BREVE CONSIDERAZIONE SU SODIO E CARBOIDRATI

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Oltre all’indice e al carico glicemico, e all’indice insulinico, c’è un altra variabile che influenza la stabilità glicemico-insulinica. Questa variabile è rappresentata dal sodio.
Tutti conoscono le problematiche legate agli eccessi di sodio, negativi per ritenzione idrica ed ipertensione, ma ci sono sempre più prove a favore della correlazione sodio-glicemia.
Sicuramente l’eccesso di sodio provoca, tramite eliminazione urinaria di magnesio e potassio un potenziale aumento dell’insulino-resistenza.
Oltre a questo è necessario valutare come ci siano diversi punti in comune come il co-trasporto sodio/glucosio avvenga dal lume intestinale con delle proteine di membrana chiamate SGT1 (Sodium Glucose Transporter 1).
La presenza di Sodio crea una potenziale diffusione facilitata del glucosio (dall’enterocita al torrente ematico), quindi gli ioni sodio si rendono indispensabili per assorbire molecole di glucosio.
Da queste considerazioni è facile capire come lo stesso alimento, a parità di carboidrati, cambi la sua stimolazione sulla glicemia (e quindi sull’insulina) anche in base al contenuto di sodio. Questo è certamente un fattore da tenere in considerazione, specie quando l’atleta segue un alimentazione che contempla fasi di “Refeed” glucidici.
La stimolazione ormonale-metabolica che gli alimenti producono sul corpo è veramente complessa e non del tutto confermata, soprattutto per quanto riguarda le applicazioni pratiche. Nella maggior parte dei casi ragionamenti e azioni semplici basati sulla fisiologia umana possono essere di grande aiuto nella pianificazione alimentare.

Gabriel Bellizzi

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