E’ possibile, almeno secondo un recente studio svolto su animali, che frequenti sedute Cardio a bassa intensità (LISS) possano accelerare la crescita muscolare indotta da allenamenti contro resistenza – mentre frequenti sedute Cardio ad alta intensità (HIIT) sembrano non dare la medesima risposta. Lo studio in questione è stato svolto dai ricercatori giapponesi dell’Università di Nagoya e pubblicato sul Physiological Research.(1)

I ricercatori hanno preso in esame tre gruppi di topi di sesso maschile. Per 4 settimane, i ricercatori hanno sottoposto i topi di un gruppo ad una corsa su un tapis roulant a bassa velocità per mezz’ora, 5 giorni alla settimana per 4 settimane [LOW]. Un secondo gruppo di topi è stato sottoposto ad una corsa di mezz’ora ad una velocità sostenuta [HIGT], mentre un terzo gruppo è stato tenuto inoperativo [REST].
Al termine delle 4 settimane, i ricercatori hanno rimosso il muscolo gastrocnemio da uno degli arti posteriori dei topi. Di conseguenza, altri muscoli, come il plantare e il soleo, sono dovuti subentrare ai compiti del gastrocnemio [Overloaded legs]. Questo intervento a grandi linee mima l’effetto di un allenamento contro resistenza.
Nell’altro arto, i ricercatori non hanno rimosso alcun muscolo [Sham operated legs].
Successivamente, i ricercatori hanno atteso una settimana al termine della quale hanno osservato la risposta dei muscoli degli arti posteriori dei topi.
Negli arti privi del Gastrocnemio, i ricercatori hanno osservato che il muscolo plantare e il soleo era aumentati di volume sebbene con una percentuale minore a carico del soleo. Questo non è un esito strano, dal momento che nel soleo sono presenti fibre muscolari lente relativamente più piccole rispetto al plantare.
Il più grande aumento di massa muscolare nel plantare si è verificato nei topi sottoposti ad una seduta Cardio a intensità moderata.


Sebbene i ricercatori non abbiano ben chiaro il meccanismo alla base di ciò, un allenamento cardiovascolare moderatamente intenso prima della fase di sovraccarico provoca un’ulteriore attivazione di molecole di segnalazione anabolica come AKT e mTOR.
In conclusione, i ricercatori affermano che il loro studio ha dimostrato che l’allenamento aerobico a bassa intensità in cronico possa aumentare la crescita muscolare, indicando che un lieve esercizio aerobico svolge un ruolo nel mantenimento della massa muscolare. Essi continuano dicendo che i loro dati hanno mostrato per la prima volta che l’esercizio aerobico a bassa intensità in cronico supporta, o addirittura accelera, la crescita muscolare indotta dall’allenamento contro resistenza.
Quanto riportato non dimostra molto, o per lo meno non ha alcuna valenza di efficacia universale. E’ un semplice studio di secondo livello (su animali) con diverse variabili da considerare e che può solo dare un ulteriore spunto riflessivo e di approfondimento sull’applicazione di sedute Cardio in una programmazione di un atleta di forza. D’altro canto, l’inserimento ponderato di sedute Cardio LISS, nei giorni di riposo dagli allenamenti contro resistenza, nella pratica, ha già dimostrato di poter mantenere un discreto ripartizionamento calorico, con benefici a livello della composizione corporea che vanno ben oltre il semplice aumento dell’output calorico, e sulla resistenza in sala pesi come conseguenza del miglioramento dell’efficienza cardiaca.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30468622
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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