
Riporto qui di seguito uno studio su due tecniche di allenamento aerobico che trovo molto significativo:
20 soggetti maschi con anzianità di allenamento di circa 4/6 mesi.…
Età compresa fra i 25 ed i 35 anni.
– GRUPPO 1=10 soggetti allenamento aerobico si macchine cardio con % cardiaca fra 65 e 70%.
– GRUPPO 2=10 soggetti allenamento a circuito misto fra macchine a pesi e macchine cardio. Sulle macchine pesi si cerca di aumentare l’intensità. Viene fatto controllo della frequenza cardiaca sulle stazioni di macchine cardio con intensità del 70%.
Durata : 6 settimane
Frequenza: 3 allenamenti a settimana
Tempo di allenamento: 50/60’
Alimentazione: Libera
ESEMPIO DI CIRCUITO ADOTTATO SUL GRUPPO DI STUDIO
Cardio 2/3’
Chest o panca: 6/8
Bicipiti: 8/12
Cardio 2/3’
Trazioni o rowing stretto: 6/8
Tricipiti: 8/12
Cardio 2/3’
Addome: 20/30
Shoulder o lento dav: 6/8
Cardio 2/3’
Pressa: 8/12
Addome: 20/30
Ripetere il circuito dall’inizio fino a totalizzare 50/60’ (circa 3 volte)
I risultati sono stati i seguenti:
– 1. Entrambi i gruppi sono diminuiti (gruppo 1 – 3,5 Kg e gruppo 2 – 3,3 Kg)
– 2. Il gruppo 1 di aerobica a FC costante aveva perso 3,3% di grasso mentre il gruppo 2 del circuito Hi/Low era calato del 4,7%, cioè mediamente aveva perso quasi 1 Kg di grasso in più)
– 3. Il gruppo di sola attività aerobica aveva in pratica mantenuto la massa magra (+0,3 Kg) mentre il gruppo di studio (con il circuito di cardio e pesi aveva registrato un incremento di 1,.4 Kg)
Le conclusioni dovrebbero essere ovvie e già conosciute da chi possiede una buona conoscenza dell’allenamento serio in palestra.
Non dovreste temere di fare allenamenti ad intensità miste e tantomeno di inserire dei circuiti “intensi” dove mantenendo una complementarietà aerobica, introducete fasi lattacide che attivano TUTTI i muscoli del corpo (preferibilmente introducendo esercizi di tonificazione con i pesi).
Provare è una scelta quasi obbligata! Se nella vostra palestra le macchine cardio sono distanti da quelle dei pesi (errore di praticità d’uso della sala) provate a fare prima 20/25 minuti di pesi (a media-intensità) e poi 30 minuti di cardio Higt/low dove alternate momenti al 70% con picchi all’85%, oppure fare un vero e proprio HIIT dove per 12/16 minuti si alterna 1 minuto al 70% con 1 minuto a velocità massima senza curarsi troppo di dove arrivano i battiti; tanto in 60 sec “solitamente” non salgono più di tanto.
Ad ogni modo, in base allo stato di forma è anche possibile fare 1 minuto al 70% e solo 30/40 secondi di sprint massimale. Poi con il passare del tempo aumentare il tempo di sprint.
Provare per credere!
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
Quindi il nostro atteggiamento nei confronti di chi e’ impegnato nello scientismo speculativo, e’ essenzialmente di critica e avversione. Il Nostro tradizionale antagonismo fa sì che non subiamo la contaminazione del marketing e, ogniqualvolta si scatena un dibattito su questioni biotecnoiogiche, non manchiamo di porci al di sopra delle parti discutendo dei problemi ai massimi livelli.
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CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
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