti lattiero-caseari. Tuttavia, le prove scientifiche non supporta alcuna di queste affermazioni. Latte e prodotti lattiero-caseari non producono acido sul metabolismo né determinano acidosi metabolica, e il pH sistemico non è influenzato dalla dieta. L’osservazioni sulla maggiore assunzione di prodotti lattiero-caseari nei paesi con fratture osteoporotiche diffuse non tengono in considerazione altri fattori come quello ambientale e del lavoro fisico svolto in località rurali. Il latte e altri prodotti caseari continuano nell’insieme ad essere una buona fonte di proteine alimentari e altre sostanze nutritive (ovviamente, il metodo di allevamento dell’animale è di rilevante importanza).
Punti chiave di insegnamento:
– La misurazione del pH delle urine acido non riflette acidosi metabolica o una condizione nociva per la salute.
– La dieta “moderna” e il consumo di prodotti lattiero-caseari non rende il corpo acido.
– Le Diete Alcaline alterano il pH delle urine, ma non cambiano il pH sistemico.
– L’escrezione di acido non influenza in maniera importante il metabolismo del calcio.
– Il latte non produce un effetto acidificante.
– I fosfati nella dieta non hanno un impatto negativo sul metabolismo del calcio, e ciò è contrario all’ipotesi dell’acid-ash.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti allo studio:
J Am Coll Nutr. 2011 Oct;30(5 Suppl 1):471S-5S. Fenton TR(1), Lyon AW.
1Department of Community Health Sciences, University of Calgary, Calgary, Alberta, Canada. tanisfenton@shaw.ca Altro…
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
Quindi il nostro atteggiamento nei confronti di chi e’ impegnato nello scientismo speculativo, e’ essenzialmente di critica e avversione. Il Nostro tradizionale antagonismo fa sì che non subiamo la contaminazione del marketing e, ogniqualvolta si scatena un dibattito su questioni biotecnoiogiche, non manchiamo di porci al di sopra delle parti discutendo dei problemi ai massimi livelli.
Contattaci per informazioni su coaching, anti-aging e TRT/HRT sulle piattaforme Instagram, Telegram, Whatsapp o all’indirizzo mail teamympus86@outlook.it
CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
Vedi tutti gli articoli di Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -