Occupandomi di Bodybuilding a 360°, farò riferimento agli atleti di ogni livello, sia che abbiano raggiunto uno stadio avanzato della loro preparazione, sia che facciano parte della fascia neofita/intermedio, bisognosi comunque di variabili di allenamento nelle loro routine.
Per iniziare è doveroso introdurre il significato scientifico ed oggettivo di esercizio fisico.
L’esercizio fisico si riferisce ad un vigoroso sforzo muscolare, effettuato con l’intenzione di produrre “un’ incursione” nelle totali capacità funzionali del nostro organismo, al fine di stimolare una risposta fisiologica adattativa che vada a potenziare quelle stesse capacità di cui sopra.
La somministrazione dell’esercizio -simile appunto all’assunzione di un farmaco- deve essere la più accurata possibile. Per applicare correttamente la quantità necessaria, è basilare conoscere e comprendere la funzione di ogni singolo principio che governa la scienza dell’esercizio.
– Intensità
– Volume
– Frequenza
– Sovraccarico progressivo
– Individualità
– SAID ( adattamento specifico ad una domanda imposta )
Si può constatare che la misura dei progressi ( eventualmente anche la mancanza dei tali ), ottenuti in sala pesi, è basata sulla risposta adattativa generale dell’organismo ( SAID ). L’adattamento è così specificamente correlato alla natura della sua domanda e, come tale, riflette obiettivi, necessità, abilità e limiti del praticante.
Un errore comune tra i praticanti è la considerazione parziale solo di alcuni dei principi citati sopra e l’ignoranza o la non dovuta attenzione dei rimanenti. Un esempio è la formulazione dei propri programmi focalizzando l’attenzione in modo assoluto al principio dell’ intensità, pensando così che il raggiungimento del momentaneo cedimento del muscolo allenato sia sempre la chiave di volta per l’ ipertrofia, insieme ai guadagni di forza ottenuti di seduta in seduta. Così facendo, si rischia la non ottimizzazione dei risultati, praticando una routine non ideale per la propria individualità e raggiungendo un adattamento generale ( omeostasi ); inoltre, ci si può imbattere in una perdita delle capacità funzionali, provando sintomi molto simili al sovrallenamento o overtraining, facendo completamente errare le scelte effettuate dal praticante.
Ho imparato a percepire l’esercizio in maniera più globale, considerando la domanda generale imposta sull’organismo. La necessità di cambiamenti e ciclizzazione dei propri programmi di allenamento è fondamentale se l’obiettivo è quello del massimo sviluppo di nuova massa muscolare ed il raggiungimento e superamento del potenziale limite genetico.
Sviluppare ed applicare differenti cicli a lungo termine, con la conseguente analisi dei risultati delle performance precedenti su un più breve lasso di tempo, dove la domanda totale varia ripetutamente, apporta nuovi tipi ti stimoli ( shock ) all’organismo con conseguenti benefici sia fisici che mentali in termini di motivazione.
In conclusione, la corretta manipolazione della DOMANDA GENERALE e lo sviluppo dei propri piani di allenamento in anticipo, può contribuire al raggiungimento degli obiettivi personali, evitando così di cadere nell’arbitrarietà degli stessi. La paura per il fallimento può a volte dominare la voglia di successo inducendoci a commettere l’errore di non modificare i propri schemi ( a prescindere dalla loro validità ). La continua sperimentazione su noi stessi è la sola ragionevole via percorribile per il successo.
Gabriel Bellizzi
Pubblicato da Gabriel Bellizzi [also known as Ružička, The Biochemist] - CEO BioGenTech -
Negli anni trenta del ventesimo secolo si è verificata una febbre dell’oro scientifica di proporzioni inaudite nel campo della nascente endocrinologia. Questa impresa è stata portata avanti con tanta celerità grazie al pionieristico lavoro di biochimici Adolf Friedrich Johann Butenandt e Lavoslav Stjepan Ružička, entrambi premi Nobel per la chimica nel 1939 grazie proprio alla pubblicazione dell’articolo “Sulla preparazione artificiale dell’ormone testicolare testosterone (androstene-3-one--17-olio)”.
Il potenziale del Testosterone e dei suoi primi derivati che videro la luce nella seconda metà degli anni trenta del 900, arrivo’ all’orecchio degli sportivi d’élite tanto che nel 1938 vi fu una prima pubblicazione che parlava del potenziale uso del Testosterone nel Bodybuilding.
Grazie agli abbattimenti dei costi di produzione delle molecole di sintesi, resi possibili dal genio della chimica Russell Earl Marker e dalla sua “Marker degradation”, nella seconda metà degli anni quaranta l’uso di AAS si è diffuso nelle squadre olimpiche di molti paesi. Successivamente tocco’ al pubblico amatoriale. E' nel 1976 che vi fu una nuova svolta, cioè la nascita della società di biotecnologie “Genetech” nata dall’incontro tra l’imprenditore Robert Swanson e Herbert Boyer, biochimico dell’Università della California. I due decisero di fondare questa società per lo sfruttamento commerciale delle tecniche del DNA ricombinante messe a punto da Boyer. Insulina e hGH divennero parte del corollario di farmaci utilizzati dai bodybuilder, e l’era dei “Freak” venne inaugurata.
Purtroppo, lo “scandalo DOPING” negli anni 80’, e le successive restrizioni di “facciata” hanno smantellato massivamente quella nicchia di ricercatori che lavoravano a stretto contatto con gli atleti e facevano ricerca sul campo. Essi non sono “estinti” ma sono obliati da una certa narrativa di comodo. Da qui il problema presente: l’atleta è in balia di leggende e metodiche partorite da menti non avvezze alla complessità della farmacologia partendo dalle basi della biochimica.
La BioGenTech è un laboratorio di ricerca che opera direttamente sul campo dapprima della sua fondazione grazie al lavoro del CEO Amedeo Gabriel Bellizzi. Nel 2021, ha visto la luce e ha preso concretezza un idea: fornire informazioni valide e affidabili su una scienza multidisciplinare. Nessun circo delle pulci, ma qualcosa che si può vedere e constatare.
Noi alla BioGenTech, la quale è una realtà collaborativa sebbene diretta da una mente, siamo scienziati puri con un atteggiamento snobistico nei confronti dei soli affari. Riteniamo la sola corsa al denaro una cosa da bottegai, poco stimolante dal punto di vista intellettuale. E la ricerca al servizio del commerciale, quindi resa scientismo, può andare bene solo per chi non e’ dotato di etica o è limitato nella materia.
Quindi il nostro atteggiamento nei confronti di chi e’ impegnato nello scientismo speculativo, e’ essenzialmente di critica e avversione. Il Nostro tradizionale antagonismo fa sì che non subiamo la contaminazione del marketing e, ogniqualvolta si scatena un dibattito su questioni biotecnoiogiche, non manchiamo di porci al di sopra delle parti discutendo dei problemi ai massimi livelli.
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CEO Amedeo Gabriel Bellizzi [Biochimico, esperto in nutrizione sportiva, coach di BodyBuilding, PEDs consulter, esperto in tecniche Anti-Aging, TRT e HRT, ricercatore e divulgatore scientifico indipendente]
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