
Il Trenbolone Acetato ha l’insolita proprietà di essere irritante per alcuni tessuti. Per la lingua, è molto piccante. E se avete anche una traccia di esso sulle vostre mani, sarebbe meglio non maneggiare cibi come la carne o le patate prima di esservele lavate accuratamente. Essendo molto irritante, viene da se che l’ingestione di cibi contaminati possa dare problemi.
Dai dati raccolti, si sospetta che il Trenbolone Acetato ad altissime concentrazioni risulti irritante per il tessuto polmonare.
Di solito, i livelli ematici raggiunti non sono vicini al livello necessario affinché si manifesti la “Tren tosse”. Tuttavia, durante la somministrazione può verificarsi l’introduzione di piccole quantità di olio direttamente in un vaso sanguineo, o qualche molecola di Trenbolone Acetato può entrare immediatamente nel sistema linfatico. Il corpo, inclusi i polmoni, sperimenta un livello molto alto della molecola, e come risultato si manifesta la “Tren tosse”.
In parte, se si verifica o meno la “Tren tosse” con una determinata iniezione è una questione di probabilità.
Un altro fattore di incidenza è la formulazione dell’iniezione. Maggiore è la concentrazione di Trenbolone Acetato (mg/ml) e maggiore sembra la probabilità di sperimentare il problema. Inoltre, l’alcool benzilico sembra aumentarne ulteriormente l’incidenza.
Per ridurre al minimo il tasso di incidenza della “Tren tosse”, è consigliabile restare su concentrazioni della molecola pari a 50 mg / ml o al massimo 75 mg / ml, preferibilmente senza alcool benzilico. Per 50 mg / ml, l’alcool benzilico non è necessario nella formulazione tranne nel caso in cui il Trenbolone Acetato si trovi in olio vegetale o in etile oleato; il benzil benzoato è opzionale. A 75 mg / ml, quando non si utilizza benzil acetato il benzil benzoato è obbligatorio. Suggerisco una concentrazione del 20% di benzil benzoato.
Quando si verifica la “Tren tosse” dopo un iniezione, non c’è nient’altro da fare che aspettare che passi. Fortunatamente essa si esaurisce in tempi relativamente brevi. Direi che la “Tren tosse” peggiore osservata è durata non più di 90 secondi, e alcune volte ha superato i 60 secondi.
Gabriel Bellizzi
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
Quindi il nostro atteggiamento nei confronti di chi e’ impegnato nello scientismo speculativo, e’ essenzialmente di critica e avversione. Il Nostro tradizionale antagonismo fa sì che non subiamo la contaminazione del marketing e, ogniqualvolta si scatena un dibattito su questioni biotecnoiogiche, non manchiamo di porci al di sopra delle parti discutendo dei problemi ai massimi livelli.
Contattaci per informazioni su coaching, anti-aging e TRT/HRT sulle piattaforme Instagram, Telegram, Whatsapp o all’indirizzo mail teamympus86@outlook.it
CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
Vedi tutti gli articoli di Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -