Il Tamoxifene, uno dei SERM più popolari tra gli atleti supplementati chimicamente, ha uno svantaggio sulla composizione corporea. Nelle donne, almeno sul lungo termine, il suo utilizzo riduce la massa corporea magra e porta ad un aumento della massa grassa. Un altro SERM, il Raloxifene, non ha questi svantaggi. Uno studio olandese suggerisce che in… realtà migliora la composizione corporea. (1)
Anti-estrogeni e composizione corporea
Gli atleti supplementati chimicamente utilizzano il Tamoxifene per contrastare l’attività estrogenica durante un ciclo di AAS, ma anche per agevolare il recupero post ciclo mantenendo un controllo estrogenico tissutale e aumentando i loro livelli di Testosterone.
Molto pochi studi scientifici sono stati pubblicati sugli effetti esatti del Tamoxifene sugli atleti supplementati chimicamente. Maggiori informazioni si hanno circa gli effetti del Tamoxifene nelle donne che sono sopravvissute al cancro al seno.
Il Tamoxifene aumenta considerevolmente le possibilità di sopravvivenza di queste donne, e riduce la possibilità di recidiva di forme di cancro estradiolo-sensibili. Ecco perché i medici spesso prescrivono il Tamoxifene per anni dopo il trattamento iniziale del cancro al seno.
Uno dei prezzi che queste donne pagano per la loro maggiore probabilità di sopravvivenza è il peggioramento della loro composizione corporea. (2) La loro massa corporea magra subisce una riduzione mentre la loro massa grassa incrementa. (3)
Studio
Nel 2010 geriatri di Utrecht hanno pubblicato uno studio dal quale è possibile dedurre che il Raloxifene non ha un effetto negativo sulla composizione corporea. Il Raloxifene è commercializzato con il nome di Evista dalla Eli Lilly. Il produttore ha fornito i farmaci utilizzati nello studio, ma non ha sponsorizzato lo studio. I ricercatori sono stati finanziati dal governo olandese.
Nello studio ad un gruppo di 70 donne di età compresa tra i 70 e gli 80 anni è stata somministrata una dose giornaliera di 60mg di Raloxifene. Ad un altro gruppo di 73 donne è stato somministrato un placebo.
Risultato
La figura qui sotto riportata mostra come il Raloxifene abbia alterato la composizione corporea delle donne: ha ridotto la loro massa grassa, ma ha anche aumentato la massa corporea magra.
Il Raloxifene non ha aumentato la forza muscolare delle donne, ma ha migliorato alcune funzioni mnemoniche.
I ricercatori concludono dicendo che, “l’impatto clinico di questo risultato merita ulteriori ricerche”.
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
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