I Bodybuilder e gli altri atleti di forza possono essere in grado di ridurre la quantità di tempo di riposo tra le serie di cui necessitano con la creatina…un fatto che molti atleti di forza hanno osservato durante i loro allenamenti. Questo è stato riportato in uno studio su esseri umani che gli scienziati dello sport di Taiwan hanno pubblicato su Nutrients. (1) Secondo i ricercatori, la supplementazione di creatina riduce il tempo ottimale di potenziamento post-attivazione. Lo so, è un termine poco usato, ma è molto utile per chi fa allenamenti con i pesi conoscere esattamente che cos’è il potenziamento post-attivazione .
Attivazione post-potenziamento
Berry de Mey, il Bodybuilder olandese di maggior successo di tutti i tempi, spiega esattamente ciò che è l’effetto di attivazione post-potenziamento in poche frasi sul suo sito web – spiegando come gli atleti di forza possano essere in grado di fare uso di esso per allenarsi in modo più efficace e più intensamente. Molti atleti effettivamente aderiscano al principio senza conoscerne il termine stesso. (2)
“Immediatamente dopo aver completato una serie, la capacità di prestazione del muscolo che hai appena allenato è ridotta”, spiega De Mey. “Si può sentire. Il tuo battito cardiaco è più elevato, ti senti affannato e i muscoli si sentono stanchi. Appoggiando il peso ci si sente in fretta di nuovo calmi, e si sente la forza e l’energia tornare ai muscoli. La fisiologia del tuo corpo si sta preparando per un nuovo ciclo di sforzo. la cosa bella è che i muscoli, se si mantiene il tempo di riposo ottimale, diventano un po ‘più forte di quanto non fossero prima di iniziare l’allenamento. Gli scienziati chiamano ciò effetto di potenziamento post-attivazione “.
“Elaborare il periodo di riposo ottimale necessita di esperienza, e soprattutto sensibilità. Se non si attende il tempo necessario non sarà possibile ottenere il massimo effetto dalla prossima serie. Se non si fanno abbastanza ripetizioni, non sarà possibile ottenere lo stimolo ottimale alla crescita. Se si attende troppo a lungo, i muscoli hanno recuperato, ma la forza che si è accumulata fino a quel momento calerà di nuovo. ”
I ricercatori di Taiwan sono chiesti se la supplementazione di creatina potesse influenzare l’effetto del potenziamento post-attivazione. Volevano sapere se gli atleti potessero ridurre la quantità di tempo necessaria ai loro muscoli per un effetto ottimale del potenziamento post-attivazione assumendo creatina.
Lo Studio
I ricercatori prima hanno determinato il tempo di potenziamento post-attivazione ottimale facendo eseguire ai loro soggetti di studio 1 ripetizione di squat con il loro massimale, per poi farli a saltare più in alto possibile. I ricercatori hanno poi misurato quanto tempo (in minuti) dopo lo squat i soggetti hanno realizzato il loro salto migliore.
I ricercatori hanno eseguito l’esperimento con due gruppi di 15 atleti allenati. Un gruppo ha assunto un placebo ogni giorno per sei giorni; l’altro gruppo ha assunto quattro dosi da 5 g di creatina e 5 g di glucosio ogni giorno per sei giorni. Quest’ultimo gruppo ha consumato un totale di 20 g di creatina al giorno.
I ricercatori hanno misurato il tempo ottimale del potenziamento post-attivazione dei partecipanti prima e dopo il periodo dell’esperimento.
Il tempo di potenziamento post-attivazione del gruppo placebo non è cambiata significativamente; nel gruppo creatina invece c’è stata una significativa riduzione di oltre due minuti.
Un interessante conferma di ciò che la pratica ci suggeriva da tempo…


Gabriel Bellizzi
Riferimenti:
1-http://dx.doi.org/10.3390/nu8030143
2-https://www.berrydemey.nl/
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
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