In pochissime parole.
I grassi Omega-6 promuovono l’infiammazione.…
I grassi Omega-3 riducono l’infiammazione.
I grassi polinsaturi Omega-6 ed Omega-3 sono considerati essenziali perché, diversamente dai grassi saturi e monoinsaturi non possono essere prodotti dal glucosio. E devono quindi essere ottenuti tramite il cibo.
I grassi Omega-3 originano nelle alghe e nelle verdure a foglia verde, mentre gli Omega-6 arrivano principalmente dai semi. E visto che i semi contengono molto più olio dei vegetali e possono essere cresciuti a basso costo, questo è il motivo per cui l’industria del cibo trova più conveniente l’utilizzo di oli di semi come soia, mais, e cartamo.
Oli vegetali ed Omega-6
Gli oli vegetali (ad eccezione dell’olio d’oliva) sono ricchi di Omega-6 e quindi tossici in grandi dosi. L’olio di soia è composto per il 55% da Omega-6, l’olio di mais per il 54% e l’olio di cartamo per il 75%. Inoltre, gli oli vegetali provenienti da grani e legumi, oltre ad avere Omega-6 in abbondanza, contengono tossine delle piante (anti-nutrienti), come nel caso dell’olio di soia, dell’olio di mais e dell’olio di arachidi.
Putroppo, per i motivi summenzionati, questi oli (veloci ed economici da produrre) vengono messi un po’ ovunque nei cibi confezionati, anche in quelli apparentemente più salutari, dai condimenti per l’insalata fino ai biscotti. Per fortuna, chi segue, ad esempio, la Paleo dieta, non ha di questi problemi. Ma per gran parte della popolazione (soprattutto in certi paesi), il problema sussite.
E allora, quali sono le conseguenze sulla salute quando lo squilibrio in favore dei grassi Omega-6 è eccessivo (fino a 25:1 in certi casi)?
A titolo esemplificativo e non esaustivo:
◾malattie cardiovascolari
◾diabete tipo 2
◾obesità
◾sindrome metabolica
◾sindrome del colon irritabile ed altre malattie infiammatorie a carico ddell’intestino
◾degenerazione maculare
◾artrite reumatoide
◾asma
◾cancro
◾disordini mentali
◾malattie autoimmuni
Gli effetti tossici derivanti dall’eccessivo consumo di Omega-6
Negli USA, la popolazione consuma circa il 9% della propria energia da grassi Omega-6 (la tossicità inizia al 4%).
A causa di questa eccessiva ingestione di Omega-6, gli Americani hanno tassi elevati di malattie del fegato, aterosclerosi, obesità, allergie, asma, malattie mentali, problemi intestinali e cancro. Oltre ad un tasso di mortalità molto elevato.
I grassi polinsaturi (sia Omega-6 che Omega-3) causano malattie del fegato quando consumati in abbinamento con fruttosio ed alcol, poiché aumentano lo stress ossidativo nel fegato.
Al contrario, i grassi saturi (olio di cocco, burro chiarificato) prevengono le malattie del fegato.
Questi 3 studi confermano quanto appena enunciato:
1. In uno studio pubblicato nel 1995, alcuni ricercatori provocarono malattie del fegato nutrendo dei topi con una combinazione di alcol e olio di pesce (ricco in omega-3). Poi interruppero la somministrazione di alcol e divisero il gruppo dei topi in 2 parti. Il primo gruppo fu alimentato con olio di pesce e glucosio. Il secondo gruppo con olio di palma (grasso saturo) e glucosio. Il fegato dei topi nutriti con olio di pesce non guarì. Mentre invece il fegato dei topi alimentati con olio di palma arrivò vicino ad uno stato di normalizzazione.
2. Uno studio del 2007 ha comparato i risultati di una dieta ricca di carboidrati ed olio di mais (62% carboidrati, 21% olio di semi, 17% proteine) con una dieta a basso contenuto di carboidrati ed olio di cocco o burro (17% carboidrati, 71% olio di cocco o burro, 12% proteine). I topi che consumarono una dieta a base di olio di cocco o burro, nonostante carenze di importanti nutrienti che sono solite causare malattie a carico del fegato, mantennero un fegato sano. I topi alimentati con olio di semi svilupparono gravi malattie del fegato.
