
Una realtà ben nota agli utilizzatori di AAS è che questi possono portare ad un aumento della pressione sanguigna. Gli studi svolti su Bodybuilder che assumono questa classe di farmaci a dosi sovraterapeutiche hanno mostrato aumenti nella misurazione della pressione arteriosa sistolica e diastolica.(1) In uno studio svolto su Powerlifter è stata misurata una media di 140/85 nella pressione arteriosa del gruppo di utilizzatori di AAS, la quale è stata confrontata con una media di 125/80 misurata nel gruppo di atleti che non assumevano AAS.(2) L’ipertensione, o una pressione del sangue costantemente alta pari o superiore a 140/90 per la misurazione sistolica o diastolica, è stata riportata negli utilizzatori di AAS, (3) sebbene nella maggior parte dei casi gli aumenti risultino più modesti. L’aumento della pressione sanguigna può essere causato da una serie di fattori, tra i quali vi sono l’aumento della ritenzione idrica, l’aumento della rigidità vascolare e l’aumento dell’ematocrito. Gli AAS soggetti all’aromatizzazione o aventi attività estrogenica tendono ad avere un impatto maggiore sulla pressione sanguigna, sebbene non sia possibile escludere aumenti pressori con l’uso di AAS non soggetti ad aromatizzazione e non aventi attività estrogenica. In conclusione, la pressione arteriosa tende a normalizzarsi una volta interrotto l’uso di AAS.
Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
- ANABOLICS 11th Edition [William Llewellyn]
- Blood pressure and rate pressure product response in males using high-dose anabolic androgenic steroids (AAS). Grace F, Sculthorpe N, Baker J, Davies B. J Sci Med Sport. 2003 Sep;6(3):307-12.
- Are the cardiac effects of anabolic steroid abuse in strength athletes reversible? A Urhausen et al. Heart 2004;90:496-501.
- Cardiovascular side effects of anabolic-androgenic steroids. Herz. 2006 Sep;31(6):566-73.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
Quindi il nostro atteggiamento nei confronti di chi e’ impegnato nello scientismo speculativo, e’ essenzialmente di critica e avversione. Il Nostro tradizionale antagonismo fa sì che non subiamo la contaminazione del marketing e, ogniqualvolta si scatena un dibattito su questioni biotecnoiogiche, non manchiamo di porci al di sopra delle parti discutendo dei problemi ai massimi livelli.
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CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
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