3. In uno studio del 2004, alcuni scienziati provocarono malattie del fegato nei topi nutrendoli con olio di mais ed alcol. Poi, sostituirono l’olio di mais con una dieta ricca di grassi saturi (olio di cocco e sego) per il 20%, 45% e 67%. Più aumentavano i grassi, più migliorava la salute il fegato dei topi.
La competizione tra gli acidi grassi polinsaturi
Gli acidi grassi Omega-3 ed Omega-6 sono in competizione tra di loro. Competono per gli stessi enzimi e per un posto nei tessuti del corpo. Ora supponiamo che una cellula del tuo corpo abbia un posto libero. Se in presenza di 10 Omega-6 ed un solo Omega-3, quali sono le chance che quel posto sia occupato da Omega-3?
Molto poche. Quando c’è uno squilibrio in favore degli Omega-6, questi “vincono” sempre, anche se le cellule hanno ugualmente bisogno di entrambi.
Il discorso è evidentemente un po’ più complesso ma il concetto rende l’idea di quanto sia indispensabile mantenere un buon rapporto tra questi acidi grassi essenziali.
Quali sono allora i vantaggi derivanti dall’assunzione di Omega-6 (nelle dosi consigliate) quando equilibrate nel rapporto con Omega-3?
◾migliora la densità dei minerali nelle ossa
◾riduce la stato di depressione
◾diminuisce stati di rabbia, aggressività ed ansietà, riduce comportamenti suicidi e di auto-sabotaggio.
◾migliora la fase di recupero da interventi ed infezioni ed accorcia i tempi di degenza negli ospedali
◾riduce i dolori dell’artrite reumatoide
◾riduce i sintomi di eczema e psoriasi
◾contribuisce all’eliminazione di acne e rosacea
◾supporta le cure contro il cancro
◾previene e migliora la neuropatia diabetica
Dose consigliata di Omega-6
Il consumo ottimale di Omega-6 è probabilmente tra il 2% e 3% dell’energia totale. La tossicità comincia a partire dal 4%.
Loren Cordain sull’equilibrio tra omega-3 ed omega-6
Ecco un brano tradotto da un’intervista di Robert Crayhon a Loren Cordain.
Robert Crayhon: Quale dovrebbe essere il rapporto tra Omega-6 ed Omega-3 nella nostra dieta?
Loren Cordain: nel nostro laboratorio di ricerca, abbiamo analizzato vari tessuti di animali selvaggi ed abbiamo scoperto che il tessuto muscolare contiene un rapporto tra Omega-6 ed Omega-3 di 3,5-4 : 1.
Questo rapporto è più alto nel midollo osseo, e leggermente più basso in alcuni organi. Nel cervello, il rapporto è di 1:1. I nostri antenati prima dell’avvento dell’agricoltura, a differenza dell’età moderna, amavano nutrirsi degli organi di animali selvaggi. Certamente, mangiavano il cervello degli animali che uccidevano.
Il rapporto tra Omega-6 ed Omega-3 non poteva essere molto inferiore di 4:1 nutrendosi solo di carne. Consumando solo cervello, si sarebbe ottenuto un rapporto all’incirca di 1:1. Consumando anche pesce, il rapporto di 4:1 si sarebbe ulteriormente ridotto.
Inoltre, aggiundendo gran parte dei cibi vegetali (ma non tutti) il rapporto di 4:1 si sarebbe ancor più ridotto. La conclusione a cui sono arrivato è quindi la seguente:
ll rapporto medio tra Omega 6 ed Omega 3 durante il periodo antecedente l’agricoltura sarebbe potuto essere sempre inferiore di 4:1, ma probabilmente non meno di 2:1, a seconda della stagione, la zona e la ripartizione dei macro-nutrienti.
Bibliografia
1.“Perfect Health Diet” di Paul e Shou-Ching Jaminet
2.https://chriskresser.com/how-too-much-omega-6-and-not-enough-omega-3-is-making-us-sick
3.http://paleozonenutrition.com/2011/05/10/omega-6-and-3-in-nuts-oils-meat-and-fish-tools-to-get-it-right/
Fonte: Codice Paleo